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Bere latte crudo: i distributori in giro per l’Italia

di Mas Silleni 23 Febbraio 2017 09:23

Una volta venduto solo nelle stalle, il latte crudo è oggi una bevanda da apprezzare che si può acquistare presso appositi distributori automatici.

Quasi sicuramente, nessuno definirebbe ciò che conserva in frigo e beve a colazione come latte cotto. Eppure, nei negozi italiani il latte crudo non è in vendita: il latte crudo, non pastorizzato e munto in giornata, si può acquistare presto appositi distributori nelle latterie come nei supermercati si possono acquistare solo confezioni di latte pastorizzato, riscaldato cioè per alcuni secondi al fine di eliminarne la carica batterica. Fino a poco tempo fa in Italia il latte crudo, non pastorizzato e munto in giornata, si poteva acquistare solo presso le stalle: ma dai primi anni 2000 hanno cominciato a diffondersi speciali distributori automatici, più vicini al centro delle città. Chi ha trascorso l’infanzia o almeno le estati fuori città, ricorda forse il gusto più intenso e la cremosità del latte appena munto. Sono caratteristiche dovute all’assenza di trattamenti: nel caso del latte crudo, la sicurezza alimentare è garantita semplicemente dal rispetto delle norme igieniche nelle stalle e da una filtratura, che elimina i residui più grossolani.

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L’alimento è ricco di vitamine e nutrienti, che non sono degradati dal calore; ma lo stesso avviene per la flora batterica, che a volte può nascondere qualche incognita: per questo motivo, il latte crudo non dev’essere mai bevuto da bambini al di sotto dei tre anni o da individui con un sistema immunitario compromesso. Per renderlo adatto a tutti, il latte dev’essere preventivamente bollito; un effetto secondario è il prolungamento della durata, che grazie alla bollitura raggiunge i quattro giorni (a crudo, il limite massimo è di due).

Come funziona la vendita di latte crudo

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Il latte crudo si può acquistare presso le stalle o ai distributori automatici. Questi sono attentamente regolati dalla legge: ciascuno è rifornito da un allevatore o da una cooperativa specifica, indicati da un’etichetta che deve essere ben leggibile. La vendita è interrotta quando sorge anche solo il sospetto di una contaminazione, e il latte deve essere rifornito ogni 24 ore; gli avanzi del giorno precedente possono essere usati al massimo per produrre formaggi. Ai clienti rimane solo da curare l’igiene dei contenitori, da portare con sé per il rifornimento: è consigliabile utilizzare bottiglie di vetro, che possono essere sterilizzate e usate molte volte. I vantaggi, oltre che il gusto, riguardano anche il portafogli. La filiera corta abbatte i costi, e il riutilizzo dei contenitori riduce l’inquinamento. I distributori infine consentono di acquistare anche frazioni di litro: se siete curiosi, potreste comprarne solo un bicchiere.

I distributori in Italia

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Vi chiedete dove farlo? I distributori di latte crudo in Italia sono oltre 1000, e si possono trovare sui portali Coldiretti delle diverse province o sul sito Milkmaps. Il latte crudo alla spina è diffuso soprattutto in Nord Italia: le province più fornite sono Torino, Bologna, Milano, Venezia, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Padova, Treviso e Varese, con una diffusione capillare di distributori in città e cascine attrezzate nelle campagne. Ma anche nel Centro e nel Sud Italia non è difficile trovare il latte crudo: a Roma si acquista quasi in ogni quartiere grazie ai mercati settimanali, mentre si incontrano distributori fissi nei dintorni di Latina, di Salerno, dell’Aquila e di Teramo, di Bari e di Taranto. In Sicilia, i distributori di latte alla spina di trovano nelle vicinanze di Ragusa, Siracusa, Agrigento e Palermo; in Sardegna, a Sassari, a Tortolì e nelle province di Nuoro e Oristano.

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