A Roma apre Palazzo Merulana: ci siamo stati per voi
Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto del Futurismo, datato 1909, dichiarava di voler distruggere i musei, così come le biblioteche e le accademie. Una rottura così violenta nei confronti dei simboli del passato non vi mai è stata, per l'apertura di palazzo merulana, l'aspetto gastronomico non è stato sottovalutato ma negli ultimi anni si è assistito a una profonda mutazione nella concezione dei siti culturali, non più intesi come luoghi di mera conservazione d’arte o memoria, ma spazi da vivere quotidianamente, dotati anche di punti di incontro conviviale. In alcuni casi si tratta perfino di ristoranti di alto livello, che avvicinano la gastronomia alle arti, principio apprezzabile anche da Marinetti, che nel 1931 di manifesto ne scrisse un altro, proprio dedicato alla cosiddetta cucina futurista. Coerentemente con questa tendenza, per l’apertura di Palazzo Merulana a Roma (in via Merulana), l’aspetto gastronomico non è stato sottovalutato e va a concretizzarsi nel CafèCulture.
Il palazzo e le opere
Per comprendere al meglio il progetto, occorre conoscere in primis la struttura. Si tratta del vecchio Ufficio di Igiene, immobile in stile Umbertino del 1929, che dopo anni di abbandono è stato recuperato e restituito alla città. Oltre che spazio espositivo, sarà location ideale per eventi, grazie alla partecipazione attiva di associazioni e comunità, specie quelle che operano nel quartiere Esquilino. All’interno di Palazzo Merulana sono ospitate le opere della collezione della Fondazione Cerasi, raccolta principalmente dedicata alla Scuola Romana e all’arte Italiana tra le due guerre, pertanto contemporanea del palazzo stesso. Attraverso grandi vetrate, già dalla strada è visibile la Sala delle Sculture con lavori di Antonietta Raphael, ma anche di Ceroli, Pugliese e Penone. Da qui si accede al cortile interno; sempre a piano terra si trovano l’interessante bookshop e il già citato CafèCulture.
Nel Salone al secondo piano si possono ammirare opere di Mafai, Donghi, De Chirico, Cambellotti, Capogrossi, Balla e Sironi. Al terzo piano vi è la Galleria del Palazzo, dedicata all’arte contemporanea e che ospiterà mostre ed esposizioni temporanee. Salendo ancora si trova l’attico, ampio e versatile con tanto di cucina per eventi. Infine l’affascinante terrazza, che presto sarà arredata e resa fruibile per occasioni speciali.
CaféCulture
Se la visita alla collezione costa 4 euro, assolutamente gratuito è l’ingresso al piano terra e al cortile, dove circondati da imponenti sculture è possibile fermarsi al CafèCulture, per colazione o per l’aperitivo ma anche a il pranzo o per il classico tè del pomeriggio. Caffetteria certo, ma anche bistrot con un menu che prevede taglieri, insalate, pizze farcite, hamburger e la cucina in tazza: una serie di proposte che vanno dalle polpette al sugo, alla pasta artigianale alla checca, alla lasagna al farro con la vignarola e altro ancora.
Di tutto rispetto la lista dei fornitori: la pasta fresca e i primi piatti sono del Pastificio Meraviglie in Pasta, specialità casearie e gastronomiche sono a marchio ProLoco D.O.L, gli hamburger e la carne della Bottega Liberati, l’olio dell’azienda Principe Pignatelli di Monte Roduni, mentre i dolci e i lieviti della pasticceria Cristalli di Zucchero. La carta dei vini è invece firmata da Casale del Giglio. La bellezza del posto e la qualità dell’offerta gastronomica sono due validi motivi che rendono il CafèCulture un’oasi di relax e gusto da prendere in considerazione non solo in funzione di una visita al Palazzo.
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