Troppi falsi formaggi italiani in Giappone
Più tutela per i formaggi italiani in Giappone. Lo chiedono Assolatte e Coldiretti, intervenendo sull’accordo commerciale stipulato a dicembre tra Unione europea e il Paese del Sol Levante, che riconosce alcuni formaggi del Bel Paese. “Tutti i formaggi DOP inseriti nell’accordo – dice Assolatte – risultano oggetto di pesanti eccezioni, che ne consentono imitazione o copia”. L’accordo, infatti, prevede la tutela di nomi composti – come Grana Padano o Pecorino romano, ma non del tutto: secondo l’associazione, sarebbe infatti possibile per tutti produrre o vendere un grana o un padano.
Il peggio, dice ancora Assolatte, toccherebbe al Parmigiano Reggiano. “Un piccolo asterisco – spiega ancora – salva la DOP, ma chiunque vorrà potrà registrare il marchio ‘parmesan’ nel mercato giapponese, in barba al riconoscimento della IG e a decenni di lavoro“. Le fa eco Coldiretti, per la quale l’accordo è preoccupante perché “autorizza per i prossimi anni la produzione e vendita di Asiago, Fontina e Gorgonzola Made in Japan ma anche di copie locali con i nomi ‘grana’, ‘padano’, ‘romano’, ‘provolone’, ‘mortadella’ e il preoccupante via libera totale al Parmesan dagli occhi a mandorla“.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
Agrodolce racconta i luoghi e le persone del buon mangiare e del buon bere. Controlla la nostra Email ogni giorno e dicci se ci riusciamo.
Se vuoi aggiornamenti su Giappone inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
La tua iscrizione è andata a buon fine. Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.