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Itinerari: mangiare in Cilento partendo da Paestum

di Stefania Pianigiani • Pubblicato 17 Luglio 2019 Aggiornato 25 Ottobre 2022 15:57

Il Cilento è una terra ricca di eccellenze gastronomiche e ottimi ristoranti: vi consigliamo un itinerario a partire dalla città di Paestum.

Il Cilento e i cilentani il poeta Giuseppe Ungaretti li ha sempre definiti così: “non entrano nei fatti vostri; vi rivolgono di rado la parola, ma non perché timidi o privi d’eloquenza, ma perché assenti in propri pensieri. Ma basta che esprimiate un desiderio, ed eccoli farsi a pezzi per accontentarvi: lo fanno per inclinazione a farsi benvolere, e mi pare ormai civiltà assai rara. Terra ospitale, terra d’asilo!il viaggio parte da paestum, antica città che ancora risplende di storia e paesaggi mozzafiato Ungaretti aveva ragione, perché questo è un territorio speciale, ricco di storia, arte e prodotti di eccellenza che vale la pena scoprire. Il viaggio comincia da Paestum, l’antica città della Magna Grecia, famosa un tempo per le profumate rose che ancora conserva, il tempio di Hera, il tempio di Nettuno e il tempio di Cerere. Proseguite alla volta di Castelcivita e delle sue grotte sotterranee, tra le più belle del sud Italia insieme a quelle di Pertosa, quindi ammirate le acque limpide della sorgente di Sacco, la parte antica di Agropoli a picco sul mare, Castellabbate (il borgo del film Benvenuti al Sud), le case in pietra del borgo marinaro di Acciaroli che Hemingway narrò ne Il Vecchio e il Mare. Scoprite Casal Velino e la sua Marina, Ascea con l’importantissima area archeologica di Velia; passate per Pisciotta, Palinuro e il suo mare cristallino, con la Grotta Azzurra e la spiaggia del Buondormire, fino ad arrivare a Camerota e Scario.

E naturalmente l’enogastronomia qui è di altissimo livello, basti pensare alla mozzarella di bufala, al Fusillo Felittese, al carciofo di Paestum IGP, il salame di bufalo, il cacioricotta di capra, l’olio fatto con le olive Salella ammaccate del Cilento e il Caciocavallo di Podolica. Questa è terra di numerosi Presìdi Slow Food come il Fagiolo Bianco di Controne, il carciofo bianco di Pertosa,  le alici di Menaica, i ceci di Cicerale, il fico Monnato di Prignano Cilento, la soppressata di Gioi e il Maracuoccio di Lentiscosa. E tra le ricette da provare ci sono  la pizza alla cilentana, le polpette di San Biagio, i bocconotti di Sicignano e gli scauratielli. E non dimenticatevi gli ottimi vini. Seguiteci in questo piccolo itinerario del gusto, alla scoperta di gente speciale e bontà artigianali.

  1. Casa Coloni (via Tavernelle, 86 – Paestum Capaccio). I capolavori di Paestum sono a pochi passi da Casa Coloni, il ristorante dove lo chef Luigi Coppola ha improntato la sua formazione legata sia al territorio, sia alla voglia di sperimentare. Un gioco di squadra insieme all’amico e maître Michele Mascolo e al wine expert Claudio Tempone, dove nulla è lasciato al caso. Dal pane fatto con le farine delle ghiande eduli alla ricercatezza di vini e spiriti, tutto si svolge tra confronto e armonia. Seppia, rucola, mandorle e gin è un omaggio alla delicatezza e alla perfezione, così come Pane, pomodoro, mozzarella e basilico è un grande atto di riverenza alla tradizione. Il Risotto al Blu di bufala con gelato al frutto della passione vale il viaggio, insieme ai Fusilloni ai pomodori, uno dei cavalli di battaglia dello chef insieme alle Linguine come se fosse una pizza di scarola. Tra i secondi spiccano la Ricciola alla scapece e il Calamaro con misticanza amara, ciliegia e caciocavallo. Si chiude con mela Annurca e vaniglia e la Cheesecake al rum, ananas e cocco.
  2. A’ Tartana (via Piantieri, 10 – Acciaroli). Situato nel caratteristico borgo marinaro di Acciaroli, questo ristorantino a gestione familiare si distingue per avere un sacco di parenti pescatori che procurano il pesce fresco migliore. Inoltre c’è una carta dei vini dedicata a eccellenze enoiche, scovate senza sosta, in giro per l’Italia. Fresco il Tortino di alici, zucchine e limone; delicata l’Insalata di polpo e finocchi; golose le alici con la ricotta, insolite le melanzane alla cilentana. Provate il filetto di pezzogna al limone oppure all’acquapazza, gli strascinati fatti in casa con fiori di zucca e gamberetti e i cavatelli con zucchine, vongole e cozze. Lasciatevi un posticino per il pan di Spagna fatto in casa con pesche e crema: una vera bontà.
  3. Le Tre Sorelle (via Roma, 48 – Casalvelino). Bisogna arrampicarsi fin su la collina di Casal Velino, dove circondata da agrumi e olivi troviamo questa casa colonica in pietra, trasformata in locanda e ristorante, il regno di Franca Feola, la chef e sommelier, che ha dedicato il nome del ristorante alle tre figlie. Con passione e determinazione, Franca propone una cucina territoriale di eccellenza, tanto da ottenere la chiocciola e la bottiglia nella guida delle Osterie d’Italia di Slow Food. La Parmigiana di alici è uno dei fiori all’occhiello, così come la Patata schiacciata con gamberetti marinati agli agrumi e sablè di acciughe e il Carpaccio di ricciola e gamberoni rossi in salsa agrodolce e zeste di lime. Di ottima fattura il Mezzo pacchero con cernia a zuppa e il Tonno in crosta di pistacchio con insalata di melone e sedano. Bonus per l’arrotolato di pan di Spagna con gelatina ai frutti rossi e crema di mascarpone.
  4. Street Stritt (via Strada Santa, 7 – Marina di Casal Velino) prende il nome anglo-cilentano della strada che è stretta stretta. A guidare il ristorante di cucina marinara troviamo il giovane chef Cristian D’Elia, molto attento a selezionare materie prime di qualità e Presìdi Slow Food. Tra i punti di forza c’è l’antipasto di mare con tortino di polpo e patate, moscardini e ceci di Cicerale e gamberetti fritti, il Crudo di gamberi rossi di Camerota con frutto della passione e brunoise di pesca e le Fettuccine con gamberi, bufala e croccanti friggitelli.
  5. Porta Rosa (via Porta Rosa – Marina di Ascea). Da una parte l’hotel dove rilassarsi vicino al mare o coccolarsi con un drink a bordo piscina; dall’altra il ristorante e pizzeria, gestito sempre dalla famiglia Criscuolo, dove gustare la pizza Pazza con fiordilatte, salsiccia e broccoli, la Margherita, la Gateaux con speck e patate schiacciate e la Napoletana.

Acquisti

Il Caseificio Barlotti (via Torre di Paestum – Paestum Capaccio) è una delle istituzioni cilentane in fatto di mozzarella di bufala DOP. Vicinissimo agli scavi archeologici di Paestum, da Barlotti si possono vedere le bufale, comprare le mozzarelle e altre latticini, e sedersi comodamente a un tavolo, immersi tra piante e fiori per gustare torte, gelati e yogurt di latte di bufala. Inoltre si possono trovare i prodotti cosmetici naturali Biancamore, tutti a base di latte di bufala del caseificio.

Dormire

La Tenuta Duca Marigliano (via Tavernelle, 86 – Paestum Capaccio) è un piccolo paradiso vicino ai templi di Paestum. Circondato da un colorato giardino e da un agrumeto, il boutique hotel è ospitato in un’antica casa colonica che rientra nella famosa legge 220: costituzione di una zona di rispetto intorno all’antica città di Paestum e divieto di costruzioni entro la cinta muraria. Si compone di 19 camere tutte diverse e uno dei pezzi forti è la colazione: torte e biscotti fatti in casa, yogurt, frutta fresca e proposte salate, da consumare nella sala interna oppure nel bellissimo giardino tra fiori e arredi di design.

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