Monza gourmet, 8 indirizzi per gustare la città lombarda
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Spesso poco considerata dalla compagine gourmet, Monza possiede diversi indirizzi per gli appassionati di buon cibo: ecco la nostra guida.
Centoventimila abitanti, cuore di una provincia di artigiani e di industrie, sede di un Duomo gotico e di una maestosa Villa Reale: Monza, ad appena dieci chilometri da Milano, non è una qualsiasi località dell’hinterland. È una città dotata della propria storia e cultura – e anche di un’identità gastronomica, che risente solo in parte dell’ingombrante vicinanza del capoluogo lombardo. Passeggiando fra il Lambro e l’autodromo, fra il centro storico e la reggia, a Monza non è difficile imbattersi in locali e ristoranti in grado di soddisfare palati raffinati.
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L’Albero dei Gelati è una delle eccellenze monzesi conosciute anche all’estero. A Monza, la gelateria si trova in via Sirtori 1 ed è gestita dal 1985 dalla famiglia Solighetto. Da ormai diversi anni Monia, Fabio e Alessandro hanno deciso di puntare su materie prime buone, ma anche pulite e giuste: i loro fornitori sono contadini della zona, chiamati per nome sul sito e nel negozio, dove le schede delle aziende agricole sono esposte accanto alle vaschette ricolme di gusti alla crema e alla frutta, alle cialde e ai coni artigianali. Le altri sedi dell’albero dei gelati si trovano a Seregno, Cogliate, New York e San Paolo.
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Il Mondo di Mezzo è invece una gelateria nata a Usmate Velate, che oggi ha però sede anche a Monza, in via Piermarini 5. I due fondatori, Simona e Giovanni Samuelli, hanno un passato nella ricerca chimica-farmaceutica, e forse per questo sono particolarmente abili nella sperimentazione gastronomica. I loro gelati sono custoditi in pozzetti in metallo e comprendono gusti anche insoliti – per esempio i sorbetti al carciofo e ai peperoni o il gelato melanzana e cioccolato. I più apprezzati nella coppetta e nel cono sono comunque i classici della casa: caffè, cannella e cardamomo e cioccolato bianco e pistacchio.
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Per chi ama i dolci ma non il gelato, in via Italia 23 si trova Il dolce cortile. La vetrina in ferro battuto introduce un locale piccolo ed elegante, colorato dalle tante torte preparate da Roberto Carzaniga. Il dolce della casa è la torta di mele, ma fra le proposte ci sono il pralinato alla nocciola, le crostate di frutta, le ciambelle tradizionali e un ricchissimo assortimento di biscottini fatti a mano, dai più classici alla cannella a quelli aromatizzati al tè matcha.
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Uova & Farina, in via Raffaele de Gradi 2, è un laboratorio di pasta fresca. All’ora di pranzo (e nel fine settimana anche a cena) la sala simile a un salotto casalingo si trasforma però in una trattoria, che abbina pasta fresca a ortaggi, selvaggina e condimenti di stagione. In autunno il menu comprende quindi i tortelli di zucca conditi con burro e salvia per esaltarne la dolcezza e la punta amara, le tagliatelle con i porcini cresciuti e raccolti da poco, la classica torta di mele e la sostanziosa zuppa inglese.
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Dal 2014 in piazza Indipendenza si trova la Birra del Carrobiolo. Si tratta di un brewpub nato dall’iniziativa di Pietro Fontana, che già da alcuni anni produceva birre in collaborazione con un antico monastero di frati barnabiti. Oggi le birre del Carrobiolo sono prodotte e servite in un vecchio spazio industriale, con un’ampia sala e un lucido bancone in rame, da cui vengono spillate le classiche Pils, Brown Ale e Tripel, ma anche le proposte stagionali. A pranzo e cena si servono piatti che mescolano tradizioni anglosassoni e italiane: hamburger con burrata e bacon, arrosticini, bruschette e birramisù.
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Era Pizza (via Magenta 16) è invece il luogo delle pizze gourmet di Ivan Gorlani. L’ambiente di design si abbina felicemente a pizze dall’aspetto altrettanto moderno e curato: sulla base leggera si adagiano condimenti ricchi e freschi, con un occhio di riguardo al territorio. La vera particolarità della casa sono però le pizze con impasto farcito, battezzate McEra: un esempio è la Da Nord a Sud, con patata della Sila Igp, ‘nduja calabra, caciocavallo podolico, chips di patate e pancetta cotta nel miele. “Utilizziamo materie prime eccellenti per dare valore al territorio e appagare il palato. Proponiamo un modo nuovo di cucinare, originale nelle ricette e mai banale nei sapori, ricercati e autentici” è la dichiarazione d’intenti della cucina.
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Elegantemente contemporaneo è anche il Derby Grill (via Cesare Battisti 1), la cui veranda si affaccia sulla Villa Reale. Lo chef Fabio Silva, dalle origini campane, ama giocare con materie prime della Brianza: e così il percorso dello chef è costellato dal riso Carnaroli alle erbette e uova di trota, dai ravioli di melanzane con triglia di scoglio e brodo ridotto all’anice stellato, dal filetto di fassona alle erbe con porcini in oliocottura.
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Un classico monzese è infine Il Moro, in via Parravicini 44. Dal 1996 il ristorante, specializzato in pesce e crostacei, è gestito dai fratelli siciliani Vincenzo, Salvatore e Antonella Butticè, che si suddividono la gestione di sala, cucina e cantina. Le lunghe tovaglie bianche e le opere d’arte alle pareti lo rendono un luogo perfetto per le grandi occasioni; ma le proposte alla carta, come l’astice blu alla catalana e il pescato del giorno, i percorsi gastronomici proposti dallo chef, e la ricchissima carta dei vini lo rendono adatto anche a una più semplice ma deliziosa cena gourmet.