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Turisti a tavola? Preferiscono l’Italia!

di Alessia Dalla Massara 15 Novembre 2017 09:30

Da una recente ricerca è emerso che i turisti preferiscono i ristoranti italiani: ecco perché la gastronomia di qualità deve essere valorizzata e promossa.

“La Dieta Mediterranea è molto più che un semplice alimento. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”. la basilicata è la regione più apprezzata; pappardelle, canederli e pizzoccheri i piatti più amati È sulla scia di queste considerazioni che, ben sette anni fa, la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta Patrimonio dell’UNESCO, una ricchezza che abbraccia non solo la cultura gastronomica italiana, ma anche quella di paesi come: Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro. C’è da dire però che il modo in cui questo patrimonio comune è stato percepito e declinato – soprattutto attraverso l’analisi e lo studio del flusso turistico nei diversi paesi – ha evidenziato un dato di fatto non indifferente: i turisti stranieri preferiscono i ristoranti italiani. Questo è quanto è emerso da una ricerca commissionata dall’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT) e dall’Osservatorio Nazionale del Turismo (ONT), che si è posta l’obiettivo di analizzare oltre 14 milioni di opinioni pubblicate online da turisti stranieri sul grado di soddisfazione della ristorazione italiana. Il risultato? La Basilicata è stata considerata la prima regione per livello di apprezzamento; le pappardelle, i canederli e i pizzoccheri sono invece tra i piatti più graditi in assoluto.

turisti al ristorante

Le ragioni di questo successo si leggono nelle parole di Fabio Maria Lazzerini – Consigliere ENIT – che, in occasione della conferenza stampa tenutasi al WTM – World Travel Market di Londra – per l’inaugurazione della Settimana della Cucina Italiana (un’iniziativa ideata, lanciata e prodotta dal Ministero degli Affari Esteri in programma in oltre 100 Paesi del mondo dal 20 al 26 novembre) ha considerato l’enogastronomia la motivazione di viaggio fondamentale per i turisti che scelgono l’Italia come destinazione per le loro vacanze. Ecco che allora l’esperienza culinaria diventa elemento culturale, esperienza di viaggio da scoprire e condividere quale fenomeno virale. E i numeri parlano chiaro: dalla ricerca Be-Italy, condotta da IPSOS per ENIT in 18 Paesi del mondo, circa 23% degli intervistati ha dichiarato che il primo aspetto che è associato all’Italia è proprio la cucina e la qualità della ristorazione italiana. Ormai l’esperienza culinaria dei turisti stranieri non si esaurisce più a tavola davanti all’ultima portata, ma prosegue e si diffonde sui portali del cibo: Google, Yelp, Tripadvisor e The Fork, sono senz’altro i principali strumenti attraverso i quali dare voce al grado di soddisfazione gastronomica.

firenze

E si è partiti proprio da questa tendenza per l’elaborazione della nuova indagine Ristoranti d’Italia di Travel Appeal voluta da ENIT e ONT: dall’analisi di oltre 2 milioni di recensioni lasciate dai turisti stranieri e relative a quasi 100.000 locali, tra ristoranti, trattorie e osterie sparsi su tutto il territorio nazionale, sono emersi molti dati interessanti. Avreste mai immaginato che i turisti inglesi, con il loro proverbiale savoir-faire, sono in realtà i recensori più attivi, e che gli americani sono tra i più fervidi sostenitori della gastronomia italiana? Non c’è allora da stupirsi se la semplicità e la genuinità dei piatti tipici della tradizione culinaria italiana, dalle bruschette alle pappardelle, passando per gli intramontabili spaghetti, siano tra i piatti più recensiti e amati dai turisti di tutto il mondo.