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È morto Alessandro Narducci, chef di Acquolina a Roma

di Marta Manzo 22 Giugno 2018 11:41

Il giovane chef Alessandro Narducci, chef di Acquolina a Roma, è morto stanotte dopo un incidente in moto lungo le strade della Capitale.

Era uscito da poco da Vinòforum, in cui era uno dei protagonisti. Poi, sul Lungotevere della Vittoria, verso l’una di notte, lo schianto mentre era a bordo del suo scooter. È morto così il 29enne chef Alessandro Narducci, cuoco del ristorante Acquolina di Roma. ieri sera alessandro aveva deciso di partecipare a vinòforum come ospite Sono ancora in corso gli approfondimenti per stabilire la dinamica dell’incidente. Nulla da fare anche per la ragazza di 25 anni che era con lui, Giulia Puleio: la ragazza lavorava in sala al ristorante Acquolina. Alessandro era stato protagonista dei primi tre giorni della manifestazione Vinòforum, a Roma fino a domenica 24, con showcooking ed eventi serali. Ieri, invece, aveva deciso di partecipare come ospite, lasciando i locali vicino alla Farnesina verso le 23.30. “Vinòforum non chiuderà – hanno anticipato gli organizzatori – ma questa sera tutti i microfoni saranno spenti e non ci sarà musica in segno di rispetto per Alessandro Narducci“.

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Classe 1990, il giovane cuoco era a capo della cucina del locale di vicolo del Vantaggio, a pochi passi da piazza del Popolo, dopo il trasferimento del ristorante da Collina Fleming. Un’avventura condivisa con Angelo Troiani, prima mentore, poi socio, al servizio del quale Narducci aveva mosso i primi passi nella grande ristorazione nel 2011: aveva infatti 21 anni quando si era presentato al numero 31 di vicolo dei Soldati e Troiani lo aveva preso sotto la sua ala. La sua gavetta era quindi proseguita con altri nomi stellari: per esempio, nella brigata capitanata da Heinz Beck nel ristorante Social degli Emirati Arabi, quando nel 2014 aveva fatto un biglietto di sola andata con destinazione Dubai, per poi tornare l’anno successivo. Nel 2015 era quindi rientrato a casa Troiani, stavolta come executive di Acquolina. Sceglieva materie povere, impreziosendole con il suo tocco delicato. Il suo cavallo di battaglia era il Polpo alla Luciana piccante e anche grazie a questo era riuscito a consolidare il rapporto con il suo maestro, tanto da trasformarlo l’anno scorso in un patto societario.

La redazione si stringe attorno ai parenti e agli amici di Alessandro.