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Pizza: è peggio all’hawaiana o con wurstel e patatine?

di Gabriele Valdès • Pubblicato 3 Febbraio 2017 Aggiornato 19 Aprile 2019 12:36

Esistono decine di pizze diverse, ma due in particolare fanno storcere il naso: è peggio la pizza wurstel e patatine o l’hawaiana con l’ananas?

L’Italia è il Paese delle tradizioni intoccabili, delle ricette tramandate da generazioni che possono comunque essere modificate ma senza allontanarsi mai troppo dalla versione originale. wurstel e patatine è vendutissima in molte pizzerie italiane; la hawaiana arriva dagli stati uniti La pizza rientra nelle nostre tradizioni e con essa anche i condimenti standard presenti più o meno in quasi tutte le carte proposte in pizzeria. Abbiamo più volte trattato su queste pagine la varietà dei topping possibili e abbinabili con successo a un buon impasto: è giunto il momento di trattare due condimenti che restano agli antipodi per motivazioni che vedremo in seguito. Non sarebbe corretto mettere sullo stesso piano una pizza wurstel e patatine fritte con una hawaiana su base prosciutto cotto e ananas. Il motivo è molto semplice e squisitamente geografico: la prima pizza, per quanto faccia storcere il naso a tanti adulti, è comunque venduta in tantissime pizzerie italiane; la seconda arriva direttamente dagli Stati Uniti dove è parecchio diffusa e molto gettonata. Il nostro gioco rimane quello di metterle a confronto, cercando di capire quale possa essere la meno peggio.

Partito della pizza wurstel & patatine fritte

pizza wurstel e patatine

Tratti caratteristici di chi la ordina: avere un’età compresa tra i 4 e i 13 anni. La wurstel e patatine è una pizza che piace tanto ai bambini e su questo non si discute, motivo per il quale è mantenuta in carta e venduta al pubblico per accontentare le famiglie in pizzeria. Esistono adulti che amano questo tipo di pizza (ne ho persino conosciuto qualcuno) e apprezzano la patata fritta, cucinata spesso parecchie ore prima e messa sulla pizza in cottura o in uscita per restituire quella terribile sensazione farinosa al palato. La base di questa pizza, una onesta margherita con wurstel, starebbe  così tanto bene da sola senza l’aggiunta di una quota di amido ulteriore in superficie. Le patate risultano slegate dal resto della pizza, l’effetto è abbastanza disturbante, ma ai bambini piace e come si fa a non accontentarli? Avrei qualche riserva sul palato degli over 14, ma de gustibus non est disputandum.

Partito della pizza hawaiana

pizza hawaiana

Tratti caratteristici: appartenenza geografica al bacino delle Americhe, Australia e UK. La pizza hawaiana nasce e si diffonde negli USA ma il suo nome si rifà all’ingrediente base ovvero l’ananas che sta spavaldo e in bella mostra sulla pizza. La base è con pomodoro, completata da formaggio (mozzarella non ti temo), prosciutto cotto e, talvolta, un’aggiunta di chicchi di mais. Sapori davvero insoliti per un palato italiano, su questo non si discute. La dolcezza dell’ananas è un tratto distintivo di questa pizza che ha un grandissimo successo in tante parti del globo, un successo che a noi suona decisamente bizzarro ma le cifre di vendita parlano da sole. Non voglio criticare eccessivamente questa pizza: ho avuto modo di assaggiare qualche tempo fa una rivisitazione di un caro amico chef che utilizzava sulle sue pizzette una piacevolissima mostarda di ananas insieme a un buon prosciutto cotto terminando con provola affumicata. Il risultato era molto interessante. Questo però accadeva nella rivisitazione dell’hawaiana: se invece penso alla versione classica, il discorso diventa immediatamente più arduo.

Voi cosa preferite? Secondo voi, qual è la peggiore pizza?