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8 bevande salate che non ti aspetti

di Carlotta Mariani • Pubblicato 28 Agosto 2019 Aggiornato 20 Ottobre 2021 16:59

Dai cocktail alle bevande tradizionali del sud-est asiatico, scopriamo un mondo di sapori di cui sentiremo parlare sempre più spesso: le bevande salate.

Acqua, succhi di frutta, caffè, vino: le bevande che siamo abituati a bere possono essere definite dolci, acide, amare, ma difficilmente ci verrà in mente la parola salato. Siamo abituati a bere bevande dolci, ma è il momento di valutare anche quelle salate Questo gusto sembra quindi bistrattato dal settore dei liquidi, note che magari ci ricordano quando da bambini, per sbaglio, ingoiavamo l’acqua di mare e non erano una bella esperienza. Eppure non è così. Pensate per esempio al cocktail margarita, dove il sale ricopre il bordo del bicchiere e dona quel tocco in più a tre semplici ingredienti, tequila, triple sec e succo di lime. Ed è proprio dal mondo della mixology che sta partendo una rivalutazione e una valorizzazione delle bevande salate. Possono essere tradizioni lontane oppure nuove creazioni, magari nate per rispondere alle esigenze del mercato. Del resto, oggi la battaglia aperta è contro lo zucchero, nessuno protesta ancora per un pizzico di sale! Scopriamo allora il mondo delle bevande salate e lasciamoci sorprendere.

  1. Gose, la birra di Lipsia: è una birra ad alta fermentazione brassata con acqua particolarmente salina o con l’aggiunta di un pizzico di sale. Perché? E come è nato tutto questo? Nella Germania orientale c’è ancora oggi una cittadina che si chiama Goslar. La zona era nota fin dai Romani per i suoi giacimenti minerari, in particolare di sale. Così, quando nel XI secolo, si iniziò a produrre birra sfruttando le acque del fiume locale, il Gose, ci si accorse che le falde erano state contaminate dai sali presenti nel sottosuolo e la birra risultava leggermente salata. E quando nel 1738 i mastri birrai di Goslar iniziarono a portare i propri frutti nella vicina Lipsia fu un successo, a tal punto che oggi la birra prende proprio il nome da questa città. Con le guerre mondiali cadde un po’ in disuso, ma dagli anni ’80 si è tornati a parlare di questo stile, inserito nella categoria storici. Anche in Italia ci sono birrifici che interpretano questa ricetta con sale rosa dell’Himalaya, di Cervia, siciliano o persino acqua marina depurata.
  2. Chanh Muối: non solo in Europa. Le bevande salate sono una tradizione anche orientale, in particolare vietnamita. Il nome Chanh Muối indica una tradizione di questo Paese di conservare le fettine di lime sotto sale. Queste fettine vengono poi messe in un bicchiere con acqua e zucchero (nước chanh muối) per ottenere la cosiddetta limonata salata vietnamita. In alternativa si può usare la gazzosa o semplicemente acqua gassata per creare una bevanda fresca e frizzante (soda chanh muối). Questa ricetta è particolarmente amata a Hong Kong. Soprattutto fuori dal Vietnam, si può trovare la versione con il limone al posto del lime.
  3. Bibite salate per gli sportivi: a proposito di varianti del Chanh Muối, non possiamo non citare la trovata dell’azienda giapponese Kirin. Si tratta di una bevanda al litchi e sale di Okinawa, un’isola al Sud del Giappone, aromatizzata con menta e lemongrass. Viene consigliata particolarmente in estate e per gli sportivi che hanno bisogno di reintegrare dopo un’intensa attività. Sembra infatti che il sale presente aiuti a recuperare il sodio perso a causa della sudorazione. Del resto, è lo stesso concetto delle bevande isotoniche che generalmente contengono proprio acqua, zucchero, sale e succo di limone o arancia. Il nome Salty litchi cattura però più l’attenzione mettendo in risalto le note salate, appunto.
  4. Kefir: è una delle bevande più alla moda del momento, anche grazie alle sue proprietà probiotiche. Di che cosa si tratta? Ne esistono di due tipi, uno a base di latte e uno a base di acqua. In entrambi i casi, per arrivare al prodotto finale è necessaria la fermentazione e questa avviene grazie ai granuli di kefir che ospitano colonie di lieviti e batteri. Il risultato è, da una parte, un preparato cremoso, simile a yogurt, spesso usato come ingrediente di particolari ricette, come pane, zuppe o formaggi. Dall’altra parte, una bevanda dissetante, leggermente alcolica e frizzante, ricca di sali minerali, dal sapore leggermente salato quando non prevalgono le aromatizzazioni.
  5. Lassi: si tratta di una bevanda di origine indiana, particolarmente apprezzata nella medicina ayurvedica. Ne esistono diverse versione, tra cui quella salata, particolarmente dissetante, chiamata namkeen lassi. Come si prepara? Si mescola yogurt o kefir con acqua e sale. Alcuni aggiungono anche cumino, zenzero e pepe nero. Si può bere da solo ma è particolarmente interessante in abbinamento a cibi speziati e piccanti, come il piatto di cavolfiori e patate Aloo gobi. Nella parte più a nord dell’India e in Bangladesh esiste anche il chaas, un tipo di lassi salato più liquido.
  6. Doogh: simile al lassi è la bevanda mediorientale chiamata Doogh. Anche in questo caso si tratta di yogurt, acqua e sale. In Iran, spesso il liquido salato viene aromatizzato con la menta. La bevanda viene servita fredda, soprattutto in estate, magari come aperitivo o insieme a un kebab. La sua origine si perde nella notte dei tempi in Persia e oggi è presente in diversi stati dell’antico impero, come Iraq, Libano, Afghanistan, Armenia, Azerbaijan, Kyrgyzstan, Siria, Giordano, i Balcani. In Turchia è chiamata ayran ed è considerata la bibita nazionale.
  7. Cocktail: negli ultimi anni sta esplodendo la moda dei drink salati. Non solo il Bloody Mary o il già citato Margarita, ma nuove e originali creazioni con un pizzico di sale o l’aggiunta di una soluzione salina. C’è pure chi aggiunge altri ingredienti saporiti. È il caso del Dirty Martini dove le olive non sono solo una guarnizione, ma un vero ingrediente. Si aggiunge infatti un goccio di salamoia di conservazione oppure di spremuta di olive. Altri prodotti usati sono salsa di pesce, alga kombu, prugne salate giapponesi (umeboshi), salicornia, bacon, miso, per fare qualche esempio. Secondo alcuni queste note permettono di valorizzare al meglio il sapore complessivo del drink. C’è anche chi pensa che il sale sia utile per bilanciare l’amaro di alcune ricette.
  8. Sho ban: e che faccia bene bere qualcosa di salato ce lo conferma la macrobiotica con questa bevanda dalla proprietà rinvigorenti e ricostituenti. Di che cosa si tratta? Di tè verde giapponese bancha caldo e salsa tamari, una salsa di soia più densa e saporita. Ne bastano uno o due cucchiaini per tazza. Se siete particolarmente stanchi, sorseggiare una o due tazze al giorno di questa bevanda salata vi rimetterà in sesto. Potete poi aggiungere dello zenzero grattugiato per potenziare gli effetti digestivi. Il tamari può essere sostituito con un altro ingrediente sapido, il gomasio, a base di semi di sesamo tostati e sale grosso. Ne basta un cucchiaino disciolto in una tazza di bancha caldo per alleviare il mal di testa, per esempio.
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