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Roma: da Misticanza si mescolano energie e sapori

di Sara De Bellis 1 Marzo 2016 09:37

Siamo stati da Misticanza a Roma per una cena a 6 mani: ecco la nostra esperienza di questo bistrot poliedrico, concepito come una farm.

Roma, via Sicilia. Quasi alla fine, sulla destra al numero 47, c’è un locale gestito da due sorelle che hanno fatto della propria passione comune un ristorante bistrot: Misticanza. bistrot intimo e raffinato, curato nei dettagli: una ventata d'aria fresca Un piacevolissimo bistrot, intimo e raffinato, meticolosamente curato nei dettagli, con i palloni colorati che scendono dal soffitto a travi come fossero mongolfiere rovesciate, le fontalle, i bei fiori di stoffa, le ampolle di cristallo, le alzatine, i tavoli di legno chiaro e ferro, le comode sedute, i sottopiatti in vimini e merletti, dispense color pastello, cantine, credenze e poi un albero con le luci, come se fosse uno di quegli alberi delle feste in campagna. Ecco, sì: Misticanza è una festa. Una festa colorata, una ventata di aria fresca, una mescolanza di energie e sapori.

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A gestirlo Chiara e Giulia, sorelle belle e diverse, complementari. Chiara, fin da piccola, esprime il suo entusiasmo per il cibo e la voglia di sperimentare nuovi locali e sapori. Da grande segue un percorso di studi in Sociologia, risorse umane e, nel 2012, un primo progetto: la gestione di un ristorante.

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Giulia, che dal canto suo studia Comunicazione e Management, decide di sostenerla. Così, la loro Enosteria, un piccolo ristorante nei pressi di piazza di Spagna, diventa per entrambe la prima palestra e banco di prova. Da subito puntano sulla qualità di materie prime e prodotti di eccellenza, sulla semplicità della tradizione vivace e innovativa, sull’atmosfera di una casa accogliente. Poi, nell’estate 2014 arriva la svolta: un locale di proprietà dove mettere finalmente radici e dar vita a un nuovo progetto di più ampio respiro, 250 mq e quattro grandi vetrine su via Sicilia, dove rimescolare le cose.

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Ed è attingendo alle loro radici, come solo un albero sa fare, che Chiara, Giulia e lo zio Alessandro, decidono di realizzare un progetto innovativo, frutto della mescolanza (da qui deriva il nome del locale, dal latino mesticare ovvero mescolare) delle loro esperienze, passioni, valori e scoperte. Misticanza è un locale poliedrico, concepito come una farm.

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Un luogo in cui farsi del bene, dalla colazione alla cena. L’offerta, di qualità e sempre differenziata, è accomunata dalla scelta orientata al green, alla genuinità e dalla freschezza delle materie prime utilizzate. Giulia e Chiara ne hanno fatto uno spazio di nutrimento, di sano appagamento per la vista e per il palato.

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E mentre Chiara collabora attivamente con gli chef nella continua ricerca di prodotti e accostamenti, rispolverando ricette di famiglia e proponendo i suoi piatti, come lo gnocco rigorosamente fatto a mano Solo patate rosse e farina, pomodoro torpedino, pesto di basilico e pecorino Falisco; Giulia cura la sala e intrattiene i graditi ospiti.

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E di ospiti, lo scorso giovedì 25 febbraio, ce ne sono stati eccome: La Dispensa di Misticanza ha infatti presentato una cena a 6 mani che ha visto realizzare dagli chef Domenico Iavarone (Maxi di Capo la Gala, 1 stella Michelin), Pasquale Marigliano (ambasciatore del cioccolato al prestigioso Salon du Chocolat di Parigi) e l’executive chef di Misticanza Ermanno Nicolella, un singolare menu di terra e di mare, di crudi e guance stufate, di risotti, verdure speziate e tanta misticanza.

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Una cena chiusa da consistenze di cioccolato e da una golosa anticipazione di colomba, che potrete ormai trovare tutti i giorni nello spazio Pasticceria di Misticanza assieme alla linea di dolci creata ad hoc con passione ed originalità proprio dallo chef Pasquale Marigliano.