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Giochi da tavola: Food Jenga

di Nadine Solano

Conoscete Jenga, gioco da tavolo in cui si impilano torri di blocchi di legno? Su Instagram il nuovo trend prevede la costruzione di torri Jenga di cibo.

Vi siete mai cimentati con Jenga? Si tratta di un gioco da tavolo per grandi e piccoli: il suo nome deriva dalla lingua swahili e la traduzione in italiano è “costruisci”. Ci sono 54 blocchi di legno e bisogna impilarli in file di 3, fino a ottenere una sorta di torre di 18 piani. jenga si unisce al cibo: arrivano le torri di ingredienti A questo punto, mettendo in campo tutta la loro abilità e concentrazione, i giocatori a turno devono togliere un blocco a loro scelta e posizionarlo in cima. La struttura diventa via via più traballante e perde chi la fa crollare. Ok, ma perché stiamo parlando di Jenga in una sede esclusivamente dedicata all’universo culinario? Presto detto: perché Jenga e l’universo culinario si sono felicemente e inaspettatamente incontrati.

Giocare col cibo

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La mamma che sgrida il proprio bimbo perché gioca con un pezzo di pane, magari usando la mollica a mo’ di plastilina, o perché affonda le dita nella crema, o mette in fila pezzetti di carne come fossero soldatini anziché masticarli e ingoiarli diligentemente: scene che molti hanno vissuto in prima persona. Giocare con il cibo è una cosa proibita ai bambini. In compenso, però, adesso è concessa ai grandi. Si tratta di una tendenza nata negli Usa che ha già conquistato diversi food blogger, i quali a loro volta stanno ispirando i loro seguaci: si costruisce una torre Jenga con i più svariati alimenti, si fotografa l’opera d’arte contemporanea in questione e, naturalmente, si pubblica lo scatto su Instagram.

food jenga Instagram

Provate a digitare l’hashtag #foodjenga e troverete pile di hamburger, patatine fritte, frutta e verdura tagliate a cubetti, pancakes, brownies, frittelle di vario tipo. C’è chi ha costruito le proprie torri persino con il sedano, i Twix, i vasetti di yogurt. Molti si fermano qua, alle inedite scenografie. E quindi partecipano alla gara di creatività e fantasia che, bisogna dirlo, si fa sempre più audace. Ma qualcuno va oltre.

Arrivare fino alla fine

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C’è chi, cioè, rispetta pienamente le regole di Jenga e perciò, una volta edificata la torre, comincia a tirar via un pezzo dopo l’altro: una patatina, un cetriolino, un biscotto e così via. Documentando il tutto e andando avanti finché non arriva l’inesorabile crollo. la soluzione allo spreco è solo una: mangiare tutto Questo trend cattura l’attenzione, è innegabile. Sia per la resa estetica delle torri, sia per la tensione relativa alla fase finale. Molti genitori, però, non l’apprezzano affatto, perché con il cibo non si gioca, appunto. Altri criticano duramente il fatto che gli elementi delle torri commestibili, in realtà, spesso non siano mangiati. Uno spreco innegabile, finalizzato a conquistare visibilità su Instagram. La soluzione è semplice: costruire e poi mettere sotto i denti. Con queste temperature sempre più alte, ad esempio, una bella torre di frutta fresca sarebbe una gran bella cosa!

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