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Cucina siciliana: 7 locali tipici da provare a Roma

di Teresa Monaco • Pubblicato 13 Maggio 2016 Aggiornato 3 Maggio 2017 11:51

La Sicilia è una terra ricca di tradizioni enogastronomiche: se avete nostalgia, ecco 7 locali che propongono cucina siciliana a Roma.

La Sicilia è una terra che si mangia già con gli occhi. Ogni vicolo è ricco di profumi semplici ma penetranti, impregnati di dedizione e cura dei dettagli; ogni piatto si lascia accarezzare dall’acquolina che si condensa in bocca e il suo ricordo attraversa la mente di chi lo mangia trasmutandosi in un pensiero indelebile. Gustare la pasta con le sarde, la tunnina, le panelle, u pani cunsatu, la granita con la brioche, gli arancini appena fritti in quella meravigliosa terra non è la stessa cosa che gustarle a Roma, ma se siete in astinenza e volete procurarvi cibo veramente siculo, vi consigliamo 7 locali siciliani da provare.

  1. mizzicaIniziamo dalla colazione, ossia granita e brioche. Attenzione: non mangiatele separatamente ed evitate il turisticamente scorretto uso della cannuccia. Se andate da Mizzica (via Catanzaro, 30) la granita è cremosa, fresca, densa, ricca di pezzetti gustosi di mandorla, pistacchio, caffè (chiedete un’incappucciata se volete iniziare bene la giornata: panna, caffè e panna) e va mangiata contestualmente con la brioche. Ma da Mizzica, situato vicino Piazza Bologna, le prelibatezze sono molte di più. Si va dai dolci (cassate, cannoli, paste di mandorla) alle bontà della rosticceria tra cui i mitici arancini: se resistete, andate sul classico prima di sperimentarne altri.
  2. Antica focacceria san francescoCome a Palermo così a Roma, L’Antica Focacceria S. Francesco (piazza della Torretta, 38) pullula di cibo di strada veracemente legato alla tradizione popolare siciliana, a tratti rivisitato ma non stravolto. Tra i primi piatti da non perdere la favolosa pasta ch’i sardi, un insieme di sarde, finocchietto selvatico, zafferano, uva passa e pinoli, e i bucatini con broccoli arriminati. Tra i secondi vi consigliamo di assaggiare la caponata arricchita con dadini di pesce spada (caponata barocca) e la zuppa con polpo e gamberi al nero di seppia. Magari, mentre aspettate, non fatevi mancare l’involtino di melanzane, le sarde a beccafico, panelle e cazzilli.
  3. cus cus 1Chi ama la consistenza granulosa del cuscus non può che recarsi nel tempio che lo custodisce, imbellettandolo con raffinatezze che talvolta tradiscono la tradizione con ironia e freschezza, donando a questa pietanza atavica tutto lo charme dei tempi moderni. Da Cus Cus (via Arezzo, 39) lo servono in quei piatti e ciotole in ceramica in cui gli smalti si rincorrono col le decorazioni floreali (le famose ceramiche di Caltagirone) convergendo in agglomerati di semola adornati di pesce e verdure. Da provare quello con polpo, paprika e limone e assolutamente da non sottovalutare il cuscus alla Norma. Simona Iacono, originaria di Marina di Ragusa, crea dietro ai fornelli unendo sagacemente la tradizione siciliana a quella romana, fantasticando su abbinamenti fuori dal normale, quelli che in Sicilia sicuramente non troverete: dal cous cous col coniglio alla cacciatora a quello col bollito alla picchiapò, passando per la secolare focaccia ragusana col cosacavaddu ragusano DOP, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
  4. il sicilianoIl Siciliano (piazzale dei Caduti della Montagnola, 60/64) è il posto giusto per un happy hour in cui, accanto ad arancini, crispelle di riso, cartocciate, si annoverano anche pizzette, cocktail, salumi freschi e molto altro. L’offerta prosegue con primi piatti tipicamente siciliani, cannoli, granite e cassate.
  5. lumie di siciliaTra i ristoranti ricordiamo Lumie di Sicilia (via Fratelli Bonnet, 41): arredamento in stile isolano e piatti scritti esclusivamente in dialetto, con una carta dei vini che punta a menzionare solo le etichette note della Trinacria. Ottimi alcuni primi abbondantemente accompagnati da condimenti e i secondi rivisitati, come il tonno scottato con cipolle di Tropea (la tradizione vorrebbe tonno rosso con cipolla bianca di Giarratana).
  6. bedda matriDa appuntare tra le prossime aperture Bedda Matri che, dopo l’esperienza ostiense, si trasferisce a fine mese in via Wolf Ferrari, 243. Modici prezzi (dai 5.00 ai 7.00 €) combaciano con la qualità e la veracità della cucina palermitana; dagli arancini ai cazzilli, dalla caponata agli anelletti alla palermitana fino al pesce espressamente fresco, come il pesce spada alla palermitana.
  7. un angolo di sicilia 2In zona Prati trovate poi Un angolo di Sicilia (via Dardanelli, 18) con tanto di carretto siciliano all’ingresso. Una carta di vini che non brulica eccessivamente di etichette tipiche, ma che dopotutto ben si bilancia con l’offerta del menu, arricchito da piatti tipici della tradizione come l’impepata di cozze, la caponata, la parmigiana. Caratteristica dei primi piatti i sapori freschi e fortemente aromatizzati dell’Isola, come i fusilli con olive verdi, capperi e menta, la pasta con le acciughe sotto sale e il pangrattato. Tra i secondi vi consigliamo di buttarvi sul fritto di paranza e pesce spada ‘a ghiotta.
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