Nigella Lawson e le altre: l’eros in cucina
Al di là delle ultime brutte notizie di cronaca su Nigella Lawson, c’è un personaggio vincente che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo. Tra sguardi languidi, battute seducenti e un profondo amore per il cibo.
Dopo la notizia di qualche giorno fa su Nigella Lawson e la sua presunta dipendenza dalla cocaina, secondo le accuse del premuroso marito Saatchi, l’immagine pubblica della regina del Food Porn è decisamente fuori fuoco. Ma si è innocenti fino a prova contraria, dicono, quindi oggi dimentichiamo gli scandali e ricordiamo perché ci piace tanto Nigellona e perché la procacità in cucina è un linguaggio che sempre di più conquista il pubblico, world wide.
E’con l’appellativo di Queen Of Food Porn, che la stampa britannica ha ribattezzato Nigella Lawson, cuoca televisiva sbarcata anche in Italia sulle frequenze di Real Time. Sì, perché il modo con cui la procace conduttrice – 53 anni e curve mozzafiato sfoggiate con orgoglio – si approccia alla cucina è ben lontano dal libro delle ricette della nonna: il cibo è softcore, “è il linguaggio delle emozioni, è un’ossessione borderline“, così come la stessa protagonista ha avuto modo di ribadire in una recente intervista.

Lo sguardo affascinante, i capelli castani morbidamente adagiati sulle spalle, un seno prosperoso e sempre generosamente valorizzato: è in questo modo che Nigella si presenta al pubblico. Lo sguardo affascinante, i capelli morbidamente adagiati sulle spalle, un seno prosperoso: così Nigella si presenta al pubblico Il suo elevato tasso di sex appeal non si manifesta però solo con l’aspetto fisico, ma anche nella voce, nelle mani che affondano nella pasta da lavorare, in quegli ammiccamenti a onor di telecamera sempre seducenti e mai volgari. Nigella non impartisce istruzioni: sussurra algida il procedimento per creare il perfetto pudding inglese o un’irresistibile insalata di pollo. E non la si vede ai fornelli agghindata con grembiule e cappello da cuoco d’ordinanza, bensì in un look rigorosamente anni ’50, fatto di maglie aderenti con scollo da infarto, gonne al ginocchio e tacchi alti. E, perché no, magari anche in vestaglia e baby-doll mentre è intenta a spiegare come preparare il perfetto spuntino di mezzanotte. Se a questo si aggiungono i gossip che la riguardano quotidianamente – come quando fece scalpore in patria per aver ammesso di non indossare gli slip – e una copertina di Stylist dove la si vede con il volto ricoperto di caramello, è ben facile capire perché goda di uno zoccolo duro di ammiratori tutti al maschile.
L’etichetta di regina del food-porn è espressione di uno dei tanti dualismi della cultura anglosassone che da un lato bacchetta e dall’altro apre le porte a ogni recondita curiosità umana. Nigella è il perfetto mix della donna moderna indipendente e autodeterminata Ed è per questo che Nigella è tanto amata anche dalle donne, perché la sensualità che la contraddistingue è intelligente e mirata, non è mai eccessiva, sfrontata né tantomeno nauseante. È il perfetto mix della donna moderna indipendente e autodeterminata, che non rinuncia però all’amore per il cibo. Una scelta in controtendenza in tempi in cui si è martellati di informazioni sul mangiar bene per essere sani e belli, tanto che la cuoca si è attirata le ire di medici e salutisti con il suo “I loathe the God of Thin”, ovvero “Odio il dio della magrezza“.

Quello delle curve al posto giusto, dei seni prosperosi e della sensualità – reale o sperata – in cucina, è un ambito che la TV dedicata al cibo ha voluto fortemente cavalcare. Oltreoceano c’è Giada de Lauretiis e qui da noi chi se non lei: Antonellona Clerici. L’universo dei fisici morbidi, lontani dagli scheletri del glamour, miete schiere di proseliti. “Si può essere belle e sensuali senza rinunciare a una saporita carbonara o una torta al cioccolato” . Questo è il messaggio, e piace.

Si parla tanto del personaggio, di quell’icona Nigella spesso protagonista sia della brutta cronaca che di quella alimentare, ma com’è il suo approccio alla cucina? La filosofia ai fornelli della cuoca inglese è che la cucina deve essere alla portata di tutti: gli ingredienti possono essere facilmente recuperati in qualsiasi supermercato e le ricette, molto spesso tradizionali, possono essere ripetute senza troppo sforzo dai telespettatori. Non si tratta di preparazioni per professionisti e, anche se ci duole ammetterlo, somiglia al concetto di un’altra nostra cuoca del piccolo schermo: Benedetta Parodi. Sì, certo, con i dovuti distinguo.

Eccole dunque: Nigella, la nostra numero uno – possibilmente senza problemi di droga – poi Antonella, Giada e Benedetta. La vostra classifica?
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