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Brinner, un po’ cena un po’ colazione: cos’è e come realizzarne uno

di Nadine Solano 6 Agosto 2019 10:00

Dopo il brunch arriva il Brinner: dall’unione di colazione e cena per gli indecisi amanti del dolce ad ogni ora del giorno, e della notte.

Ormai tutti, almeno una volta, si sono concessi un ricco brunch domenicale. Ovvero hanno unito, come amano fare gli anglosassoni e gli americani, la colazione (breakfast) al pranzo (lunch) per concedersi le più svariate leccornie – dalle brioche alle torte salate, non manca proprio nulla – e allo stesso tempo i piaceri della convivialità. Il brunch è diventato comune pure in Italia da un bel pezzo,  però a breve dovrà fare i conti con un competitor che minaccia seriamente di scalzarlo: il brinner.

Cos’è e come è nata l’idea

Il brinner arriva dall’Australia e ha già spopolato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti: è considerato una tendenza parecchio glamour, mettiamola così. In un locale di Sydney la colazione era consumata anche dopo cena: nasce così il brinnerPer quanto riguarda il Bel Paese, la novità è stata accolta con una certa diffidenza ma negli ultimi tempi i consensi sono decisamente aumentati, di conseguenza stanno aumentando – soprattutto in Lombardia e in Emilia Romagna – i bar che propongono questa formula. E andiamo al sodo: cos’è, esattamente, il brinner? Il risultato dell’unione fra la colazione e la cena (dinner). L’idea è di Bill Granger, che qualche tempo fa ha aperto a Sydney un locale specializzato in colazioni. L’uomo ha presto notato che la richiesta copriva l’intera giornata, non soltanto la fascia mattutina. In altre parole, faceva il pieno di clienti anche nel tardo pomeriggio e persino dopo le 20. E più arricchiva il menu, meglio gli affari andavano. Bill ha quindi coniato il termine brinner e dato così definizione al nuovo trend, che è diventato la sua specialità: nell’arco di un decennio, ha aperto locali dall’Asia fino all’intera Europa che vanno davvero alla grande. E tanti colleghi, in varie parti del mondo, hanno deciso di debuttare in questo stesso campo.

Le portate che non devono mancare

Come anticipato, il numero di locali italiani che propongono il brinner è in crescita ma ancora poco significativo; sono soprattutto al Nord, trovarne uno a Milano o lungo la riviera romagnola può risultare un’impresa non difficoltosa, ma escluse queste zone la ricerca comincia a risultare alquanto complessa. Se non trovate un bar vicino, potete organizzare un brinner in casa con amiciChe fare? Affidarsi al do it yourself. Avete in programma di invitare gli amici a casa vostra, per trascorrere insieme una bella serata (magari sul terrazzo o in giardino)? Perfetto. Allora, al posto della tradizionale cena, organizzate un brinner a regola d’arte: lo stupore sarà generale e apprezzeranno parecchio, fidatevi. Cosa non deve mancare? Dividiamo il dolce dal salato; nel primo caso, obbligatori sono i cornetti ma anche i cereali, le fette biscottate con la marmellata, i muffin, i pancake – con relativo sciroppo d’acero – e una gustosa cheesecake. Per quanto riguarda le portate salate, sono da considerarsi un must le uova strapazzate, le uova con bacon e fette di pane tostato, le tartine burro e salmone affumicato, almeno una torta salata, insalata di pollo e qualche mini sandwich farcito come vi pare più opportuno. Per il resto, fate voi. E le bevande? Latte e succhi di frutta sono obbligatori, però vi consigliamo di non far mancare vino bianco o prosecco.