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La storia completa di Darna, ristorante marocchino ad Azeglio

di Daniela Traverso 28 Novembre 2014 16:18

Darna è un ristorante marocchino ad Azeglio, in provincia di Torino. Siamo andati a incontrare la chef Noura per farci raccontare la sua storia.

Il territorio non è solo di chi ci nasce, ma di chi lo ama”: questa è la frase che più ci ha colpiti del racconto che stiamo per farvi. Noura è una chef marocchina, il suo ristorante si chiama Darna (casa mia in marocchino) ed è in via Roma 69 ad Azeglio, un piccolo paesino in provincia di Torino. ad azeglio in provincia di torino, noura ha aperto il suo ristorante dedicato alla cucina marocchina Noura ha scelto di raccontare il suo paese così, attraverso la sua cucina tipica. Donna curiosa e amante della vita, con una storia lavorativa importante nel mondo delle telecomunicazioni alle spalle, a un certo punto ha iniziato a soffrire, a sentire il bisogno di ritrovare le sue radici, di portare un po’ della sua terra e delle sue tradizioni, quelle marocchine, in Italia. Noura ha sempre avuto uno splendido rapporto con il cibo e la cucina. Proviene da una famiglia che ha sempre cercato di emanciparla come donna e questa passione per la cucina non era vista in maniera esattamente positiva: avevano paura che questo interesse non la portasse da nessuna parte. Anche Noura stessa ha avuto bisogno di tempo per capire che non era lo stare in cucina in sé a non andare bene: il vero problema era viverlo come un’attività per donne sottomesse.

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La cucina di Noura è una cucina di tradizione marocchina sincera, composta anche delle varie incursioni francesi e andaluse. La chef conosce molto bene il Marocco e la sua storia, ma ha fatto suo anche il territorio in cui vive oggi. Proprio con questa consapevolezza propone la sua cucina, fatta di tradizione e sapori marocchini, cucinati utilizzando anche i prodotti locali del Canavese, la sua zona di adozione, nella quale si è creata una rete di collaborazione con i contadini. Un cuoco ha l’importante compito di dare visibilità (e lavoro) a realtà che il nostro sistema ignora: “La società siamo noi, siamo noi che dobbiamo cambiare le cose dal basso“, spiega Noura. Lavorare con il territorio e con le persone che ne fanno parte è una delle cose più belle, e al tempo stesso interessanti, che possa capitare a una persona curiosa. Cosa c’è di meglio per un cuoco di un prodotto eccellente, con una storia importante e caratteristiche organolettiche uniche, da lavorare?

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Nel suo ristorante Noura propone una cucina fondata sull’alta tradizione casalinga marocchina, composta da sapori arabi, berberi, ebraici, musulmani e cristiani: sono i sapori che le sono stati tramandati dalle donne della sua famiglia e anche dalle amiche del quartiere. la pastilla è una torta salata ripiena di verdure e carne, aromatizzata con la cannella La sua cucina è il Marocco in tutte le sue declinazioni, anche nelle sue evoluzioni più moderne. In menu al Darna si trovano 3 tipi di pane e una serie di antipasti che rappresentano tutte le culture del Marocco: hummus di ceci, insalata di carote aromatizzata all’arancia, olive nere e verdi marinate, fagioli speziati. Le portate sono quelle tradizionali: tra le più conosciute cous cous e tajine di carne, pesce, pollo, serviti con le verdure di stagione. Se vi abbiamo incuriosito e se la trovate, provate la versione del tajine con i datteri e la pastilla, una torta salata aromatizzata con cannella e ripiena di verdure e pollo: un’esperienza indimenticabile.

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Noura tiene conto dell’evoluzione dei gusti, delle preferenze e delle esigenze, si confronta con le culture vegane e con le intolleranze alimentari: da questa necessità sono nati nuovi piatti, ovviamente d’ispirazione marocchina. Al Darna si trova il cous cous di mais (baddas), che non è affatto una nuova invenzione, ma il recupero di una ricetta di tradizione tuareg: essi a quanto pare soffrivano già in passato di celiachia e intolleranza al glutine. Da non perdere anche la selezione di dolci marocchini, confezionati con una cura difficile da spiegare a parole, davvero fatti con amore e di una bontà incredibile, accompagnati ovviamente dall’ottimo tè alla menta. Arrivare qui per chi è fuori zona non è semplicissimo, ma ne vale davvero la pena. Pensiamo che ristoranti di cucina marocchina di questo livello in Italia non ce ne siano poi molti.