Home Mangiare Ristoranti Pizzerie Apre a Napoli la nuova pizzeria di Ciro Salvo: 50 Kalò

Apre a Napoli la nuova pizzeria di Ciro Salvo: 50 Kalò

di Dora Sorrentino

Ciro Salvo, pizzaiolo di Massè a Torre Annunziata, apre una nuova pizzeria a Napoli assieme all’imprenditore Maurizio Cortese.

Si vociferava da un po’ di tempo, ma l’ufficialità è stata appena data: Ciro Salvo apre a Napoli la sua nuova pizzeria, dopo Massè a Torre Annunziata. Il locale storico di piazza Sannazaro, Al Sarago, a breve si trasformerà in 50 Kalò. A spiegare la scelta del nome è Maurizio Cortese, imprenditore napoletano noto ai più per Cortese Way, agenzia studiata per far scoprire Napoli e i suoi itinerari enogastronomici: “Quando Alessandro Guglielmini, mio vecchio compagno di scuola, ha rilevato il ristorante e mi ha affidato le chiavi, finalmente ho potuto realizzare il mio sogno nel cassetto: una pizzeria. Il nome nasce dall’unione di 50, che nella cabala significa pane, e dalla parola greca Kalò, che significa bello“.

Massè, Ciro Salvo
Ciro Salvo

Perché Ciro Salvo? Maurizio non ha mai fatto mistero della sua passione per la pizza di Ciro, risultato di un impasto studiato a regola d’arte, dalla lunga lievitazione, leggero, condito con prodotti di prima qualità selezionati personalmente dal pizzaiolo. Ciro nasce nella pizzeria storica di famiglia a San Giorgio a Cremano e lì fa esperienza, lì trascorre il tempo quando non va a scuola: l’amore per la pizza è insito nel suo DNA. Tutti i giorni mangia una margherita, per valutare se l’impasto è riuscito bene, se la cottura è adeguata, se gli ingredienti sono giusti, non smette mai di studiare e di sperimentare. L’apertura è prevista per febbraio: saranno contenti i fan napoletani di Ciro (compresa la sottoscritta) che potranno gustare la sua pizza a un tiro di schioppo, file permettendo. Non resta che fare a lui, ad Alessandro, a Maurizio e ai loro collaboratori un sincero in bocca al lupo, con tanto di gesti scaramantici, perché quando a Napoli si apre una nuova attività funziona così: meglio abbondare.