Anteprime toscane: Benvenuto Brunello
Benvenuto Brunello è la regina delle anteprime toscane legate al vino e si tiene a Montalcino, in provincia di Siena, ogni anno a febbraio dal 1993.
È la regina delle anteprime toscane e, dal 1993, ogni anno a febbraio rinnova il tradizionale momento di analisi, confronto e, perché no, critica rispetto all’interpretazione e la valutazione dell’annata presentata da parte dei produttori: si tratta di Benvenuto Brunello. come ogni anno a febbraio benvenuto brunello propone un'anteprima vinicola organizzata dal consorzio del brunello di montalcino All’interno del Chiostro del Museo di Montalcino, l’annata degustata quest’anno per il Brunello è stata la 2009, considerata meritevole di ben 4 stelle (su un massimo di 5) da parte del consorzio. Valutazione controversa in alcuni casi, per un’annata calda e umida, da interpretare con attenzione per non avere già oggi vini sfibrati e diluiti, da assecondare nel solco dell’eleganza e della prontezza di beva. Per la versione Riserva l’annata presentata è stata la 2008 (sempre con 4 stelle), più fresca e irregolare, molto variabile a seconda delle zone ma che sta dimostrando, come per la versione annata testata lo scorso anno, davvero un interessante sviluppo in bottiglia. Per il Rosso di Montalcino l’annata presentata (con qualche gradita eccezione) è stata la 2012, questa sì valutata con ben 5 stelle dal consorzio e che ha dato spunti interessanti per dei vini piacevoli e immediati. Ecco i miei migliori assaggi:
Brunello 2009
Nella batteria più corposa in gioco non è stato facilissimo tirar fuori un elenco di 10 Brunello sugli scudi. Alcuni ovviamente si sono mostrati a oggi indecifrabili e bisognosi di tempo, altri hanno presentato evoluzioni preoccupanti e una poca resistenza a contatto con l’aria, con una fragilità evidente. Ma di buoni ce ne sono eccome.
Val di Suga (selezione Vigna Spuntali): un brunello centrato, inizialmente giovanile e ridotto con la trama tannica davvero avvincente. Ha frutto ed energia, spessore palatale e sapore.
Canalicchio di Sopra: da una delle zone più fresche, un Brunello delizioso, immediato, succoso. Dolcezza controllata e allungo convincente. Paga un po’ di diluizione a centro bocca ma ci sta.
Caprili: maturo, di ottima struttura, qualche tono caffettoso ma insieme a tanta arancia fresca. Bocca che gioca sul sapore e sull’allungo; chiude piacevolmente amarognolo invitando l’assaggio.
Fuligni: bello, salmastro. Arancia ed erbe amare per un naso fresco e convincente; la bocca si conferma di livello, piena e bilanciata. Tra i migliori assaggi.
La Gerla: un Brunello giocato in freschezza, erbaceo e delicato, con tocchi di felce e aloe. Bocca lineare, scorrevole, non un mostro di lunghezza ma di gran piacevolezza.
Le Ragnaie (selezione Vecchie Vigne): conferma dell’assaggio in azienda offre spunti minerali e lievi, un Brunello di montagna delicato e sottile, elegante e soffuso. Davvero di gran classe.
Mastrojanni (selezione Vigna Loreto): avvincente, tutto erbe aromatiche e frutto d’arancia, bocca agile e succosa che invoglia alla beva con un tannino ben estratto. Tra i migliori.
Poggio di Sotto: gran classe, frutto invitante, tra arancia, liquirizia, anguria e chinotto. Bocca di ottima interpretazione, elegante ma di bella rotondità pur nello sviluppo più stretto del solito.
Salvioni: grande finezza, senza alcun dubbio. Anche qui tornano i toni di arancia e ciliegia, elegante e disteso, felce e sensazioni balsamiche. Sorso misurato e saporito, un Brunello in doppio petto.
Sanlorenzo: buona interpretazione, speziato e balsamico all’olfatto, ancora giocato su un frutto dolce e invitante. Bocca di buona freschezza e sapore, non un mostro di struttura ma di facile beva.
Brunello Riserva
Poche le riserve presenti, molti hanno deciso di non produrre in quest’annata complicata il vino di punta. Tra annata 2008 e più vecchie, ecco i migliori:
Poggio di Sotto 2008: fresco e minerale, zucchero di canna e mandarino, arancia, anguria ed erbe amare, una riserva più sottile del solito ma di gran classe, con il classico incedere nebbiolesco.
Cupano 2008: davvero convincente, tra arancia e spezie dolci di cannella e chiodo di garofano. Il sorso saporito e lungo, mascolino nel tannino in evidenza ma ricco di sapore.
Lisini 2008: più elegante e soffuso del Brunello 2009 e dell’Ugolaia 2008, all’olfatto è un mix di erbe amare, mandarino e arancia. Bocca asciutta e saporita, ancora in divenire e di buona prospettiva.
Sesti Phenomena 2008: spezie dolci, tabacco e toni dolci di sottofondo, un’impalcatura matura dove il frutto si esprime vigoroso. Sorso pieno e avvolgente, di buona sapidità e energia.
Col d’Orcia Poggio al Vento 2006: il classico dei classici, complesso dall’olfatto mediterraneo e solare di macchia selvatica e agrumi, bocca ampia e morbida, carezzevole e saporita.
Rosso di Montalcino
Bella panoramica per un vino che sempre più sta trovando la propria dimensione di grande versatilità a tavola. Anche nelle versioni più impegnative con un anno in più di invecchiamento.
Collelceto 2012: ottimo consiglio del vicino di tavolo, eletto vino simpatia della giornata. Anguria, ribes rosso e ciliegia, quasi un Pinot Nero. Sorso facile e compulsivo, scorrevole e beverino.
Le Potazzine 2012: spicca per pienezza e rotondità al sorso che diventa succoso e pieno con il tannino ancora scalpitante. All’olfatto è molto elegante, con toni di felce e lavanda intriganti.
Le Chiuse 2012: all’olfatto frutto chiaro di pesca, ribes rosso, anguria ed erbe aromatiche, bocca ancora con qualche spigolo di gioventù, ma di ottima scorrevolezza e sapidità.
Citille di Sopra 2012: ricalca l’olfatto de Le Chiuse, fresco e ammaliante. La bocca è più possente, col frutto che diventa quasi aspro per l’estrema gioventù, di maggior calore e rotondità.
Ignaccio 2011 Il Marroneto: un piccolo Brunello, da comprare a casse. Olfatto ancora trattenuto e in divenire ma bocca di lunghezza e struttura entusiasmante. Pienezza e forza senza peso.
- IMMAGINE
- Consorzio Brunello di Montalcino