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Chianti: 8 cantine dove bere ma soprattutto mangiare bene

di Stefania Pianigiani 14 Ottobre 2020 11:00

Tante cantine nella zona del Chianti sono attrezzate con ristoranti per permettere ai visitatori di fermarsi a mangiare: ecco le nostre preferite.

Ottobre è tra i mesi più belli per andare a scoprire le cantine del Chianti: le fattorie stanno ultimando la vendemmia, il mosto borbotta nei tini, le vigne di Sangiovese cominciano a tingersi di giallo. La natura fa il suo corso e regala suggestioni uniche in questa parte di Toscana, che da secoli produce grandi vini. Nel Chianti si percepisce un importante senso di appartenenza al territorio e l’ospitalità è da sempre uno dei punti chiave della zona. In questo itinerario chiantigiano vi porteremo alla scoperta di cantine che abbiano al loro interno un ristoro e altre che, oltre al cibo, offrono ospitalità per la notte. Pronti per mangiare in cantina?

  1. Capannelle (località Capannelle – Gaiole in Chianti). Un piccolo podere settecentesco, che domina l’abitato, dove dal 1975 si producono vini. Tra i primi a creare un vino in amicizia – il famoso 50 & 50 insieme ad Avignonesi (metà Sangiovese e metà Merlot) – Capannelle è stata tra le prime aziende a osare piantare nel Chianti uno Chardonnay, ottenendo grandi risultati, mantenendo sempre grandi livelli per il suo Chianti Classico Riserva e il Solare. Manuele Verdelli e Simone Monciatti sono tra le anime che curano questa creatura, che negli anni ha visto un cambio di proprietà, l’ampliamento della cantina e la costruzione del famoso Caveau, che ospita i vini acquistati dai clienti. L’ospitalità qui è una cosa seria: la cucina a vista si affaccia sulla sala degustazione e, se siete fortunati, potrete vedere all’opera Giuliana ed Elisa che infornano le famose lasagne con porri e salsiccia e preparano un favoloso stracotto al vino. Capannelle è anche una piccola tenuta di charme, con camere e suites eleganti, dove passare qualche giorno di relax e godersi un pranzo in terrazza con vista sul Chianti.
  2. Dievole (località Dievole, 6 – Vagliagli-Castelnuovo Berardenga). La famiglia Bulgheroni ha dato una nuova vivacità a Dievole, investendo in nuovi impianti e nell’ospitalità, portando i vini e l’olio extravergine di oliva a livelli di qualità molto alti. Tra le sue etichette troviamo il Chianti Classico Gran Selezione Vigna di Sessina e il Chianti Classico Riserva Novecento, che si possono degustare in cantina oppure abbinati ai piatti del ristorante Novecento. Questo è il regno di Monika Filipinska che con entusiasmo, garbo e passione, trasforma i prodotti della tenuta in piccoli capolavori, come i Tortelli all’olio nuovo oppure il Baccalà in olio cottura. Nella struttura si può decidere se riservare un appartamento oppure pernottare nelle bellissime camere all’interno della storica villa, con vista mozzafiato sulla campagna toscana.
  3. Badia a Coltibuono (località Badia a Coltibuono – Gaiole in Chianti). Da oltre mille anni l’abbazia di San Lorenzo a Coltibuono è custode di tradizioni. La famiglia Stucchi Prinetti si divide tra la storia della Badia e la nuova cantina di Monti, producendo dei vini eleganti e di spessore. Tra le prime a reimpiantare i vitigni antichi come il Pugnitello e il Mammolo, che ritroviamo all’interno del vino Montebello, annovera tra le sue file anche il Chianti Classico Riserva, Il Sangioveto e il Chianti Classico Coltus Boni Riserva, vini che si sposano bene con i piatti del Ristorante Badia a Coltibuono. Qualche esempio? La Panzanella liquida con crostini di pane, mozzarella e acciughe al verde; le Crespelle ripiene di ricotta, melanzane e menta su crema di melanzane oppure il Petto d’anatra e la sua coscia con miele di castagno e peperoncino, cavolo cappuccio saltato. Badia a Coltibuono è sinonimo anche di ospitalità e dormire all’interno dell’antica Abbazia è un’esperienza unica.
  4. Castell’in Villa (località Castell’in Villa – Castelnuovo Berardenga). Da cinquant’anni sulla cresta dell’onda, la tenuta guidata dalla principessa Coralia Pignatelli ha saputo valorizzare il terroir, portando il Sangiovese a grandi livelli. Chianti Classico e Chianti Classico Riserva, spesso sul podio d’importanti guide, sanno da sempre aspettare il tempo giusto prima di finire nel calice. All’interno della proprietà c’è anche il ristorante omonimo, che propone il Risotto alle verdure selvatiche e cubetti di pomodoro, il Pollo ruspante con verdure di stagione e gli Gnudi di ricotta di pecora su carpaccio di zucchina, con sfoglia croccante di Parmigiano Reggiano DOP. Anche Castell’in Villa offre ospitalità con le camere nel casale La Gazzara.
  5. Vitique-Santa Margherita Tenimenti Toscani (via Citille, 43 – Greti-Greve in Chianti). Un progetto del Gruppo Vinicolo Santa Margherita, che nel Chianti, produce etichette come Lamole di Lamole e Vistarenni. Nella cantina, i vini provenienti dalle tenute toscane sono lasciati affinare nella bottaia tra antiche botti – recuperate grazie a un attento restauro – oppure si può trovare la sezione sperimentale, dedicata all’affinamento nei moderni tini di cemento e acciaio. Nell’enoteca è possibile degustare anche gli altri vini italiani del Gruppo Vinicolo Santa Margherita, che poi potete ordinare se decidete di fermarvi mangiare da VitiqueUovo, soffice di zucca, anice e tartufo nero per omaggiare l’autunno; Cervo, frutti rossi e camomilla; Cappelletti, patata alla cenere, anguilla e funghi porcini sono tra i piatti proposti dal ristorante. Se volete mangiare qualcosa più informale, il bistrot offre la selezione di crudo Macelleria Falorni, pecorino e miele oppure il filetto di manzo alla brace.
  6. Castello di Ama (località Ama – Gaiole in Chianti). Tra le prime a credere nell’importanza della zonazione nel Chianti, Ama è da sempre uno dei capisaldi del Chianti Storico: un’azienda che ha saputo far integrare il borgo antico e le ville padronali ai poderi in pietra e alla cantina moderna. Un fil rouge dove l’arte contemporanea forgiata da numerosi artisti dal calibro di Pistoletto e Daniel Buren si mescola tra esterno e interno, creando ambientazioni suggestive sia in cantina che all’aperto. Tra i suoi vini più conosciuti al mondo troviamo il Merlot in purezza L’Apparita, il Chianti Classico Gran Selezione Vigneto Bellavista e il Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo, vini unici e territoriali che sanno far ben compagnia ai piatti del Ristoro di Ama: la Faraona su crema di castagne e Tortelli di patate al ragù di Cinta Senese vi rimarranno ben impressi.
  7. Antinori nel Chianti Classico (località Bargino – San Casciano Val di Pesa). I Marchesi Antinori sono tra le famiglie più antiche dell’enologia italiana e nella nuova cantina del Bargino si ammira la voglia di contemporaneo, ricordandosi sempre del passato. La cantina è stata progettata per consentire la vinificazione per gravità e per garantire in modo naturale la temperatura ideale per la produzione e la conservazione del vino. Tra i vini più rinomati prodotti dai Marchesi Antinori troviamo il Tignanello, il Solaia e il Chianti Classico Badia a Passignano Gran Selezione, che si possono degustare sul tetto della cantina all’interno del ristorante Rinuccio 1180. I maccheroncelli al sugo di anatra, la bistecca alla Fiorentina e crocchette di erbe di campo, il Baccalà fritto e mantecato con ceci, sono tra i classici da provare.
  8. Brolio (località Madonna a Brolio – Gaiole in Chianti). Se il Chianti oggi è famoso in tutto il mondo, lo dobbiamo a Bettino Ricasoli, l’inventore della formula Chianti che poi si è evoluta nei secoli. Se oggi il Castello di Brolio è sempre meta ambita dai visitatori, è merito di Francesco Ricasoli, che ha saputo adattare ai tempi moderni il simbolo del Chianti. Il Chianti Classico Gran Selezione Colledilà e il  Chianti Classico Gran Selezione Roncicone, sono tra i vini più strutturati di Brolio, che si possono trovare all’enoteca, all’interno dell’Agribar L’Eroica, ma soprattutto sono i compagni perfetti per le ricette dell’Osteria del Castello, dove lo chef Luca Aprea si diverte a interpretare il territorio. Un esempio sono gli Spaghetti Martelli ai cinque pomodori di Brolio. Aprea spesso inserisce qualcosa di insolito nei piatti ricchi di materie prime locali, come ad esempio il katsuobushi nei ravioli di cavolo nero con farcia di patata novella, crema di carbonara, mirtilli oppure la Capasanta con mango e centrifuga di sedano e cetriolo. Tra le novità ci sono le Agri-Rooms per dormire vicino alla cantina oppure se cercate la tranquillità, l’agriturismo l’Agresto è un piccolo paradiso della proprietà.
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