Appena conclusa l’edizione 2015 di Taste of Roma, noi di Agrodolce abbiamo voluto stilare una classifica dei 10 migliori piatti assaggiati: eccoli.
Altro giro, altra corsa. La giostra di Taste of Roma si è appena fermata dopo 4 giorni belli pieni di assaggi, novità, chiacchiere e degustazioni, ma come per ogni giostra che si rispetti, non appena scesi si ha voglia di risalire per abbandonarsi di nuovo all’ebbrezza di volare, i 12 chef di taste hanno regalato al pubblico divertimento e gusto tramite i loro piatti persi nell’atmosfera magica del mondo del gusto e della grande cucina d’autore. Per noi di Agrodolce questa è stata un’edizione stancante ma assai positiva, un perfetto mix fatto di incontri stimolanti, showcooking di alto livello e momenti rilassanti, in molti casi assai divertenti. Divertimento, ecco, questo è quello che i 12 chef protagonisti della manifestazione insieme a tutti gli altri colleghi intervenuti per un incontro o una lezione sul campo con i visitatori, hanno regalato al pubblico di Taste, divertendosi per primi anche loro. E sul filo del divertimento e della leggerezza, non poteva mancare quella che secondo noi è la top ten dei piatti assaggiati in questa quattro giorni romana.
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Thaiolino di Giulio Terrinoni – Per Me. Fosse solo per il nome, azzeccatissimo davvero, meriterebbe una citazione. Ma il tagliolino con spezie thai di Giulio Terrinoni conquista soprattutto il palato.
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Ravioli croccanti, castrato, mirto e pecorino di Riccardo Di Giacinto - All'Oro. Un incontro lussurioso tra la crema di pecorino e il sugo di castrato: sapori decisi che sono addolciti dall’aroma del mirto.
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Arepa di mais, tuorlo d'uovo, erbe e chicharon di Roy Caceres - Metamorfosi. Un assaggio di street food colombiano: cialde croccanti di mais e maiale si incontrano in un morso pieno di gusto che ti proietta in Sudamerica.
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Tortelli di sfoglia di grano arso, Comté, pere Kaiser e mandorle tostate di Stefano Manzetti - Mirabelle. Un classico dei saperi della cucina contadina, il cacio con le pere, nella versione luxury dello chef dell’Hotel Splendide Royal.
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Capesante in tempura al nero di seppia, latte di cocco e guanciale di Andrea Fusco - Giuda Ballerino. Un piatto in cui morbidezza e dolcezza si rincorrono e si sovrappongono, ravvivati nel finale dalla rustica sferzata di sapore del guanciale.
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Sedanini con gamberi rossi, purea di melanzana affumicata e croccante di pane di Heinz Beck - La Pergola. Il tedesco più amato di Roma propone un piatto semplicemente perfetto nella sua apparente semplicità. Del resto, numero uno non si diventa per caso.
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Tagliatelle di riso, zafferano, triglia, peperone e bottarga all'Armagnac di Cristina Bowerman - Glass. La vulcanica chef colpisce un’altra volta nel segno, con la sua interpretazione di piatto “globale”. Colori e sapori mixati con equilibrio e mano di precisione chirurgica.
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Fettuccina di mais con fondo bruno, cipollotto e popcorn di maiale di Alba Esteve Ruiz - Marzapane. Un piatto che vorresti essere capace di replicare per goderne tutti i giorni. Con il plus del pop corn di cotenna di maiale, da mangiarne a secchiate sul divano, guardando un bel film.
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Agnolotti al parmigiano reggiano, rucola e uova di aringa di Daniele Usai - Il Tino. Un altro piatto con pochissimi ingredienti, trattati con rispetto e innovazione. La grassezza dolce del parmigiano e pungente delle uova di aringa è contrastata dall’estratto di rucola che dona anche un bellissimo colore al piatto.
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Polpo e alghe, radici e blend uma-mia di Francesco Apreda - Imàgo. Un piatto nato dal ricordo di anni vissuti in Giappone, che hanno lasciato il segno nella formazione dello chef. Insieme a un elemento tipico della cucina mediterranea come il polpo, tenerissimo, ecco le alghe e un personalissimo mix di spezie.
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- Beatrice Mencattini