Apre il Mercato Centrale a Torino: come sarà
Dopo Firenze e Roma, anche Torino dal 13 aprile avrà il suo Mercato Centrale a Porta Palazzo: Umberto Montano ci ha raccontato come sarà.
Dopo Firenze e Roma, il Mercato Centrale inaugura (il 13 aprile) anche a Torino. Apre a Porta Palazzo, nel cuore del capoluogo sabaudo, su tre livelli e 4500 metri quadrati del Palafuksas, con 25 botteghe artigiane (formaggi, salumi, pasta fresca, ecc.), una scuola di cucina, un’enoteca, una torrefazione, una birreria e tre chef stellati (Matteo Baronetto, Marcello Trentini e Davide Scabin), con rispettivi ristoranti, che però offriranno i loro piatti a prezzi pop. Ci sarà anche un mulino per il pane: “Il pane di Porta Palazzo – dice Umberto Montano, ideatore e Presidente di Mercato Centrale – è di filiera (da grano prodotto tra Cuneo e Torino da Viva la Farina!) di altissima qualità, ma dal prezzo abbordabile. Sarà sfornato quotidianamente, anzi tre volte al giorno”.
Inaugurato nel 2014 a Firenze nello storico mercato di San Lorenzo e replicato nel 2016 a Roma in Stazione Termini, il progetto Mercato Centrale nasce da un’idea di Umberto Montano – imprenditore della ristorazione – ogni destinazione del mercato centrale è unica, anche se accomunata da un format e dall’esperienza imprenditoriale del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, co-fondatore e leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta. A Montano abbiamo chiesto di raccontare il progetto Mercato Centrale, a partire dal format e dalla filosofia: “L’idea del progetto è semplice e forte, nasce dalla sintesi della mia esperienza nel food di qualità e dalla capacità del Gruppo Human Company Cardini-Vannucchi di gestire la qualità nella quantità. Mercato Centrale si basa su 3 pilastri fondamentali: la centralità degli artigiani con la capacità di produzione, preparazione, vendita e somministrazione dei loro prodotti locali; la territorialità ovvero il legame e lo scambio con il quartiere e la città nell’ottica di una rigenerazione urbana; la cultura ovvero la creazione di eventi, che trasformano ogni mercato in luogo di destinazione in un continuo dialogo con il tessuto cittadino. Poi è chiaro che ogni destinazione del Mercato Centrale sia unica, pur se accomunata alle altre dallo stesso format: è il territorio che detta le scelte permettendoci di compiere le stesse, ma con risultati sempre diversi”.
La vita del Mercato Centrale torinese si svolgerà tutti i giorni, dalle 8 alle 24 al piano terra: qui vivranno le botteghe con i prodotti gastronomici del Piemonte. La scuola di cucina, il lounge bar e alcune storiche attività del settore abbigliamento saranno al primo piano. Tutte le attività culturali e formative, si terranno al secondo piano e nello spazio delle antiche ghiacciaie.
Chef, Artigiani e cose buone
“Gli chef stellati – continua Montano – hanno raccolto la sfida di creare piatti top ai prezzi del Mercato: Baronetto con la Farmacia Del Cambio, Trentini con l’area vegetariana La Fata Verde, Davide Scabin che cuocerà solo al carbone escludendo carne e pesce (Carbone Bianco, Zuppe, Uova e Altro)”. Ci saranno tra le Botteghe: Trapizzino di Stefano Callegari che, le botteghe vantano nomi d'eccezione, da callegari a teo musso parola di Umberto Montano “fa il pollo alla cacciatora più buono del mondo, per non parlare delle polpette e della parmigiana”; il gelato di Alberto Marchetti, l’Enoteca in collaborazione con la Banca del Vino di Pollenzo, il Laboratorio dei Formaggi di Beppino Occelli, Michelis per la pasta fresca, la frutta e verdura di Cortilia con il suo primo flagship store, dove comprare direttamente i prodotti o farsi mandare a casa la spesa. Il Mercato Centrale di Torino sarà il primo con mulino, come detto: il Mulino di Mattia Giardini e Alberto Iossetti (Viva la Farina). Infine da segnalare la distilleria-cocktail bar di Teo Musso (Baladin) e Roberta Sgrò (Scalo Vanchiglia): aperta dalle 18 alle 2, diventerà senz’altro uno dei poli del bere bene sotto la Mole, illuminando la notte di Porta Palazzo.