Home Guide di cucina Decalogo del provetto cercatore di funghi

Decalogo del provetto cercatore di funghi

di Nadine Solano 20 Ottobre 2020 09:38

Sapete come comportarvi correttamente quando raccogliete un fungo? E sapete perché serve il cestino di vimini? Ecco un decalogo utilissimo.

Cercare funghi, per molti, è un diletto occasionale: un modo per divertirsi e stare in mezzo alla natura, passare il tempo, vivere una piccola avventura e prendersi qualche soddisfazione. ci sono alcune regole da rispettare quando si raccolgono i funghi Per altri è una faccenda seria, un rito irrinunciabile, una passione smodata. Una sfida da affrontare con la ferma volontà di uscirne vincitori: ci riferiamo ai fungaioli, naturalmente. Che partono col loro cestino e non escono dal bosco fino a quando non è pieno, che conoscono un’infinità varietà di funghi e percorrono con destrezza anche i sentieri più impervi e nascosti, senza mai perdere il senso dell’orientamento. Che scrutano alberi, fogliame, cespugli e rovi con occhio esperto e hanno un olfatto da fare invidia ai cani da tartufo. I fungaioli sono fra noi, più numerosi di quanto possiamo immaginare. Può essere il nostro medico, il panettiere fidato, la bella insegnante di yoga, l’avvocato che ha lo studio vicino casa nostra. Non amano ostentare, agiscono nel silenzio; quando tutti gli altri ancora dormono, nella maggior parte dei casi. Custodiscono segreti e rispettano regole ferree. Siete affascinati da queste misteriose figure, vi piacerebbe cominciare a percorrere le loro orme? Allora, ecco per voi un prezioso decalogo.

  1. I posti giusti sono segreti. Il vero fungaiolo  ha i suoi posti e non li rivela a nessuno, nemmeno sotto tortura. A volte fa eccezione per un congiunto, ma non è detto. 
  2. L’abbigliamento è fondamentale: bisogna indossare calzettoni pesanti e scarponi da trekking o stivali di gomma (per proteggersi da eventuali morsi di serpenti ma anche attraversare indenni ruscelli, pozzanghere e fanghiglie), giacche impermeabili sportive, pantaloni piuttosto larghi e comunque molto comodi. 
  3. La sveglia si punta presto, molto presto. Il fungaiolo doc inizia la sua mission all’alba o al massimo fra le 6 e le 7 del mattino. Solo in questo modo si possono battere tutti gli altri – soprattutto i dilettanti – sul tempo. Il fungaiolo insegue sempre l’obiettivo di arrivare per primo. 
  4. Mai tagliare il fungo: bisogna prenderlo dalla base con entrambe le mani, farlo ruotare un po’ con delicatezza ed estrarlo dal terreno, badando che non venga via tutta la zolla (per evitare che si danneggi il micelio). Quindi si pulisce sommariamente sul posto con un coltellino, anche per far cadere le spore, che poi si spargono e sviluppano altri funghi.
  5. Il cestino di vimini è il contenitore migliore (e obbligatorio). Il cestino di vimini, non tutti lo sanno, è non soltanto comodo e pratico ma anche obbligatorio, proprio perché favorisce la caduta delle spore. Tutte le altre tipologie di contenitori sono da bocciare categoricamente, in primis perché ostacolano la caduta in questione. I sacchetti di plastica, in particolare, non fanno respirare il fungo, che si affloscia rapidamente, perde il suo profumo e anzi inizia presto a emanare un cattivo odore. 
  6. I funghi non devono mai essere calpestati e colpiti col bastone. Nemmeno quelli già rovinati e quelli velenosi. 
  7. Le condizioni ideali per la crescita dei funghi? Terreno e aria umidi (ma non troppo), assenza di vento, pendenza del terreno non eccessiva, ridotta esposizione ai raggi solari, clima mite. Anche il verde è importante; le zone caratterizzate da molte foglie e piante secche non devono essere prese in considerazione.
  8. Spirito di osservazione. Il fungaiolo osserva con estrema attenzione i muschi, i cespugli dei frutti di bosco, i rami delle conifere che arrivano quasi fino al suolo: sa che lì vicino è molto probabile la presenza di funghi. 
  9. Lo strumento più prezioso per raccogliere funghi è il bastone: serve a spostare rami, foglie e aghi caduti, farsi largo fra cespugli più insidiosi e anche poggiarsi per smorzare la fatica, dopo aver macinato chissà quanti km a piedi. Il dilettante raccoglie un ramo sul momento, il fungaiolo no. Lui ha il suo, e guai a chi glielo tocca. L’ha scelto fra tanti, è proporzionato alla sua statura, permette una presa salda. L’ha limato e reso liscio col coltellino. È insostituibile.
  10. Alcuni funghi (anche non velenosi) non vanno raccolti. Gli esemplari troppo giovani non si raccolgono, perché non sono ancora giunti alla giusta maturazione. Semaforo rosso anche per quelli cresciuti vicino alle strade, ai centri abitati, ai campi coltivati: essendo paragonabili a delle spugne, assorbono sostanze inquinanti e nocive.