Home TV e media Lo youtuber che rischia di morire di cibo: YouTubo Anche Io

Lo youtuber che rischia di morire di cibo: YouTubo Anche Io

di Andrea Febo • Pubblicato 26 Novembre 2018 Aggiornato 20 Febbraio 2019 12:20

YouTubo Anche Io è il canale YouTube di un ragazzo del sud Italia che passa le giornate a ingozzarsi per i suoi follower, rischiando la sua salute.

1,4 milioni di visualizzazioni, più di 165k follower, numerosi sponsor tra hospitality, supermercati e aziende, più di 5000 kCal in un solo spuntino. Questi i numeri di YouTubo Anche Io, il canale YouTube di Omar Palermo, 39 anni. uno youtuber che mangia quantità spaventose di cibo per sentirsi meno solo Lo so che state pensando: “adesso lo faccio anch’io”, oppure “ma guarda questo come svolta una vita”. In realtà la rete degli youtuber in generale, così come gli instagrammer e così via con i blogger, sono una (nemmeno tanto) nuova evoluzione di mercato. A volte ci fa ridere, altre riflettere. Anche perché esistono tanti modi per uscire da una solitudine complessa, una di quelle che riguarda magari una persona giovane confinata dalla globalizzazione in una casa degli anni ’70, in un paesino fermo alla stessa epoca. Tant’è che Omar Palermo ha cavalcato la rete inventandosi un canale YouTube che lo rendesse protagonista della massima espressione di se stesso. Giovane, obeso e solo, è lui l’unico e indiscusso protagonista dei video che carica sul suo canale.

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Una continua food challenge a tutti gli effetti dove Omar letteralmente è star indiscussa dei suoi ingozzamenti sconsiderati: a volte prova a variare i contenuti, ma le visualizzazioni scendono e lui ci rimane male. Parliamo di 40 kinder Fetta al Latte sapientemente seguite da un pollo rafforzante; di 1 kg di tiramisù con un altro mezzo pollo. Di un canale che in un anno ha collezionato 165.042 follower e visualizzazioni che vanno da un minimo di 4.900 a un massimo di 1,4 milioni. Le sue parole d’ordine sono intrattenimento – con la quale invita a non fare mai la stessa cosa da casa – e No pain, No gain, attraverso la quale invece ricatta i suoi follower: “Se non vi iscrivete, se non visualizzate, niente più video”.

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Tra i commenti c’è chi lo esorta a smettere e chi lo esorta a esagerare sempre di più. Omar prende degli integratori prima di ogni pasto, mette ben in vista l’acqua e tutti i prodotti che riceve e utilizza da aziende sponsor; ha più che sufficiente proprietà di linguaggio, ragiona e contesta, ringrazia chi lo sostiene e non sembra affatto uno scriteriato. Ma le domande da porsi sono, da solo nella sua casetta anni ’70 della Calabria, comunque obeso e lontano dal protagonismo che insegue, Omar Palermo sarebbe stato migliore? C’è follia suicida o goliardia consapevole? Che vita avrebbe fatto Omar senza i suoi follower? Forse sarebbe stato meglio, forse avrebbe trovato qualcun altro con cui parlare, forse. Lui si ingozza e se ne frega, alla faccia di chi vuole salvarlo da un destino segnato e lo fa senza strategia, da solo, spaziando da video di 3 minuti a video lunghi fino a più di un’ora, di notte, sfidandosi in fameliche merende e mai in un pasto vero.

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Alla fine dei conti, con alla base una chiara situazione di disagio che per competenza specifica ha necessità che qualcun altro vi entri nel merito, a noi non resta che fare un appello accorato: sosteniamolo, aiutiamolo, perché l’alternativa è che questa persona mangi fino a uccidersi. Medici, follower, angeli della salute e feticisti del cibo, ognuno nelle forme che ritiene opportuno. Non lasciamo solo YouTubo.