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Guida ai Ristoranti d’Italia 2014, Gambero Rosso

di Lorenza Fumelli

Il 7 ottobre è stata presentata l’edizione 2014 della Guida ai migliori ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Ecco i risultati più significativi.

Il 7 ottobre è stata presentata, come ogni anno, la guida ai migliori ristoranti d’Italia secondo il colosso della gastronomia italiana, e scuola, e rete televisiva, e rivista cartacea, e persino sito web: Il Gambero Rosso. Edizione 2014. Come ogni anno, un nutrito gruppo di comunicatori e critici del settore si è radunato in via Enrico Fermi per assistere all’evento, applaudire, urlettare, o metter su musi di contrito disappunto per scelte ovviamente non condivise con i – quasi – anonimi ispettori. E quest’anno, più che mai, di musi se ne son visti parecchi. Ma procediamo con ordine e vediamo cosa emerge dalla Guida ai Ristoranti del Gambero Rosso 2014.

Le 3 forchette, edizione 2014

Massimo Bottura
Chef Massimo Bottura, Osteria Francescana, è sul gradino più alto del podio
  1. Osteria Francescana - Modena 95
  2. Vissani – Baschi (TR) 95
  3. Don Alfonso 1890 - Sant'Agata sui Due Golfi (NA) 94
  4. La Pergola de l’Hotel Rome Cavalieri – Roma 94 (perde 1 punto rispetto al 2013)
  5. Villa Crespi – Orta San Giulio (NO) 94
  6. Piazza Duomo – Alba (CN) 93
  7. La Torre del Saracino – Vico Equense (NA) 93
  8. Le Calandre – Rubano (PD) 92 (perde 1 punto rispetto al 2013)
  9. Laite – Sappada (BL) 92
  10. Lorenzo – Forte dei Marmi (LU) 92 (guadagna 1 punto rispetto al 2013)
  11. La Madia – Licata (AG) 92 91 (guadagna 1 punto rispetto al 2013)
  12. Dal Pescatore Santini – Canneto sull’Oglio (MN) 92 (perde 1 punto rispetto al 2013)
  13. Reale – Castel di Sangro (AQ) 92 (perde 1 punto rispetto al 2013)
  14. St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina San Cassiano (BZ) 92
  15. Devero Ristorante di Brianza (MB) 91 (guadagna 4 punti rispetto al 2013)
  16. La Madonnina del Pescatore – Senigallia (AN) 91
  17. Il Pellicano – Porto Ercole (GR) 91
  18. Ilario Vinciguerrra Restaurant – Gallarate (VA) 91
  19. Da Vittorio – Brusaporto (BG) 91 (guadagna 1 punto rispetto al 2013)
  20. Antica Osteria da Cera – Campagna Lupia (VE) 90 (guadagna 3 punto rispetto al 2013)
  21. Il Povero Diavolo – Torriana (RN) 90
  22. S’Apposentu a Casa Puddu – Siddi (VS) 90 (guadagna 3 punto rispetto al 2013)
  23. Trussardi alla Scala – Milano 90 (nuova entrata)

Perdono quindi le tre forchette:
Uliassi – Senigallia (AN)
Oasis Sapori Antichi – Vallesaccarda (AV)

Guadagnano le tre forchette:
Devero Ristorante del Devero Hotel Cavenago di Brianza (MB)
Antica Osteria da Cera – Campagna Lupia (VE)
S’Apposentu a Casa Puddu – Siddi (VS)
Trussardi alla Scala – Milano

Chef Mauro Uliassi, da tre a due forchette nell'edizione 2014
Chef Mauro Uliassi, da tre a due forchette nell’edizione 2014

Proprio questo elenco, quello al centro dell’attenzione da parte del mondo dell’enogastronomia italiana,  è stato argomento di chiacchiere, pettegolezzi, discussioni e dibattiti, in particolare per la perdita delle tre forchette da parte dell’amatissimo – anche da noi, lo confessiamo –  Chef Mauro Uliassi, ristorante Uliassi, Senigallia. Mauro Uliassi perde le tre forchette: questo è l'argomento più dibattuto della guida del 2014Chi è quello scriteriato ispettore che ha firmato la guida? Come sopravviveremo senza le tre forchette del grande chef marchigiano?  E lui? Sopravviverà? Al Gambero Rosso son per caso impazziti tutti?” Questo il tono dei commenti all’uscita della guida,  mitigati dopo il primo mese, oggi  praticamente decaduti nell’oblio. Anche Oasis Sapori Antichi della famiglia Fischetti perde le tre forchette e vale la pena notare la perdita di 1 punto del Reale Casadonna di Chef Niko Romito, neo tre stelle per la Guida Michelin 2014.

Chef Davide Scabin, due forchette al Combal.Zero di Rivoli
Chef Davide Scabin, due forchette al Combal.Zero di Rivoli

Tra i due forchette ci sono altri grandissimi chef a far compagnia a Mauro Uliassi, declassati o mai promossi: Da Caino – Montemerano (GR), Combal.Zero – Rivoli (TO) Miramonti L’Altro – Concesio (BS), Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni – Bellagio (CO), Il Pagliaccio (RM), Enoteca Pinchiorri (FI), La Trota – Rivodutri (RI), Ristorante Cracco (MI), Il Mosaico – Ischia (NA), Agli Amici (UD), Le Colline Ciociare – Acuto (FR) eccetera.

Poi ci sono i Gamberi,  un riconoscimento che la guida assegna  in accordo con il proprio concetto di trattoria. Nel 2014 ne hanno 3 (il massimo riconoscimento): Angiolina – Pisciotta (SA), Antichi Sapori – Andria (BT), Armando al Pantheon (Roma), Ai Cacciatori – Cavasso Nuovo (PN), Consorzio (TO), Caffè La Crepa –  Isola Dovarese (CR), Locanda Al Gambero Rosso –  Bagno di Romagna (FC), La Locanda delle Grazie –  Curtatone (MN), La Locandiera Bernalda (MT), La Madia Brione (BS), Osteria del Treno (MI), Pretzhof  – Val di Vizze (BZ), Tischi Toschi – Taormina (ME), Vecchia Marina –  Roseto degli Abruzzi (TE), Osteria della Villetta dal 1900 – Palazzolo sull’Oglio (BS).

La giovane Alba Estevez Ruiz, chef di Marzapane
La giovane Alba Estevez Ruiz, chef di Marzapane

Alla fine di questo lungo per quanto incompleto riepilogo, impossibile non citare la miriade di premi che ogni anno la guida assegna, un po’ per bravura dei nostri cuochi,  un po’ per dare un ruolo agli sponsor che, ci mancherebbe altro, vanno giustamente collocati, ad esempio: premio Pastificio dei Campi per il ristorante con la migliore proposta di primi piatti di pasta, meritatamente assegnato a Il Mosaico del Terme Manzi Hotel (Ischia, Napoli). Premio Birra Moretti per il ristorante con Sommelier attento al mondo della birra assegnato a Matteo Zappile de Il Pagliaccio di Roma, e l’ambito premio San Pellegrino per il Cuoco emergente 2014 vinto dalla bravissima Alba Estevez Ruiz del nuovo-ma-già-famoso ristorante Marzapane, sempre a Roma.

Nel 2014 il Gambero Rosso si è dunque così espresso (scusate il gioco di parole), dimostrando la solita attenta capillarità sul territorio e una buona dose di irriverenza verso i grandi cuochi, non del tutto contestabile, non del tutto comprensibile.

Vedi Mauro Uliassi, per esempio.