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A Catania il primo ristorante gestito da migranti e rifugiati

di Marta Manzo 12 Novembre 2018 15:15

Orient Experience 4 a Catania è il primo ristorante equo e solidale gestito interamente da migranti e rifugiati e propone un menu particolare.

Il cibo è spesso un modo per approcciare e conoscere culture e tradizioni diverse e racconta spesso una storia. Tanto più quando proviene da un passato difficile. Orient Experience 4 si trova a Catania ed è il primo ristorante etnico solidale gestito da migranti e rifugiati, lo staff è composto da rifugiati e migranti con la passione della cucina nato sotto il patrocinio dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, e dall’incontro tra due realtà: quella dell’associazione Isola Quassùd della regista e attrice Emanuela Pistone e quella di Hamed Ahmadi, ideatore in Italia dei ristoranti Orient Experience. Nel palazzo ottocentesco di via Umberto 229, la gestione spetta a Emanuela Pistone, Hamed Ahmadi, Laura Maccarone, docente di italiano e Mithat Ghitas, giovane egiziano arrivato a Catania a 16 anni e sopravvissuto al naufragio del 10 agosto 2013, alla Playa, dove persero la vita 6 ragazzi egiziani.

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Lo staff, invece, è composto da 10 tra ragazzi e ragazze che si occupano della cucina, della sala e dell’accoglienza, tutti accomunati dalla passione per la cucina. “Ognuno di loro – spiega Emanuela Pistone – è attento ad accogliere i nostri clienti in maniera eccellente. Durante le fasi preparatorie del ristorante, Hamed li ha esortati a fare dell’accoglienza il punto nodale nel lavoro all’Orient Experience. Nessuno di loro deve dimenticare quanto sia stato importante essere stati accolti nel nostro paese e di quanto sia altrettanto importante restituire la stessa accoglienza a chi viene a trovarci”.

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Nel menu ci sono i piatti tipici della tradizione mediorientale, con salse che provengono da 6 Paesi differenti, creme di melanzane affumicate, carne bianca, pesce, carne di agnello o vitello. Spazio anche per piatti vegetariani come falafel, il badimjan (melanzane con pomodori), sabzi palak (spinaci, ceci, formaggio) e verdure allo yogurt. Quindi il mujaddara, tipico riso della Siria e Palestina, e il kabuli, proveniente dall’Afghanistan, sfizioso riso preparato con agnello e arricchito dal sapore delle mandorle e carote, insieme al bakali, riso che proviene dall’Iran, cucinato con carne, fave, verdure e zafferano. Non mancano le bevande tipiche, fresche, che d’estate si possono sorbire anche nel piccolo giardino con sedie e tavolini, a pranzo, a cena, o durante il pomeriggio: il ristorante, infatti, è aperto da mezzogiorno a mezzanotte.