Mangiato da Noi: Burger King Social Distancing Whopper
Il lockdown è finito, stiamo tutti più o meno cercando di tornare alla normalità. Una regola però vige ancora: il distanziamento sociale. I ristoranti si sono attrezzati come meglio potevano, comprese le catene di fast food come Burger King. Non ho prenotato un tavolo dal Re dell’Hamburger ma sono rimasta affascinata dall’iniziativa per promuovere la distanza tra le persone: un panino Whopper talmente pieno di cipolla da creare una cortina odorifera e una barriera spontanea tra i clienti. Il nome della creatura? Social Distancing Whopper.
Caccia al tesoro: trovare il Whopper
Innanzitutto procurarmi il Whopper in questione non è stato semplice quanto credessi. Il primo tentativo ha lasciato perplessa la ragazza in cuffia al drive thru che – dopo almeno 15 secondi di silenzio – al primo tentativo la ragazza non sapeva di cosa stessi parlando ha risposto affermativamente al mio ordine e mi ha rifilato un Triple Whopper. Non 3 porzioni di cipolla ma 3 enormi hamburger. Fail. Ci riprovo in un altro Burger King a 10 km di distanza. Stavolta il ragazzo alle ordinazioni sa di cosa sto parlando ma mi spiega che il Social Distancing Whopper è disponibile soltanto per il delivery a casa. Perché, mi chiedo, dato che lo scopo sarebbe mettere distanza tra me e gli altri? A ogni modo lo prego di accontentarmi – non ce la faccio a visitare il terzo Burger King in meno di 24 ore – e mi concede un Whopper modificato, con più cipolla del normale, “come il Social Distancing Whopper“, mi assicura. Torno a casa con il bottino per verificare.
Vista
Se vi aspettate una bianca torre di cipolle come nella pubblicità, ahimè, rimarrete delusi.
Il Whopper (modificato, lo ripeto) contiene più cipolla di un panino classico, ma così com’è mi lascerà lontana dall’obiettivo di scongiurare l’interazione sociale ravvicinata. In compenso le salse abbondano sempre.
Gusto
Lo ammetto: i Whopper di BK sono tra i miei guilty pleasure, anche se non i più frequenti. Ne mangio uno ogni 6 mesi, quindi per il prossimo anno dovrei essere apposto, ma non mentirei a me stessa, figuriamoci a voi. A ogni modo lo trovo saporito, equilibrato. A volte è anche meglio di tanti pomposi hamburger gourmet dove ci si affanna a far scoppiare il panino di ingredienti e nessuno emerge. C’è l’hamburger (troppo cotto, ma è uno standard), il pomodoro, la lattuga, le salse, i cetriolini e… la cipolla. È buono, ma non mi procurerà un alito pestilenziale. Tutto sommato meglio così: con la mascherina l’avrei sentito soltanto io.
E il mondo dovrebbe cominciare a mangiare meglio.
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