Home Mangiare Ristoranti 48 ore a Oslo: i locali imperdibili

48 ore a Oslo: i locali imperdibili

di Alessandra Gesuelli • Pubblicato 28 Novembre 2019 Aggiornato 16:31

Oslo è una città che ha tanto da offrire, da visitare e da mangiare: vi consigliamo i nostri indirizzi preferiti in questa perla norvegese.

Una capitale a misura d’uomo: Oslo è una città da girare a piedi oppure in tram. E appena fuori dall’abitato, si è circondati dalla foresta norvegese. Dal centro infatti in 20 minuti di tram si possono raggiungere i boschi, con il tram si possono raggiungere boschi e piste da sci le piste da sci di fondo, la spettacolare rampa olimpionica di Holmenkollen e ad appena 40 minuti con i mezzi pubblici il Vinterpark. Per chi va d’inverno è un vero sogno: fare un po’ di sci cittadino, magari appena prima di partire verso il Grande Nord, ad osservare l’Aurora Boreale. Oppure si può attraversare lo scenografico fiordo con un traghetto per andare a vedere le gradi navi vichinghe nel piccolo museo di Bygdøy e stendere il proprio asciugamano sull’isola di Hovedøya, amatissima meta estiva degli abitanti di Oslo. Certamente per avere una visione d’insieme dell’abitato affacciato sulla costa si può iniziare dalle mura della Fortezza di Akershus, il cui primo nucleo è del XIII secolo. Da sempre a difesa della città, è un perfetto punto di osservazione. Da un lato spicca l’edificio del Comune, dove ogni anno il 10 dicembre vengono consegnati i Nobel per la Pace, unica eccezione alla sede di Stoccolma, e c’è anche un Museo dedicato a questo importante riconoscimento.

Nel cuore della città il Munch Museum attira tanti visitatori per via delle opere del grande artista, e nel Museo Nazionale si può ammirare una delle versioni del suo famoso Urlo qui custodito in una sala dedicata. Per gli appassionati di architettura contemporanea, l’avveniristica Opera House brilla al buio sulla baia, con le sue lunghe vetrate illuminate, mentre di giorno si guarda il mare dalla terrazza sul tetto. Oslo è una città cara, inutile nasconderselo, ma ci sono varie opzioni per godersi la visita senza spendere un patrimonio. Fate l’Oslo Pass che include i più importanti musei e le attrazioni principali, nonché i mezzi pubblici, compresi i battelli che solcano il fiordo. Per mangiare considerate un budget medio-alto ma anche qui, con le dovute attenzioni, si può evitare un salasso.

Cosa si mangia

La scena food della città è cresciuta tanto negli ultimi anni con chef super stellati che fanno new nordic cuisine, un po’ guardando (è inevitabile) al Noma di Redzepi ma già da tempo esprimendo la propria via. Tra i paesi scandinavi la Norvegia è quello che vince di più all’estero quando si parla di alta cucina: è infatti tra le squadre più premiate al prestigioso Bocuse d’Or, anche nell’edizione 2019 è numero uno. Segno di una raffinata attenzione a tecniche e presentazioni che ritroverete nei piatti. La città offre in generale buoni ristoranti e bistrot, più accessibili in termini di prezzo.

Per sentirvi un po’ più vichinghi, e sperimentare la tradizione, meglio farsi invitare a casa: la semplice cucina casalinga vi conquisterà. Come le polpette kjøttkaker di solito servite con patate e verdure di stagione. la tradizione gastronomica si sperimenta più nella cucina casalinga Tra i piatti di carne decisamente da non perdere alce e renna, molto amati da queste parti, insieme al cervo e, come specialità, chiedete il gallo cedrone. L’agnello è protagonista a Natale con le pinnekjøtt, costolette di agnello o montone stagionato in salamoia o sale marino. Tra i pesci, le specialità sono merluzzo, salmone e halibut. Non perdete il prezioso baccalà norvegese dalla marinatura decisa e saporita e la consistenza gelatinosa. Questo prodotto è il protagonista del piatto lutefisk, in cui il baccalà una volta cucinato, è accompagnato da una purea di piselli, fettine di bacon croccanti e focaccine di patate. A parte, sono serviti sale, pepe e salsa di burro salato per insaporirlo a piacimento.

Colazione

Apent Bakeri (Tjuvholmen allé 15). Affacciato sul fiordo, l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art, firmato da Renzo Piano, ha ridisegnato questo lato della città trasformando questo tratto di costa, in un punto di ritrovo e passeggio, tra locali, caffè e ristoranti. Sedetevi fuori a una delle insegne per godervi il panorama da dietro una tazza di caffè bollente. Dal profumato banco della vicina Apent Bakeri scegliete un panino alla cannella e mele appena sfornato e, se la giornata è tersa e c’è il sole, mangiatelo all’aperto, osservando l’azzurro brillante del cielo del Nord, interrotto da pennellate bianche di nuvola.

Pranzo

Mathallen (Vulkan 5). Un bel mercato gourmet nell’ex complesso industriale di Vulkan, nella zona di Grünerløkka, quartiere hipster e alternativo con tanti bei locali (ideale anche per il dopo cena). Trenta gli indirizzi al coperto, tra cui scegliere. Vulkanfisk Seafood bar propone pesce fresco dal vicino negozio Vulkanfisk. Da provare le ostriche norvegesi, il salmone e il King Crab direttamente dalle acque gelide dei fiordi del Nord del paese. Per gli appassionati di formaggio, Ost & Sånt offre una ampia varietà di formaggi locali sia di capra che di mucca e tante specialità da riportare a casa per lo shopping gastronomico (i caseifici sono la novità culinaria più consolidata grazie al boom del farm-to -table). Mathallen è uno dei tre food hall dove si può andare a provare le specialità del paese a prezzi ancora abbordabili, gli altri da segnarsi sono Vippa Oslo e il più recente Oslo Street Food. Ve la potrete cavare con 25 euro.

Aperitivo

Andate da Himkok (Storgata 27), uno dei migliori bar della città, in un vecchio edificio a mattoncini nel centro della città. Premiato l’anno scorso come bar sostenibile, è l’unica insegna norvegese nei World’s 50 Best Bars. Oltre a offrire cocktail, è una distilleria artigianale. Produce acquavite, gin e vodka usati nei drink in carta. Ma gli spirits si possono consumare anche alla spina nell’apposito angolo del tiptail bar. Nella bella stagione e nei weekend il cortile si affolla ma c’è sempre spazio per un bicchiere di sidro e uno dei piatti light della casa. Nei cocktail in carta tanti curiosi ingredienti locali come le alghe del Mare del Nord.

Cena

Maeemo (Schweigaards gate 15/b). Mettete da parte i soldi e concedetevi una serata da Maaemo, il tre stelle Michelin di Oslo, regno dello chef Esben Holmboe Bang. Il nome del locale in antico norvegese significa Madre Terra e non è un caso vista la centralità degli ingredienti locali, sostenibili e frutto di una attenta ricerca sul territorio. Otto i tavoli in sala e uno Chef’s table per vedere da vicino lavorare la brigata. Un menu degustazione unico a 3000 corone, cioè circa 300 euro, escluse bevande. I piatti cambiano con le stagioni e giocano con i sapori del Grande Nord, dagli scampi norvegesi al pino, allo sgombro all’aglio orsino; per concludere con gelato al burro e caramello.

Kontrast (Maridalsveien 15/a). Se volete dare una occhiata a cosa altro si muove in città, Kontrast è uno dei ristoranti più interessanti di Oslo. A guidarlo Mikael Svensson, una stella Michelin dal 2016, aspetto da Thor ma delicato e preciso in cucina: predilige ingredienti light, come pesce e verdure e ama i formaggi locali. Mikael è svedese ma vive ormai da anni in Norvegia. La bella sala calda e minimal guarda la cucina. Due le proposte del menu degustazione: il percorso breve, Small Kontrast, con 6 portate, e quello più lungo, Big Kontrast, con 10 portate. La versione piccola è proposta a partire da 133 euro a cui aggiungere circa 100 euro di abbinamento con i vini.

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