Culinaria 2018: gli chef dell’evento 2.0 a Roma
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Culinaria 2018, a Roma il 29 e 30 settembre, coinvolgerà ben 14 tra chef e pasticcieri: ecco chi sono i protagonisti della nuova edizione.
Culinaria torna a Roma (allo spazio WeGil di largo Ascianghi) il 29 e 30 settembre. Ad animare l’evento ci saranno 14 chef e pasticcieri, accomunati da un unico tema per l’edizione del 2018: l’arte. Ecco chi sono i protagonisti di quest’anno.
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Il pasticciere Andrea Tortora – alla guida del reparto dolce St. Hubertus del Rosa Alpina Hotel & Spa ma pure al lavoro sulla sua linea di grandi lievitati – collabora con l’artista e designer americano Pere Gifre, che da anni lavora sugli elementi naturali e atmosferici ma anche nell’ambito dell’alta cucina, per esempio con i fratelli Roca.
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Cristiano Tomei, chef de L’Imbuto di Lucca, ricorda l’artista lucchese Andrea Salvetti, scomparso nel 2017, che si è spesso cimentato con il mondo gastronomico lavorando sul tema del fuoco e dando vita a performance di Food Art collaborando anche con lo stesso Tomei (suoi sono alcuni degli arredi della nuova sede de L’Imbuto, ancora tutta da scoprire).
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Giuseppe Iannotti del Kresios, forse tra i più sperimentali giovani chef italiani, collabora con il poliedrico artista toscano Giuseppe Guanci.
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I piatti dell’americano Tim Butler – chef patron del ristorante Eat Me a Bangkok e in procinto di aprire il nuovo Esenzi Malta nell’isola mediterranea – dialogano con le opere del pittore e architetto romano Massimo Catalani, che spesso sceglie soggetti gastronomici come protagonista dei suoi quadri irriverenti.
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Francesco Apreda, chef napoletano alla guida dell’Imàgo dell’Hotel Hassler a Roma, ha lavorato con il giovane ed eclettico Matteo Giuntini, artista-sognatore dall’animo pop e ironico che spazia pittura alla scultura e alle installazioni a effetto.
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Fabrizio Mantovani, artefice di FM a Faenza ma con un passato da musicista professionista, lavora insieme a Matteo Monti – cuoco autodidatta con un invidiabile curriculum alle spalle, per 3 anni alla guida della cucina del Rebelot a Milano – con il collettivo multidisciplinare Kitchen Super ERo formato da Tania Zoffoli, Enrico De Luigi, Donato D’Antonio e Paolo Geminiani, specializzato in performance che uniscono l’arte digitale, la fotografia, il design e la musica.
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Stefano Terigi, Benedetto Rullo e Lorenzo Stefanini – il giovane trio della cucina de Il Giglio a Lucca – affiancano l‘artista Nicoletta Lanati con il suo studio creativo IT Starlight, dedicato al mondo del disegno e della ricerca.
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Mauro Uliassi, chef di Senigallia capace come pochi di lavorare sulla cucina di mare affiancando la ricerca gourmet a un certo spirito pop, collabora con Lorenzo Cicconi Massi: anche lui di Senigallia, è famoso per le sue immagini in bianco e nero (oltre ad essere anche sceneggiatore e regista cinematografico) ma non aveva mai avuto modo di lavorare con il bravissimo cuoco della sua città.
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Gianfranco Pascucci, tra i massimi interpreti della cucina di mare italiana al suo Pascucci al Porticciolo a Fiumicino, collabora con l’eclettica artista Ria Liussi, milanese di nascita, romana d’adozione ma dallo spirito cosmopolita.
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Roy Caceres, chef colombiano perfettamente ambientatosi a Roma nelle cucine di Metamorfosi, incontra le opere meccaniche e multimateriche di Franco Losvizzero (vero nome Andrea Bezziccheri).
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Anthony Genovese, chef di origini calabresi ma nato e cresciuto in Francia e vissuto a lungo in Oriente, collabora con la romana Barbara Salvucci che dal 2002 porta avanti una ricerca originale in ambito artistico e materico.
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Walter Musco, pasticciere romano con un passato da gallerista d’arte – trovate le sue raffinate creazioni, spesso ispirate all’arte contemporanea, da Bompiani – dialoga con la pittrice, performer e scultrice romana (anche se è nata a Perth, n Australia) Francesca Romana Pinzari, autrice di eleganti sculture chiamate Chimere.
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Cristina Bowerman, grintosa chef-imprenditrice che firma la cucina di Glass Hostaria e di Romeo Chef&Baker – e che prima di dedicarsi alla cucina ha lavorato come graphic designer – lavora con il friulano Davide Dormino, scultore e disegnatore che insegna alla R.U.F.A. Rome University of Fine Arts.
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Paolo Lopriore, invece, affiancato da Luca Govoni (Docente di Storia e cultura della cucina italiana ad ALMA) sarà protagonista nella giornata di sabato del Teatro delle Braci, la spazio allestito sulla terrazza a secondo piano del WEGIL con i supporti di cottura-installazioni di Salvetti utilizzati per cuocere sulla fiamma viva, esplorando tecniche di cottura arcaiche. Lo chef de Il Portico porterà a Roma la sua cucina circadiana, cuocendo un agnello per diverse ore e abbassando la griglia sempre più vicino alle braci con lo scorrere delle ore e seguendo le fasi del sole.