Per comporre un tagliere di formaggi caprini bisogna tenere conto del grado di stagionatura ma non solo: ecco i consigli per assemblare un tagliere ideale.
Quando parliamo di un tagliere di formaggi caprini pensiamo a un piatto composto esclusivamente da formaggi a latte di capra. Questa tipologia di latticini è molto apprezzata da chi ama gli aromi di montagna, ma non è sempre ben compresa da palati più restii al confrontarsi con sapori concreti e decisi. molto utilizzati anche in cucina, i caprini spesso aiutano a dare un tocco in più alle farce Molto utilizzati anche in cucina, i caprini spesso aiutano a dare un quid in più alle farce o ai condimenti delle paste, così come nelle torte salate o nelle zuppe. Qui però andremo a delineare però un percorso di degustazione del formaggio e a spiegare come andare a assemblare un tagliere di chiusura di un pranzo o una cena. Come vuole la logica, è importante partire da un formaggio più scarico di sapore, per andare a crescere di intensità in un iter coerente in cui ogni passo va a esaltare il successivo, più forte del precedente. Diverse sono le tipologie di caprini che si possono utilizzare per un tagliere, la sequenza di assaggio cambia in base alla stagionatura, l’affinamento e alla varietà. In questo caso sono stati scelti 5 formaggi a latte crudo di capra, un ventaglio possibile di abbinamenti.
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I 5 formaggi hanno stagionature e affinature diverse, che spaziano dalla paglia e arrivano alle foglie di castagno imbevute nella grappa, senza tralasciare l’intenso sapore degli erborinati, riconoscibili dalle classiche macchie blu-verdastre. È possibile partire con un caprino a latte crudo dalla stagionatura inferiore ai 30 giorni, un formaggio delicato, leggermente più fresca di una robiola, ideale per iniziare una degustazione ma anche utilizzato in cucina per le mantecare.
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Dopo si passa a una paglierina di capra a crosta fiorita, affinata sulla paglia.
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Il passaggio successivo è un formaggio d’alpeggio più stagionato e a crosta lavata, un Sangonetto di media stagionatura, pungente e deciso.
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A seguire un piccolo tesoro racchiuso in uno scrigno, un caprino affinato in foglie di castagno imbevute di grappa.
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Per concludere un erborinato di capra, dal sapore concreto e persistente, con interessanti muffe naturali delicate e complesse allo stesso tempo.
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Per dare acidità e dolcezza al piatto guarnire con frutta secca o di stagione, fiori di montagna, composte o gelatine. Possiamo scegliere di arricchire il tagliere con chicchi di uva bianca, fiori di camomilla, cugna di dolcetto e gherigli di noce.