Al via un nuovo anno di corsi per la scuola A Tavola con lo Chef di Roma, qui si studia per diventare cuoco, pasticcere, pizzaiolo, pastaio e non solo.
Nel mondo della gastronomia molto spesso si raccontano storie. Di rivalsa, di attaccamento, di crescita e perché no di divorzi e di nuovi inizi. Frequentare una scuola è il primo passo per iniziare una carriera professionale Le storie piacciono, affascinano, rimangono impresse. E non esiste modo migliore per raccontare una storia se non partendo dai nomi dei suoi protagonisti. Niko Romito, Iside De Cesare, Marco Claroni e poi Fabrizio Fiorani se ci si vuole allontanare fino a Tokyo o Luigi Tirabassi e Andrea De Bellis se dalla cucina si vuol passare alla gelateria e alla pasticceria. Cosa hanno in comune? Un luogo, un punto comune di partenza. In principio fu proprio la scuola A Tavola con lo chef.
E di questo luogo, dell’orizzonte comune di questi nomi noti dell’enogastronomia, si può a sua volta narrare la storia. Mancano quasi 800 giorni al 30esimo compleanno di questa realtà romana. Nata nel 1989 con la volontà di formare professionisti e di educare gli amatori, di far crescere la consapevolezza di quanto la ristorazione possa essere l’obiettivo professionale e personale se la si approccia con dedizione, spirito di sacrificio, curiosità e inventiva, una realtà che non smette di sfornare (è proprio il caso di dirlo) professionisti del settore.
Un trampolino di lancio se si vuole diventare aiuto cuoco, cuoco, pasticcere, pizzaiolo, pastaio, panificatore, gelatiere, responsabile di sala. Non mancano i master di approfondimento ed aggiornamento professionale sul pesce, sulla carne, sulle nuove tecnologie, sulle intolleranze alimentari, sul food cost. Completano l’offerta formativa i corsi legati alla normativa vigente: sicurezza alimentare (HACCP), sicurezza nei luoghi di lavoro, Primo soccorso, antincendio. Un altro riconoscimento proviene dalla Regione Lazio che con l’accreditamento della scuola, ha riconosciuto e sancito la professionalità dell’intera organizzazione e la idoneità dei locali e delle attrezzature: binomio inscindibile per una formazione di alto livello.
La formula magica parte da un progetto formativo e non smette di innovarsi; continua con insegnanti che uniscono la serietà, che questo mondo richiede, con la volontà di spingere gli allievi a coltivare i propri progetti. Ne viene fuori un luogo in cui coltivare, accrescere e trasmettere la passione per la cultura enogastronomica, prerogativa essenziale sia che si parli di professionisti, sia che ci si rivolga all’universo degli amatori. Anche stranieri.
E come ogni storia che si rispetti occorre trovare un lieto fine. A parlare sono i numeri: l’85% degli allievi dei corsi professionali vengono inseriti nel mondo del lavoro all’interno di strutture qualificate e tra i restanti il 20% porta avanti attività di famiglia o apre una nuova attività.