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5 piatti da NON ordinare al ristorante secondo gli chef

di Francesca Panozzo 14 Novembre 2019 14:09

Gli addetti ai lavori e gli chef sanno quali piatti è bene non ordinare in un ristorante, specie se è la prima volta che ci andate: ecco quali sono.

Salvo casi particolari, mangiare al ristorante non è una necessità, ma un momento di condivisione, un piacere. Ma a volte anche scegliere cosa mangiare diventa un’esperienza… e non sempre positiva! alcuni piatti non andrebbero ordinati a scatola chiusaCi sono infatti piatti che, lo dicono gli stessi chef, non è proprio il caso di ordinare al ristorante: per evitare di incappare in cattive sorprese che, nel migliore dei casi, rovinano un momento che dovrebbe essere piacevole e, nel peggiore dei casi, minano la nostra salute; per non sprecare soldi; per non rimanere delusi. Alla base di tutto c’è la fiducia tra cliente e ristoratore: se conoscete il locale dove vi accingete a mangiare e la serietà del suo chef, sarà più facile scegliere il menu, sicuri della provenienza e della freschezza dei prodotti e del procedimento con il quale saranno trattati.  Se invece è la prima volta che provate un locale, è forse meglio attenersi ad alcuni consigli divulgati dagli addetti ai lavori.

  1. Carne ben cotta. È volontà di qualunque cuoco cercare di accontentare le richieste dei clienti, ma queste devono essere ragionevoli e non comportare cibi cucinati in maniera scorretta: evitate di chiedere un filetto ben cotto. Rischiereste di rovinare e rendere immangiabile una carne pregiata o, peggio ancora, di vedervi servire un taglio meno nobile al posto del filetto.
  2. Prodotti pregiati a prezzi stracciati. A chi non piace mangiare bene e spendere poco? Ci sono però materie prime, come alcune tipologie di carne o di pesce, che di per sé, al di là della lavorazione, hanno un prezzo elevato già in origine. Un esempio: la carne di Kobe, uno dei prodotti più ricercati e costosi sul mercato: se un ristorante ve la propone a prezzi stracciati, diffidate.
  3. Piatti estranei al tipo di locale. Ogni ristorante ha un suo target di riferimento, una sua caratteristica, una serie di specialità che compongono il suo menu. In linea teorica i clienti dovrebbero avere consapevolezza di questi fattori nel momento in cui scelgono quel ristorante e non un altro, ma non sempre è così e questo dà origine a fraintendimenti e delusioni: se chiedete una bistecca o una pizza in un ristorante di pesce non potete indispettirvi se il prodotto servito non sarà come ve lo aspettavate, ma assomiglia di più a un piatto scongelato al microonde. Il consiglio è: attenetevi a quello che c’è scritto sul menu ed evitate variazioni o richieste che esulano dalla proposta del locale.
  4. Cozze. Come si raccomandava anche il compianto Anthony Bourdain, se non conoscete il ristorante, evitate di ordinare alimenti delicati come le cozze: ne basta una avariata per compromettere l’intero piatto e farvi incorrere in spiacevoli problemi di salute. Le stesse raccomandazioni si devono estendere anche a carne e pesce crudi, ingredienti che se non sono freschissimi e se non vengono trattati in maniera adeguata posso diventare pericolosi.
  5. Hamburger gourmet a base di carni pregiate. Un prezzo elevato non è sempre garanzia di qualità o di bontà del piatto. A volte, ci mettono in guardia molti chef, la somma di ingredienti pregiati è solo uno spreco di soldi. L’esempio più calzante? Gli hamburger gourmet a base di carni eccellenti, foie gras, bacon d’anatra e altri prodotti incredibili: non ne vale la pena! Parola di chef.