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Olio di semi di lino: come usarlo in cucina

di Nadine Solano • Pubblicato 12 Settembre 2019 Aggiornato 19 Ottobre 2021 17:40

L’olio di semi di lino è un prodotto dal sapore particolare, ma ricco di proprietà benefiche: ecco come utilizzarlo nell’alimentazione.

Tutti, o quasi tutti, sanno che l’olio di lino, applicato direttamente sulla pelle e sui capelli, esercita importanti effetti benefici. In pochi, invece, sono al corrente del fatto che può anche essere utilizzato in cucina con risultati che hanno del sorprendente. Oltre che per i capelli, l'olio di lino fa bene anche all'organismoPrima di fornire lumi in tal senso, vogliamo fare un piccolo passo indietro: estratto dai semi della pianta erbacea annuale Linum usitatissimum, l’olio di lino contiene grandi quantità di acidi grassi polinsaturi essenziali omega 3 e omega 6, acidi grassi monoinsaturi come l’acido oleico e grassi saturi come l’acido stearico e palmitico; è inoltre ricco di vitamina C, vitamina E, vitamine del gruppo B e proteine vegetali. E ancora, della sua composizione fanno parte diversi sali minerali (magnesio e calcio in primis), fibre alimentari, antiossidanti e lecitina. Insomma, è un vero e proprio concentrato di salute.

Gli usi in cucina

E arriviamo adesso al cuore della questione: per usufruire al cento per cento delle sue proprietà nutritive, è bene consumare l’olio di lino a crudo, perché il calore derivante dai processi di cottura causa negative alterazioni in tal senso.L'olio di semi di lino ha un sapore amarognolo con un forte retrogusto di noce Il consiglio, dunque, è di utilizzarlo per condire le insalate, le verdure cotte al vapore, i primi piatti semplici e leggeri, il pesce alla brace, al forno e grigliato; può essere considerato un sostituto dell’olio di oliva o essere ad esso abbinato, ottenendo così un equilibrato incontro di sapori. Sì perché quello dell’olio di lino risulta piuttosto amarognolo, con un intenso retrogusto di noce, quindi potrebbe risultare non molto gradevole. Qualcuno preferisce aggiungerlo allo yogurt con i cereali, ma suggeriamo di fare questa prova soltanto nel caso in cui siate estimatori dei gusti parecchio decisi e tutt’altro che morbidi. Di contro, l’aggiunta di una moderata dose di olio di lino nelle vellutate di legumi può mettere davvero tutti d’accordo e sappiate che in molti lo usano nella preparazione dell’hummus con grande soddisfazione.

Come conservarlo

L’olio di lino è parecchio delicato. Al contatto con la luce e negli ambienti caldi tende a irrancidirsi; la temperatura di conservazione ideale è quella inferiore ai 20 gradi, fra i 20 e i 40 gradi i rischi che si alteri cominciano a diventare alti e sopra i 40 gradi è garantita la perdita di tutte le proprietà benefiche. Bisogna conservarlo in frigo, soprattutto dopo che la bottiglietta è stata aperta, per non rischiare di danneggiare il prodotto visti anche i costi da affrontare per l’acquisto: una bottiglietta di olio di lino da 100 ml costa fra i 7 e i 10 euro, una bottiglia da 250 ml ha un prezzo mediamente pari a 22-23 euro.