Prima Classe: Enzo Bastelli apre la sua nuova pizzeria a Caserta
Enzo Bastelli apre la sua pizzeria a Caserta si chiama Prima Classe e noi ci siamo stati: ecco quello che abbiamo assaggiato.
Ha 27 anni, una carriera che supera abbondantemente il lustro e, da qualche settimana, è il proprietario di Prima Classe (vicolo Pietro Mascagni 6/b), pizzeria napoletana in quel di Caserta. Se gli chiedi perché da Napoli è emigrato qui ti risponde che non c’è dietro chissà che trama. Allora azzardo che è stato il locale a scegliere lui e non viceversa e Enzo Bastelli ride. Annuisce e continua ad ammaccare. Certo è che il locale gli assomiglia, schietto e senza fronzoli, dalle linee pulite ma accogliente. Considerate che è un normale lunedì a meno di una settimana dall’apertura, i tavoli sono quasi tutti pieni e la sala è pervasa da una atmosfera frizzante.
Enzo mi ricorda che non c’è stata una vera e propria inaugurazione. Punto di sicura rilevanza da non tralasciare, quindi la gente qui è arrivata con il passaparola. Si tenga anche che Ieri, oggi, domani (la pizzeria in quartiere Arenaccia a Napoli che è stata da palcoscenico di gran parte della sua carriera) non è proprio dietro l’angolo. pizza equilibrata e gustosa, carta di vini e birre variegata D’altronde sul versante pizza, rispetto all’avanguardia casertana, si fa un gran parlare. Caserta è ricettiva e desiderosa di indirizzi in cui cenare fuori non per la sola necessità di alimentarsi ma fondamentalmente perché ci si senta coccolati. Un personale di sala intraprendente ma non troppo, una pizza equilibrata e gustosa, una carta di vini e birre variegata sono elementi fondamentali perché una pizzeria abbia a tutt’oggi successo. Ma se il ragazzo si farà lo vedremo tra qualche tempo. Anche se i pianeti, ci sentiamo di dirlo, sembrano davvero allineati.
Vicolo Pietro Mascagni 6/b. In centro ma non troppo, in modo che sia facile da raggiungere ma non impossibile parcheggiare. Prima Classe ha circa 50 posti, nella accolta sala interna, e 70 nel terrazzino che tra poco sarà allestito appena fuori. Una carta che asseconderà tanto i gusti dei clienti quanto la reperibilità stagionale degli ingredienti. Quanto alla pizza non si può non dire che strizza l’occhio al gusto italiano più che quello squisitamente napoletano. Per spiegare meglio l’affermazione: se si volesse normare il settore, la prima grande divisione a livello di percezione sensoriale sarebbe appunto tra i proseliti della scioglievolezza e invece chi predilige un ingresso leggermente croccante che stimoli la masticazione. Enzo è sicuramente in questo secondo gruppo, gli insegnamenti di Marco Lungo si sentono. Ci confessa che il suo ideale sarebbe un impasto con biga, ma che il tempo e gli accadimenti in una pizzeria come questa non gli permetterebbero di servire un prodotto al culmine del suo processo di maturazione. Allora la miscela delle farine viene fatta artigianalmente (farina 00 con aggiunta di germe e fibre) e l’impasto diretto è pronto per il servizio dopo 48 ore.
Per noi una Margherita Dop e una Caserta Docet. La prima stupisce per un pomodoro San Marzano Dop felicemente impalpabile e privo di asperità è un dolce sottofondo alla imperiosità della bufala. La pizza che esalta Caserta invece ha tutto il nerbo che ti aspetti dall’abbinamento salame casertano, porcini e caciocavallo di Lauticauda. Per la verità risulta leggermente sapida laddove è l’impasto a essere più scarico di sale rispetto alla tradizione partenopea e il salume in cottura acquista una nota vagamente affilata sul palato. Finiscono sul taccuino e saranno sicuramente oggetto dei prossimi assaggi la Come un tempo con pesto di zucchine, fiordilatte di Agerola, speck di Sauris Igp, scaglie di caciocavallo molisano e naturalmente la Prima Classe con fiordilatte di Agerola, macinato di scottona, cipolla di Montoro caramellata al cabernet, stracciatella di Agerola. Per concludere la pasticceria: Benito di Casale prepara dolci al cucchiaio godibilissimi.