I Gastromondiali di Agrodolce: chi passerà il Girone F?
I mondiali di calcio 2018 sono nel loro pieno: vediamo secondo i Gastromondiali di Agrodolce quali squadre passeranno il Girone F.
Quando parte un campionato mondiale il primo pensiero va alle continue ipotesi su chi lo vincerà, ci sono i punti fermi delle nazionali tradizionalmente forti, le sorprese di quelle emergenti e il romanticismo di altre che ti conquistano per storia e colori. sapori, profumi, colori e tradizioni molto diverse tra loro nel girone f Nei Gastromondiali di Agrodolce succede la stessa cosa, ma a differenza del calcio giocato, a partire dai gironi, si formano schieramenti di gusto puramente personali e il paradosso, meraviglioso, è che potremmo vedere la coppa alzata da un taco. A proposito di tacos, nei Gastromondiali mi è stato assegnato il Girone F, cosa che mi stimola molto perché le cucine a confronto sono davvero interessanti: Messico, Germania, Corea del Sud e Svezia. Non so cosa possano pensarne Jan Hortwig (ristorante 3 Stelle Michelin in Monaco di Baviera) o Bjorn Frantzèn (primo tristellato Svedese), ma mentre Svezia e Germania se la potrebbero giocare a colpi di aringhe, la sfida vera è tra il kimchi di Seoul e un cochinita pibil dello Yucatan. Tra sapori, profumi, colori e tradizioni molto diverse fra loro, la cosa bella è sedersi davanti alla televisione e immaginare schierati, in una Russia estiva, 11 piatti per ogni paese. Chi vincerà?
GERMANIA
Abbiamo di fronte cucine basate su materie prime principalmente povere e la Germania, tra patate e cavoli, schiera solidi stinchi lessati (Eisbein berlinese) e larghe spalle grigliate e marinate (Mutzbraten di Turingia), a imporre la propria forza; la crescita culinaria della germania è caratterizzata dagli chef e dai loro ristoranti stellati sembra essere la favorita, anche perché non nasconde in panchina la velocità di un coniglio al pepe (Hasenpfefer di Bassa Sassonia), così come l’estro degli gnocchi ripieni di prugna (Zwetschgenknodel bavaresi). Negli ultimi anni lo stato solido di salute economica di questo paese, ha permesso una crescita culinaria importante e se una volta lo Schweinebraten (arrosto di maiale) era il simbolo della ristorazione tedesca, oggi troviamo invece un’ampia reinterpretazione dei suoi piatti tipici e Joachim Wissler, nel suo Vendôme in Nord Renania, vicino Colonia, ne è l’esempio più apprezzato dalla critica internazionale. Con il primo servizio di food sharing nel mondo, la Germania è una nazionale solida, capace di unire difesa nella tradizione e fantasia in attacco.
MESSICO
Il Messico, dal canto suo, mette in campo tutti i profumi di una terra lontanamente contaminata, ma comunque fortemente identitaria nelle sue culture millenarie. Considerato uno dei principali produttori di diversi tipi di alimenti freschi a livello globale, nel 2017 il messico è stato leader mondiali nel consumo di uova pro capite come uova, pollame, tonno, aragosta, noci pecan, miele, fragole e avocado, nel 2017, il Messico è rimasto il leader mondiale nel consumo di uova pro capite. Avranno molta energia da spendere in campo! Bandiera di questa nazionale, a richiamarne i colori stessi, la freschezza del chile en nogada (piatto tipico della città di Puebla), ripieno di picadillo e frutta, ricoperto con panna acida, prezzemolo e melograno; altro punto fermo della talentuosa nazionale messicana sarà la concretezza di un enchilada, tortillas arrotolate e condite con salsa chili verde o rossa, ripiene di pollo o carne, formaggio, fagioli o altre verdure, servite con riso e solitamente una insalata per completare il piatto; infine, l’arma segreta di questo Messico sono le chapulines, cavallette fritte che nella città di Oxaca popolano i mercati popolari. Se René Redzepi nel 2017 ha scelto Tulum per uno dei suoi temporary restaurant, il Noma Mexico, e se nel mondo tra i trend gastronomici esteri più ricercati c’è il messicano, beh significherà che questa nazionale darà filo da torcere.
SVEZIA
Saltando da un continente all’altro e tornando nel nostro, sotto la bandiera crociata della Svezia troviamo una cucina neanche troppo componibile, ma che Ikea ha già provveduto a sdoganare per fantasia e ingredienti. dopo i finlandesi, gli svedesi sono i maggiori bevitori di caffè nel mondo Non solo polpette per gli svedesi in campo, ma tanta concretezza nelle loro già citate aringhe, prima cotte al forno e poi farcite con acciughe, rafano, burro e prezzemolo e gratinate (Strommingslada), così come tanta freschezza e fantasia nell’insalata di barbabietole bollite con le mele, con cetrioli, rafano e panna acida (Rodbetsallad). Una Svezia che punta molto anche al brio della sua speciale grappa a base di cereali o patate, dal sapore speziato di finocchio, di coriandolo, di anice, di cumino e assenzio, erbe e spezie che vengono lasciate in infusione nel distillato (Brannvin). La ristorazione, completamente rivoluzionata negli ultimi anni, ha visto il salto da una tradizione basata su cibi conservati e fermentati, a una riscoperta globale di prodotti freschi come il tartufo di Gotland. Gli svedesi acquistano più libri di ricette pro capite di qualsiasi altra nazione e dopo i finlandesi, sono i maggiori bevitori di caffè nel mondo. Il perché è tutto nei settemila ettari di tenuta che Magnus Nilsson sfrutta per i suoi dodici coperti tra i remoti boschi nel nord della Svezia. Energia; questa sarà l’asso nella manica svedese.
COREA DEL SUD
Contro l’Occidente culinario e calcistico di questo Girone F del Mondiale di Calcio e dei Gastromondiali di Agrodolce, tutto il fermento dalla Corea del Sud; dove fermento non è una parola usata a caso perché qui, in Oriente, parola d'ordine: fermentazione, a partire dal kimchi ma non solo anche la pasta può essere frutto di fermentazione se fatta con la soia (Doenjang). Non sorprende trovare la fascia da capitano della Corea del Sud al kimchi, piatto tradizionale millenario di questo paese a base di cavolo cinese fermentato, preparato con altre verdure sempre fermentate, spezie e frutti di mare salati, ma potrebbe risultare determinante un sorprendente sanguinaccio coreano (Sundae), così come le zuppe medicinali per combattere il caldo a base di pollo brasato nel ginseng (Samgyetang). Il Pyongyang Naengmyun – noodles freddi stile Pyongyang, sono stati il piatto di apertura al summit di pace tra le due Coree l’aprile scorso, un incontro che come la storia insegna si è svolto a tavola, grazie a un menu in grado di unire due paesi in continuo conflitto. Un piatto simbolo della Corea del Nord, preparato da un top chef nordcoreano che ha portato con sul posto una speciale macchina per preparare i tagliolini freschi. Pulizia e precisione nella tecnica, questo contraddistinguerà una nazionale che potrebbe essere capitanata dal perfezionismo di Jun Lee, detto il meticoloso, chef del suo ristorante a Seoul; il Soigné per l’appunto.
Il nostro pronostico
Non possiamo schierarci per una squadra senza giocatori da serie A, ci piacerebbe farlo per Seung-Woo, ma crediamo che a passare questo girone saranno le larghe spalle di maiale tedesche e le grasse polpette di cervo svedesi, quindi Germania e Svezia. Saranno belle sfide, ma crediamo proprio che la coppa non l’alzerà un taco.
Birra consigliata per le partite del Girone F
Grolsch Premium Weizen. Una classica weizen in stile bavarese e che quindi ben si abbina ai piatti a base di maiale: dallo stinco ai wurstel, fino al prosciutto natalizio scandinavo, passando per la cochinita pibil, stufato di carne di maiale avvolta con foglie di banano tipico dello Yucatan, per finire con il galbi coreano.