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Da Ercolano a Paestum, una gita vulcanica

di Alessandro Meo • Pubblicato 21 Novembre 2014 Aggiornato 26 Novembre 2014 17:46

Un itinerario che, in meno di 100 chilometri, vi farà tornare indietro nel tempo di un paio di millenni. Da Ercolano a Paestum, passando per Pompei.

Ci sono alcuni luoghi che non hanno bisogno di presentazioni. Oggi vi vogliamo portare in alcuni di questi posti, in un itinerario che, in meno di 100 chilometri, vi farà tornare indietro nel tempo di un paio di millenni. Da Ercolano a Paestum, passando per Pompei. Templi maestosi che hanno subito solo le ingiurie del tempo e intere città annichilite in poche ore dalla furia distruttiva della natura.

DORMIRE

miglio d'oro

Il nostro viaggio comincia a pochi chilometri da Napoli e dalla costiera amalfitana, dunque la sistemazione in alberghi o bed & breakfast adatti a qualunque tasca è assai semplice da trovare. Vi segnaliamo 2 possibili sistemazioni, alle estremità opposte del percorso. Partiamo da Ercolano, che con Pompei ha condiviso il destino di essere stata sepolta dalla terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C.: lungo il miglio d’oro, così è conosciuto un tratto dell’antica via che da Portici conduceva a Torre del Greco e che conta oltre 100 ville di epoca settecentesca, c’è il Miglio D’Oro Park Hotel (corso Resina 296, Ercolano), ricavato dalla riconversione di una di queste dimore, Villa Aprile. Un parco monumentale, con camere superior a partire da 89 euro per notte, ma con molte offerte disponibili sul sito: un’ottima base di partenza per tutte le visite che vi suggeriamo.

locanda del mare

L’altro indirizzo che vi segnaliamo è a Paestum, a poca distanza dagli scavi archeologici: la Locanda del Mare (via Linora) è una struttura immersa in un giardino mediterraneo che finisce sulla spiaggia privata. 19 camere, separate dal corpo centrale, ciascuna intitolata a un poeta: luminose, adatte a una fuga romantica come a un rilassante weekend dedicato alla cultura e alla gastronomia (siamo a pochi minuti d’auto da alcuni dei più rinomati caseifici d’Italia). Tariffe variabili da 60 a 150 euro a camera, compresa la colazione (e le attrezzature sulla spiaggia, in stagione).

MANGIARE

Pizzeria Salvo

Siamo nella terra della pizza e, dopo le infinite discussioni delle scorse settimane a seguito della messa in onda di Report, siamo più convinti che mai che la pizza, quella buona, vada mangiata. E da queste parti di pizza buona se ne intendono. A 10 minuti d’auto da Ercolano, a San Giorgio a Cremano, città natale dell’indimenticabile Massimo Troisi, c’è la pizzeria dei Fratelli Salvo (largo Arso, 10). Davanti al locale trovate sempre la fila, ma il servizio all’interno è così veloce e cortese, nonostante l’elevato numero di coperti, da consentire un rapido ricambio. Pizze della tradizione ma anche innovative, grandissime materie prime, una carta dei vini che farebbe invidia anche a moltissimi ristoranti, con ricarichi onestissimi e particolare attenzione ai vini campani, costi contenuti: esagerando un po’ con i fritti, calcolate 15-20 euro, altrimenti anche meno.

viva lo re

Tornando sul miglio d’oro di Ercolano, Viva Lo Re (corso Resina, 261) è un indirizzo prezioso: ristorante con menu che si richiama la tradizione (degustazione a 35 euro), enoteca, wine bar per un piacevole spuntino. In questo itinerario abbiamo volutamente trascurato tutta la costiera, che merita un articolo a parte, ma la strada che ci porta verso Paestum passa anche per Vietri sul mare, dove vi consigliamo una sosta da Evù (via Diego Taiani, 1). Tra i vicoli del centro, un locale piccolo ma accogliente, per una cucina di pesce con menu che varia secondo pescato. Piatti della tradizione rivisitati con mano leggera, bella carta dei vini, staff giovane e affiatato. Si spendono circa 40 euro.

VISITARE

paestum

Ovviamente siamo qui per gli scavi: Ercolano, grazie alla generosità del mecenate americano David Packard, figlio del co-fondatore di uno dei colossi mondiali dell’informatica, sta vivendo un momento di grande attività. I finanziamenti hanno consentito di aprire l’80 % dell’area, che vanta anche un percorso multisensoriale fruibile anche dai portatori di handicap. A pochi chilometri ecco Pompei. Una piccola dritta per il parcheggio: a pochi metri dall’ingresso, c’è il Santuario della Madonna di Pompei, il cui parcheggio, aperto fino alle 20, vi costerà solo 2 euro per l’intera giornata. Alla fine del nostro percorso, la terza, imperdibile tappa: il sito archeologico di Paestum, con i suoi templi dorici del sesto secolo a.C.: da qui, volendo estendere la vacanza, si entra nel Parco Nazionale del Cilento con la sua natura selvaggia e le sue coste incontaminate.

COMPRARE

Pomodorino del piennolo

Pochi territori sono così fertili come quelli coltivati alle pendici del Vesuvio. Il clima mediterraneo, la ricchezza dei suoli lavici e le cure dell’uomo, da secoli, consentono produzioni di altissima qualità: dalle albicocche, in dialetto le crisommole, che in questa zona contano decine di biotipi e il cui raccolto è pari a un quarto dell’intera produzione nazionale, ai pomodorini del piennolo DOP, dai caratteristici grappoli raccolti e legati intrecciati fra loro, dalle ciliegie ai limoni. L’Azienda Agricola Casa Barone (via Gramsci, 109 – Massa di Somma) produce frutta e verdura, confetture e conserve.

Panettone-Agrumi Pepe

Un altro prodotto da acquistare in zona è il panettone. No, non siamo diventati matti: a pochi chilometri da Pompei, a Sant’Egidio del Monte Albino (SA), c’è uno di più premiati pasticceri d’Italia, che per l’appunto produce una vasta gamma di panettoni di culto, tra cui uno proprio con le albicocche vesuviane: Alfonso Pepe (via Nazionale, 2). Da provare anche la torta ricotta e pistacchi.

bufala

Non possiamo che terminare con la mozzarella di bufala: senza fare classifiche, per non entrare in un terreno minato, vi segnaliamo 3 indirizzi, a nostro avviso imperdibili, a poca distanza dal sito archeologico di Paestum, ma ce ne sono almeno altrettanti che non sono da meno. Caseificio Il Granato (S.S. 18 – km. 96,500, Capaccio), Caseificio Rivabianca (S.S. 18 al km. 93, Paestum) e La Perla del Mediterraneo (via Provinciale, Ponte Barizzo – Capaccio). Fateci sapere quale preferite.