La consacrazione del prosecco: e se diventasse patrimonio dell’umanità?
Tra le candidature Unesco riguardanti i paesaggi patrimonio mondiale dell’umanità, ora ci sono anche le colline del Prosecco.le colline del prosecco protrebbero diventare, entro luglio 2018, patrimonio mondiale dell'umanità Lo ha deliberato, all’unanimità, la Commissione nazionale italiana per l’Unesco, inserendo, per il 2018, i territori tra Conegliano e Valdobbiadene. L’area candidata è quella che racchiude i confini di produzione del Prosecco DOCG, una zona in cui sono presenti circa cinquemila ettari di vigneto e in cui operano oltre tremila agricoltori, oltre venti poli museali, nonché itinerari di interesse storico ed enogastronomico, tra cui la prima strada del vino (che risale al 1966). Una zona in cui, l’anno scorso, ha visto chiudere la stagione con oltre novanta milioni di bottiglie prodotte. “Con questa candidatura – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – vogliamo affermare il grande valore culturale e ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese”.
Il territorio del Prosecco è una delle due candidature annuali che l’Italia può presentare per la lista dei patrimoni dell’umanità e ha conquistato i primi posti tra le scelte nazionali grazie a quattro elementi: la dimostrazione di eccezionale valore universale del sito, emblema di paesaggio culturale; lo studio dettagliato del valore mondiale della coltura della vite e dell’impronta antropica dell’uomo; le condizioni di integrità, autenticità e conservazione del paesaggio e, infine, l’esistenza di validi strumenti di tutela urbanistica, ambientale e culturale. La Commissione nazionale trasmetterà la candidatura alla rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Unesco di Parigi e, da mercoledì primo febbraio, inizierà il processo di valutazione, il cui esito sarà annunciato entro luglio 2018.
“Ci manca l’ultimo miglio – ha commentato Luca Zaia, governatore del Veneto – la tutela Unesco rappresenterà l’inizio di una nuova era, che affida una grande responsabilità al Veneto e ai veneti e motiverà l’intero territorio“. Finora, solo nove paesaggi vitivinicoli di tutto il mondo sono iscritti nella Lista Unesco, mentre quelli tutelati superano i mille. L’Italia detiene il primato mondiale per il numero di siti dichiarati patrimonio dell’umanità; chissà se, l’anno prossimo, ne potremo festeggiarne un altro.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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