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Il basilico non è uno solo: le varietà da conoscere e usare in cucina

di Nadine Solano 28 Gennaio 2021 11:00

Lo sapevate che esistono tante varietà diverse di basilico, ognuna con le sue peculiarità? Ve le presentiamo in questa breve guida.

Profumato, facile da coltivare, anche bello a vedersi, il basilico è fra i jolly della cucina. Valorizza un’infinità di piatti e in estate, quando raggiunge il massimo del suo splendore, diventa impossibile farne a meno. Quello che tutti utilizziamo è il basilico genovese, definito anche italiano classico; ma lo sapete che esistono anche altre varietà, alcune riconducibili sempre al nostro Paese e altre esotiche? Ecco un excursus che vi sorprenderà.

  1. Basilico sacro: altrimenti detto Tulsi, cresce spontaneamente sull’Himalaya ma è reperibile anche in altri luoghi, Italia compresa, più precisamente nelle regioni calde e umide. Viene utilizzato come spezia e come pianta medicinale. Chi appartiene alla religione induista lo considera sacro; secondo un’antica leggenda, ogni anno il Dio Vishnu, durante l’equinozio di autunno, si unisce in matrimonio alla pianta in questione. 
  2. Thai basil: originario del Sud Est asiatico, si trova senza difficoltà pure nel nostro Paese. Presenta foglie piccole e appuntite e ha un sapore più dolce e consistente rispetto al basilico comune, con un retrogusto di liquirizia e menta. Risulta molto resistente al calore e ciò lo rende assai versatile in cucina: perfetto per insaporire zuppe e salse, diventa spesso anche l’x factor di fritture e noodles.  
  3. Basilico rosso: anche in questo caso le origini coincidono con il Sud Est asiatico; in Italia è coltivato con facilità. Come si deduce dal nome, le foglie sono color porpora. Il profumo è molto intenso. Accompagna egregiamente piatti a base di carne o pesce e dona un valore aggiunto alle insalate.  
  4. Basilico cannella: originario del Messico, presenta foglie simili a quelle del basilico italiano classico, però con sfumature violette. E di colore viola sono anche i fiori. Raggiunge un’altezza mediamente compresa fra i 60 e gli 80 cm e in Italia è utilizzato soprattutto nella preparazione di ricette etniche, in virtù del profumo molto deciso e speziato. 
  5. Basilico greco: contrariamente alle altre varietà, cresce a forma di cespuglio e le foglie sono molto piccole. Il profumo è più delicato e tenue. Si adatta a qualsiasi tipo di clima, anche alle temperature basse, e terreno. Di conseguenza, coltivarlo sul balcone è un gioco da ragazzi. Meglio però evitare di sottoporlo a processi di cottura: dà il meglio di sé così com’è, per accompagnare verdure ma anche formaggi freschi. Il pesto è da provare. 
  6. Basilico limone: resiste al freddo meglio di altre tipologie di basilico, può essere coltivato sia in vaso che in piena terra. Si chiama così perché il profumo ricorda quello del limone, appunto. Arricchisce insalate e piatti di pesce, ma anche i primi, a patto che ci sia un nesso con l’aroma in questione. Per lo stesso motivo, si consiglia di usarlo per aromatizzare il classico sorbetto e le macedonie. 
  7. Basilico menta: nella fragranza c’è una nota che ricorda la menta, per l’olfatto è un vero piacere. Le foglie hanno una forma rotondeggiante; in cucina si utilizzano quelle più giovani, come aggiunta aromatica sia nelle pietanze salate che nelle ricette dolci. 
  8. Basilico liquirizia: le foglie sono leggermente appuntite, i fiori viola e bianchi. Nella composizione figura l’anetolo ed ecco il motivo per cui l’aroma fa subito venire in mente la liquirizia. Questo tipo di basilico sta bene ovunque, molto lo usano anche per insaporire ulteriormente pizze e tramezzini. Il pesto è particolare, una raffinatezza. 
  9. Basilico di montagna: è chiamato così perché dura più a lungo delle altre varietà; per tutto l’autunno, infatti, continua a regalare foglie verdi e forti. In più, quelle grandi non presentano un aroma meno intenso rispetto a quelle più giovani e questo è un altro punto di forza. Nel profumo si riconosce una piccola traccia di timo, assai gradevole.
  10. Basilico foglia di lattuga: conosciuto anche come riccio napoletano, ha un odore marcato e riconoscibile. Le foglie sono grandi e arricciate, bollose. Piuttosto diffuso nel Sud e nel Centro Italia, può anche essere essiccato e utilizzato durante la stagione fredda. Se vi piacciono le misticanze, unitelo alle altre erbe. E comunque, sostanzialmente potete usarlo come preferite.