Home Cibo Peperoni ripieni: come nasce questo classico italiano?

Peperoni ripieni: come nasce questo classico italiano?

di Chiara Fedeli • Pubblicato 4 Agosto 2019 Aggiornato 20 Ottobre 2021 17:05

I peperoni ripieni sono un classico della cucina italiana e ne esistono molte varianti: ecco storia e consigli per prepararli.

Agosto, stabilimento balneare: seduti sul lettino, sotto l’ombrellone, state mangiando il vostro triste panino avvolto nella carta stagnola quando il vicino di ombrellone tira fuori da una ghiacciaia con le ruote parecchie scatole di plastica per alimenti. E il profumo vi fa girare letteralmente la testa. Con nonchalance voi allungate il collo e li vedete, i puparuoli imbuttunati, i peperoni ripieni della tradizione napoletana, il piatto della domenica a casa di nonna. Ma qual è la loro storia? Com’è che i puparuoli ‘mbuttinati spiccano su tutti i loro simili ripieni preparati in giro per l’Italia e per il mondo?

La storia

Il peperone è un ortaggio proveniente dall’America centro-settentrionale, portato in Europa da Cristoforo Colombo nel 1493. Questi ortaggi amano il caldo, quindi la loro coltivazione si è molto sviluppata in tutto il Mediterraneo, entrando a far parte di molte cucine regionali. Quelli della tradizione napoletana non prevedono riso o carne perchè nascono come piatto poveroI peperoni ripieni in particolare sono uno dei piatti tipici della cucina napoletana, preparati specialmente in estate. A differenza di quelli preparati in molte altre regioni, questi non prevedono l’utilizzo di riso o pasta per il ripieno, nascendo come piatto povero. Il riso, al tempo, era infatti un piatto da ricchi, impossibile da acquistare per le famiglie meno abbienti, che riempivano invece i peperoni con pane raffermo, acciughe, capperi, qualche oliva e tutto ciò che avanzava da tavola. Successivamente, nel ripieno furono aggiunte le melanzane o anche la carne, fino ad arrivare alla versione che si prepara oggi.

Come prepararli

Essendo un piatto molto tradizionale, ogni famiglia custodisce gelosamente la sua ricetta. Noi oggi ve li proponiamo nella loro versione più classica, con ripieno di pane raffermo, melanzane, pomodori, olive e capperi. Ogni famiglia custodisce la sua ricetta e questo fa sì che le versioni siano tantissimeSe non siete alla ricerca di una ricetta vegana potete aggiungere anche qualche filetto di acciuga. Per prima cosa dovete scegliere come cuocere i peperoni, se fritti, grigliati e senza pelle o se tenerli crudi, per poi cuocerli direttamente nel forno già ripieni. In qualsiasi caso tagliate la parte alta e tenetela da parte da usare come coperchio e svuotateli dai semi. Per preparare il ripieno invece dovrete lasciare il pane raffermo in ammollo per qualche minuto nell’acqua, strizzarlo e tenerlo da parte. Nel frattempo cuocete le melanzane a cubetti in una padella, unite anche i pomodori, le olive e i capperi e infine il pane ben strizzato. Fate cuocere il tutto fino quasi a completare la cottura delle melanzane, poi lasciate riposare questo ripieno per qualche minuto. ‘Mbuttunate i peperoni, chiudeteli bene con la parte superiore e passateli in forno per circa 30 minuti. Secondo la tradizione i puparuoli ‘mbuttunati si possono mangiare sia caldi che freddi, magari cucinati il giorno prima e lasciati riposare prima di servirli.