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Dopo Trippa, Diego Rossi apre Osteria alla Concorrenza a Milano

di Marta Manzo 3 Marzo 2021 13:41

Diego Rossi, chef di Trippa a Milano, apre un altro locale nella città meneghina: Osteria alla Concorrenza, un progetto tra amici, più che soci.

Con un po’ di ritardo sui tempi previsti – si parlava prima di metà 2020 – alla fine l’osteria di Diego Rossi è in procinto di aprire in via Melzo a Milano. Il nome? Alla Concorrenza, scrive il cuoco di Trippa su Instagram, annunciando l’imminente apertura in zona Porta Venezia. Come anticipato a Identità Golose, le intenzioni sono interessanti. Lo chef, che insieme a Pietro Caroli ha inventato e affermato il fenomeno di Trippa in zona Porta Romana e ha stravolto la ristorazione milanese prendendo il passato delle trattorie e trasformandolo in una tendenza, apre stavolta proprio un’osteria, intesa nella sua accezione più pregnante. Osteria, quel luogo in cui si va a bere un buon bicchiere di vino e si mangia qualcosa di buono.

Le idee frullano in testa per anni, ma finché non si incontrano le persone giuste con cui condividerle non troveranno mai compimento“, soci, ma soprattutto amici, per la neonata osteria spiega la didascalia a corredo della galleria di foto che il cuoco ha affidato al social. Chi sono le persone giuste? Gli altri due soci, nella figura dell’oste e star protagonista Enricomaria Porta, e dell’imprenditore Josef Khattabi, socio di Milanosake e fondatore di Kanpai, che si trova a pochi metri dalla neonata Osteria. Soci, ma soprattutto amici, con i quali l’idea era già nata nel 2017, in occasione di un pranzo al Celler de Can Roca, in Catalogna: quel sogno di rifare l’osteria di un tempo,  luogo in cui, prima di tutto, si sta bene con un buon bicchiere di vino in mano.

Su cosa si punta, quindi, è presto detto. Sui vini, sicuramente, quei Vini scelti elencati dall’insegna su strada, e per la parte food su pietanze fredde, al massimo riscaldate. Dietro un lungo bancone di marmo, infatti, non ci sono fornelli, ma soltanto – si fa per dire – tartare di cavallo, insalate di nervetti, lingua, cudeghin, conserve, accanto a una ricca selezione quotidiana di salumi e formaggi da freschi a medio-stagionati. Giusto per partire.

Qual che sarà il colore della regione Lombardia nei prossimi giorni, l’apertura non slitterà più: anche in caso di zona arancione, infatti, i ragazzi sono comunque pronti a vendere vino d’asporto. Qui si parla di un carico di già 3-400 etichette dall’Italia e dal mondo. Di vignaioli onesti, come hanno confessato a Identità Golose, tra quelli insomma che non usano chimica in cantina.