Durante la nostra visita a Cheese 2019 a Bra abbiamo assaggiato molti formaggi ma non soltanto: vi consigliamo alcuni prodotti da acquistare ora.
L’abbiamo detto 2 anni fa in occasione dell’edizione 2017, lo ribadiamo anche quest’anno: Cheese a Bra è una wonderland del formaggio, il luogo dove gli appassionati e gli esperti possono dare libero sfogo alle proprie preferenze, dagli erborinati ai caprini, dagli stagionati ai formaggi freschi. Ma Cheese, nonostante il nome, non è soltanto prodotti caseari: l’evento organizzato da Slow Food è anche un’occasione per assaggiare Presidi e specialità tradizionali che spaziano dai salumi agli ortaggi fino alle preparazioni gastronomiche. Se avete mancato questo appuntamento, procuratevi almeno uno di questi prodotti straordinari.
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Pestàt di Fagagna. Una conserva, un condimento, un lardo pestato, una crema spalmabile: il pestàt è tutto questo e molto di più. Assaggiato anni fa e ritrovato con piacere tra i banchi di Cheese, questo portento della tradizione friulana mi ha salvato più di una cena. A base di lardo di suino, il pestàt comprende una grande varietà di ortaggi ed erbe dell’orto autunnale: carote, sedano, cipolla e un mix di salvia, rosmarino, porro, aglio e prezzemolo, sale e pepe per aggiustare l’impasto e cannella e pimento per finire. Usatelo per qualsiasi cosa: insaporire un minestrone, una base per un sugo saporito, come soffritto, da spalmare sul pane.
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Salsiccia cruda di Bra. Un prodotto tradizionale della città di Bra, un simbolo della salumeria braidese. Un Consorzio la tutela dal 2003, per assicurarsi che la salsiccia sia prodotta secondo i canoni tradizionali: in passato si usava solo carne magra di bovino, adesso tra gli ingredienti figura anche la pancetta di suino. Ottima cotta (magari sotto forma di ragù per i tajarin o altra pasta lunga all’uovo), si consuma preferibilmente cruda, magari in un morbido panino o spalmata su pane bruscato.
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Mozzarella nella mortella. Amata e conosciuta nel Cilento (i ragazzi di Da Zero la usano e la celebrano da tempo), la mozzarella co’ a mortedda è un formaggio a pasta filata confezionato alternandolo a fronde di mirto (mortella) appena raccolte. La mozzarella così prodotta conserva sia la forma delle foglie (che non vanno consumate), sia un tenue aroma di mirto.
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Cipolla di Giarratana. Dimenticatevi gli esemplari aggressivi, sulfurei e da lacrime istantanee: quella di Giarratana è una cipolla dolce, di dimensioni notevoli, da sfruttare in cucina come vera protagonista del piatto. Squisita tagliata a fette e gratinata con pangrattato, timo, sale e pepe, è perfetta anche in insalata, magari con origano siciliano e pomodori succosi.
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Burro a latte crudo dell’alto Elvo. Alcuni arrivano a usare questo burro come unguento medicamentoso. Prodotto nel Biellese, questo burro è il risultato delle tome magre tipiche della zona. La tecnica di produzione è ancora legata alla tradizione, sebbene con zangole di acciaio, e sul dorso dei panetti c’è ancora impresso il simbolo di chi lo produce. Un burro ricco, profumato, che sa di primavera.