Il Dpcm del 16 gennaio, spiegato per zone, orari e regole per i locali
Il nuovo Dpcm firmato il 16 gennaio 2021 ripartisce nuovamente l’Italia in tre zone: gialla, arancione e rossa. Vi spieghiamo le nuove regole.
Continuano le azioni messe in atto dal Governo per arginare l’epidemia da COVID-19 anche dopo feste natalizie, e quindi nuovo DPCM firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Conte e dal Ministro della Salute Speranza. il dpcm sarà valido fino al 15 febbraio 2021 Valido questa volta dal 16 gennaio fino al 15 febbraio, il DPCM ripropone lo schema dei colori associati alle Regioni in base all’andamento epidemiologico, modificando alcuni aspetti e mantenendo alcune regole comuni. Invariato resta l’obbligo di indossare mascherine che coprano naso e bocca sia all’interno che all’esterno quando non sia possibile mantenere le distanze di sicurezza, il distanziamento sociale e la frequente igiene delle mani e degli ambienti comuni. Resta poi in vigore il divieto di circolazione tra le 22 e le 5 salvo comprovati motivi di lavoro, necessità o salute, e il divieto di consumare cibo e bibite in strada o nei parchi, per evitare assembramenti.
Zona gialla
Passiamo alle fasce partendo dalla Gialla, che oggi comprende Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Molise, Campania e Basilicata. Qui i centri commerciali sono chiusi nel fine settimana salvo le attività permesse, le scuole superiori sono in presenza al 50% e i mezzi pubblici operano con capienza dimezzata. Sono aperti i musei dal lunedì al venerdì su prenotazione, i centri sportivi sono operativi, mentre bar, ristoranti e affini sono aperti dalle 5 alle 18 con consumazione al tavolo per massimo 4 persone se non conviventi, mentre dalle 18 alle 22 si passa in modalità asporto (ma solo per i locali che hanno la cucina) e consegna a domicilio, questa senza limiti di orario. La visita a parenti o amici una volta al giorno può coinvolgere al massimo due adulti, oltre a figli minori di 14 anni e disabili o non autosufficienti.
Zona Arancione
Nella zona Arancione le cose si complicano: si circola solo nel proprio Comune – a meno di non essere in un Comune con meno di 5.000 abitanti, perché in tal caso il raggio di spostamento è 30 km con divieto di andare nel capoluogo di provincia. Visita a conoscenti o amici sempre solo una volta al giorno ma nello stesso Comune. Scuole superiori sempre in presenza al 50%, mentre la consumazione all’interno di bar e realtà ristorative e nelle vicinanze è sempre vietata. Asporto dalle 5 alle 18 per tutti, dalle 18 alle 22 solo per locali con cucina e delivery sempre operativo. Aperti i centri sportivi ma chiusi i musei. A oggi vi rientrano Valle D’Aosta, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria.
Zona Rossa
Infine, la zona Rossa, che oggi colora Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano e Sicilia. Qui circolare si può solo per lavoro, salute o necessità, oltre che per la visita giornaliera che deve però essere all’interno dello stesso Comune – a meno di non essere in un Comune con meno di 5.000 abitanti, caso in cui vale il raggio di spostamento di 30 Km senza includere il capoluogo di provincia. Sono chiusi i negozi, i mercati e i centri commerciali, operativi solo farmacie e parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai e altri punti vendita di beni necessari insieme a barbieri, parrucchieri e lavanderie. Le scuole superiori fanno didattica interamente a distanza, i centri sportivi sono chiusi e l’attività sportiva deve essere svolta vicino casa. Per i bar e i ristoranti, vale sempre il divieto di consumazioni all’interno e nelle vicinanze, l’asporto è valido per tutti dalle 5 alle 18, e solo per i locali con cucina dalle 18 alle 22, e via libera alla consegna a domicilio.