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La pizza che non ti aspetti a Margherita di Savoia

di Stefania Leo • Pubblicato 7 Settembre 2021 Aggiornato 15 Ottobre 2021 16:06

Giuseppe Riontino, miglior pizzaiolo emergente 2020, sforna la sua pizza contemporanea nel nuovo Pizza Canneto Beach 2 a Margherita di Savoia

La famiglia Riontino, un nome che è una garanzia per tutti gli amanti del buon cibo e dell’ottimo vino a Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani), ha deciso di raddoppiare. Per dare il giusto valore alla pizzeria, Giuseppe Riontino ha dato vita a Pizza Canneto Beach 2 (via Garibaldi 147). Siamo sempre sul lungomare della città e l’omonimo ristorante di famiglia, che ha ospitato anche la pizzeria fino a poco tempo fa, è a pochi metri. Una scelta obbligata, questa, per valorizzare l’arte bianca di un ragazzo che il Gambero Rosso ha già premiato come Miglior pizzaiolo emergente 2020.

La pizza contemporanea

Non chiamatela pizza gourmet: quella di Giuseppe va definita contemporanea. L’idea alla base delle sue creazioni è la ricerca dell’equilibrio e dell’inatteso. Inoltre, la contemporaneità richiede creatività anche negli accessori. Per questo i piatti di Pizza Canneto Beach 2 sono firmati da Francesco Ferrulli, che ha colorato la ceramica bianca, dando bellezza anche al contenitore.

Il lockdown è stato un momento incredibilmente fecondo per Giuseppe, che si è impegnato nella produzione di grandi lievitati e nuove ricette, grazie anche a qualche corso di aggiornamento con delle vere e proprie bread star del calibro di Gabriele Bonci. Il primo passo è stato proprio mettere mano agli impasti delle sue pizze: oggi usa solo farine di grani antichi, rendendo l’impasto una tela su cui disporre gli ingredienti. Gli abbinamenti nascono sia dalla sua formazione di sommelier sia dai consigli della famiglia Riontino al gran completo, da papà Salvatore a mamma Filomena Mastrapasqua, con anche Antonio, Rachele e la dolce metà di Giuseppe, Rossella Salerno. E poi ci sono le sue mani, che davanti a ortaggi, crudo di mare, sentori e profumi, vanno da sole, a istinto.

Tra le pizze più interessanti c’è la Tartare di Pescato, dove la dadolata fresca cambia ogni giorno, in base a ciò che offre il mare. Da non perdere anche la Foie Gras e la Gambero Viola, dove si può giocare con le pipette di bisque di gambero da iniettare per insaporire la stracciatella. Hai voglia di una margherita? Quella del Canneto costa ancora 5 euro e arriva in tavola in pieno stile mediterraneo, condita con una salsa ai 3 pomodori.

Qui il senza conta

Pizza Canneto Beach 2 è un locale democratico. Sin dalla lettura del menu ci si accorge che qui tutti, ma proprio tutti, sono i benvenuti. Celiaci, intolleranti al lattosio e portatori di allergie varie: non c’è problema che non possa essere affrontato dal team di cucina. Sul lattosio è stato fatto un lavoro a monte, scegliendo la Mozzarella di Bufala campana DOP che contiene solo il 3% di lattosio. Ma per chi non può tollerare nemmeno queste minime quantità, è disponibile anche la mozzarella vaccina senza lattosio. C’è posto a tavola anche per vegani e vegetariani, mentre gli intolleranti al glutine ricevono la propria pizza cotta in un forno a parte.

Pizza, birra e vino.

Si sa che, una volta in pizzeria, la mente va in automatico al pairing “pizza-birra”. Pizza e birra, ma anche buon vino Complice l’intenso studio del fratello maggiore Antonio, miglior sommelier di Puglia, la famiglia Riontino ha costruito una cantina in cui è possibile rimanere storditi di meraviglia senza far saltare nemmeno un tappo. Per questo, anche in pizzeria, non ci si poteva accontentare del solito boccale ghiacciato spillato. La birra c’è, ma è artigianale: Montalto, Viola, Birrifio Bari tra gli altri. Ma l’abbinamento che Giuseppe consiglia sulle sue pizze va sempre sulle bollicine, ma di ben altro tipo. Meglio lasciarsi sedurre da un metodo classico autoctono (sì, in Puglia si fa tanto spumante e pure buono), anche pas dosé come quello proposto dalla cantina Re Dauno.

La Puglia non è solo Salento o Valle d’Itria: oltre i trulli c’è di più. Basta iniziare a girare, magari senza guida, scoprendo la regione una pizza alla volta, partendo magari proprio dalla misteriosa Margherita di Savoia e dal forno di Giuseppe Riontino.