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Le 10 migliori città d’arte italiane per chi ama il cibo

di Alessio Cannata • Pubblicato 12 Giugno 2014 Aggiornato 25 Marzo 2022 10:18

Ogni città italiana può vantarsi di ospitare un numero di opere d’arte senza pari. Se a queste aggiungete il patrimonio culinario l’itinerario è pronto.

Il bello dell’Italia è che puoi fare moltissime cose senza mettere mai da parte la passione per il cibo. Il nostro Paese è costellato di paesaggi e opere d’arte che fanno impallidire il resto del mondo e, a renderli ancora più gradevoli, è la capillarità della diffusione di specialità gastronomiche degne di nota: ovunque è reperibile qualche prodotto tipico, qualche ricetta antica. Non ci sono più scuse, mettete da parte per un attimo i vostri luoghi del cuore e le teglie di pasta al forno della mamma: è tempo di viaggiare e scoprire l’Italia delle città d’arte. Ecco l’itinerario di 10 città italiane per chi ama mangiare.

  1. milanoMilano. Si potrebbe definire il giardino del Bel Paese, non tanto perché ricco di verde ma perché cambia aspetto con il passare del tempo. Anche se la città in questi mesi ospita il cantiere di Expo 2015, Milano non smette di sorprendere grazie alla capacità di promuovere la tradizione senza denigrare il nuovo. Per il nostro itinerario è d’obbligo un giro per i musei contemporanei della città: Museo del ‘900, la Triennale e il PAC (Padiglione di Arte Contemporanea). E se varcare il confine della vostra casa vi risulta ancora difficile, vi ricordiamo che Milano è la capitale italiana del cibo esotico. Sono molti infatti i ristoranti di cucina etnica di alta qualità, dalla giapponese alla peruviana, passando anche da quella che ormai è diventata un’ossessione che viene dall’America: l’hamburger gourmet.
  2. torinoTorino. Se si pensa a questa città, viene subito in mente la colazione. Una giornata passata qui non può che cominciare dalla sosta in un caffè del centro, accolti dal calore di palazzi e viali da Re. La quotidianità ruota intorno a piazza della Repubblica. Qui il mercato di Porta Palazzo, spazio alimentare all’aperto più grande d’Europa, è lo specchio della multiculturalità torinese e un calderone che raccoglie il meglio della gastronomia del Piemonte. Serve aggiungere altro per convincervi a fare un salto qui?
  3. veneziaVenezia. Questa città è talmente unica che consigliarla come luogo da visitare è davvero restrittivo. Sappiamo solo che a un certo punto si ha bisogno di trovare un angolo tranquillo dove riprendersi dallo shock, dall’eccesso di bellezza. Se vi succede fatelo al Campo San Giacomo dall’Orio, uno spazio alberato dall’atmosfera bizantina contornato da numerosi caffè. È il parco dei veneziani e non dei turisti, quindi comportatevi a modo. Cosa mangiare a Venezia? Dirigetevi in uno dei tanti bacari della città e lasciate fare loro.
  4. bolognaBologna. Ci sono stati tempi in cui si vociferava che non fosse più la città del buon cibo: non è affatto vero. Le trattorie di Bologna continuano a lavorare bene a testa bassa, senza alimentare il chiacchiericcio gastronomico come avviene in altre città. Qui vale la pena lasciarsi convincere da locali low cost che fanno tornare alla memoria la cucina dell’infazia e i gusti del bambino che è in voi: pane e mortadella, ragù e paste ripiene. Solo questo potrebbe valere il viaggio, ma c’è un lato di Bologna poco conosciuto, quello sotterraneo. Appena fuori dal centro è possibile visitare i Bagni di Mario e fare un’escursione in gommone sul torrente Aposa: una gita perfetta per bambini un po’ cresciuti.
  5. firenzeFirenze. Per togliere ogni suspance scriviamo subito la parola lampredotto e vi invitiamo ad assaggiarlo in occasione del vostro viaggio. Volendo fare un tour alternativo che metta da parte la Firenze che tutti conoscono, questa è la nostra proposta: passeggiata al Giardino dei Semplici, uno degli orti più antichi al mondo, che custodisce esemplari floreali di numerose specie. Poco distante potrete tuffarvi nel nuovo Mercato Centrale, recentemente rinnovato per ospitare un’opera d’arte cara agli italiani: il cibo toscano. All’interno è possibile acquistare e mangiare diversi prodotti in un’atmosfera che mescola piacere e popolarità.
  6. ArezzoArezzo. Con questo itinerario premiamo la Toscana con una seconda città che brilla per bellezza e tradizione enogastronomica. È un peccato consigliare un solo luogo da visitare, rischiando di non vedere i meravigliosi paesaggi che questa città offre. Cosa fare quindi? Se siete patentati noleggiate un quad e spostatevi lungo la Strada del vino Terre di Arezzo. Lasciatevi impolverare la faccia dalla terra dei vigneti, respiratene l’aria pulita, ammirate i filari. Come premio vi aspettano le degustazioni dei vini appartenenti alle 8 denominazioni della zona. Cercate però di bere con moderazione oppure al ritorno vi toccherà prendere la corriera.
  7. romaRoma. Scegliere cosa visitare e cosa mangiare nella Capitale è davvero difficile. È un bazar che sollecita gli occhi e il palato, basta camminare senza meta per ritrovarsi davanti a opere mozzafiato di architettura e culinaria. E come in un negozio ingombro di oggetti vi divertireste a trovare i più strani, provate a scoprire una Roma che pochi conoscono, su cui è possibile creare un itinerario. Avete mai sentito parlare del mito delle 6 statue parlanti? Sono 6 opere in giro per la città: sin dal XVI secolo i romani le hanno utilizzate per affiggere messaggi anonimi di critica e satira politica. A partire dalla statua più nota, Pasquino, si possono elencare le rimanenti: Madama Lucrezia, il Babbuino, il Facchino, Marforio e l’Abate Luigi. Il divertimento sta nel percorrere le viuzze della Capitale alla ricerca delle statue e associare a ognuna un cibo romano che vale la pena mangiare. Vi suggeriamo supplì, pizza rossa e bianca, un panino con la porchetta, un filetto di baccalà e per finire un maritozzo con la panna. Evitate di assumerli uno dopo l’altro, semmai prendetevi qualche altro giorno di vacanza. Vi consigliamo anche una lunga passeggiata: smaltire le ghiottonerie di cui vi siete cibati non sarà facile.
  8. napoliNapoli. Che si tratti di una città suggestiva è fuori di dubbio: il napoletano ha saputo costruire un mito che di anno in anno cresce al crescere della metropoli. Sembra giusto darne atto e proporre una passeggiata in quello che è il volto più sincero del capoluogo campano, il rione Sanità. Dopo aver fatto un giro per il quartiere, potrete scendere nella Napoli sotterranea dove è possibile visitare le catacombe di San Gennaro. In questo luogo si mescolano sacro e profano proprio come avviene in gran parte della cultura partenopea. Una volta riemersi, non c’è da discutere su cosa mangiare qui: pizza fritta, subito.
  9. LecceLecce. I giornali internazionali dicono che la Puglia è la nuova Toscana, noi dissentiamo: la Puglia non ha simili, basta andare a Lecce per rendersene conto. Il barocco si è impadronito della città e, come la mitologica Medusa, lascia pietrificato (dalla bellezza) chiunque la guardi. Il capoluogo salentino è una città che merita di essere visitata in ogni sua piccola parte, dai vicoli che puntellano il centro storico ai bei palazzi di pietra chiara. Una giornata ideale in questa località non può concludersi senza una cena a base di pesce. Cucinare il pescato è un arte che appartiene ai salentini da generazioni: dovete assolutamente concedervi un assaggio in una delle belle trattorie della città. Per terminare in dolcezza potete assaggiare uno dei ghiotti gelati al cioccolato di Maglio a pochi passi da piazza Sant’Oronzo (via Templari).
  10. palermoPalermo. Il problema del turista in Sicilia è sempre lo stesso: nemmeno il tempo di arrivare in una località che già freme all’idea di vederne un’altra. Palermo raccoglie bene lo spirito dell’isola ma proprio in virtù della voglia di scoprire luoghi nuovi, è necessario fare un giro sulla storica Ferrovia Kaos che vi trasporterà da Palermo ad Agrigento su un treno antico, lungo paesaggi dai colori ingialliti sotto il sole cocente. Un viaggio siciliano di tutto rispetto non può svolgersi senza colazione: prima di salire sul treno, acquistate un vassoio di sfinciuni e arancini. Serviranno per affrontare il viaggio e farvi sentire un po’ siculi. Non dimenticate il panino con la parmigiana, vero e unto passaporto per un viaggio autentico sull’isola.
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