Perché è necessario indossare la mascherina al supermercato
Mettere la mascherina al supermercato non è più un optional: lo dice il Governo, ma non solo. Ecco perché metterla e quale scegliere.
Ai tempi del Covid-19, bisogna indossare la mascherina quando si entra in un supermercato? La risposta è inequivocabile: sì, la mascherina al supermercato è obbligatoria. A partire dal 4 maggio, la mascherina deve essere indossata in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico – compresi i negozi di alimentari – con l’unica eccezione dei bambini al di sotto dei 6 anni. la mascherina va unita al distanziamento sociale, non è un'alternativa Così sarà in Italia fino a quando rimarranno in vigore le norme per la gestione dell’emergenza sanitaria: al momento, la mascherina e il distanziamento sociale (non in alternativa, ma in combinazione) sono ritenuti gli unici mezzi efficaci per prevenire la diffusione del virus. Norme simili sono in vigore anche in altri Paesi, come gli Stati Uniti: secondo i Centers for Disease Control and Prevention, l’organismo sanitario nazionale, naso e bocca dovrebbero essere coperti da una mascherina in tutte le situazioni comunitarie, compresi supermercati e farmacie. Le linee guida dell’OMS sembrano invece più blande – le mascherine mediche sono raccomandate esclusivamente per i malati e per le persone che se ne prendono cura.
Quali mascherine?
La contraddizione è solo apparente, ed è nascosta nella definizione di“mascherine mediche: oggi in tutto il mondo si registra infatti una scarsità di dispositivi medici certificati. Per questo motivo, l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di lasciare a disposizione del personale sanitario o di chi ne ha maggiore bisogno le mascherine con certificazione N95, FFP2 e FFP3 – tanto più che l’utilizzo scorretto, da parte di persone che non sono state adeguatamente formate, può rendere del tutto inefficace qualsiasi dispositivo di protezione individuale. Per la spesa al supermercato, che non prevede stretti contatti con persone malate, sono invece sufficienti le cosiddette mascherine di comunità.
Secondo il decreto del 26 aprile, le mascherine di comunità sono “mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso”. Sono quindi mascherine non certificate, ma ritenute sufficienti per evitare il contagio, se abbinate alle buone norme di distanziamento sociale. Possono essere acquistate in farmacia o cucite in casa, anche con tessuti di riciclo: secondo i primi risultati di uno studio scientifico pubblicato il 24 aprile, le mascherine multistrato di cotone a 600 fili, cotone e seta o cotone e flanella possono avere un effetto filtrante pari a quello delle mascherine mediche.
Anche in questo caso, l’utilizzo corretto è fondamentale. Importante è che la mascherina sia ben aderente al viso: secondo lo stesso studio, la non-aderenza riduce l’efficacia di oltre il 60%. Una volta indossata, la mascherina non deve essere toccata con le mani; e dopo l’uso, se riutilizzabile, la mascherina deve lavata ad almeno 60 gradi. Soprattutto, bisogna evitare le sensazioni di falsa sicurezza: pur indossando la mascherina, in fila e nelle corsie del supermercato è necessario continuare a mantenere un metro di distanza dai clienti e dal personale, indossare i guanti monouso forniti dal punto vendita, igienizzare spesso le mani (o i guanti).