3 modi per salvaguardare la Terra con gli scarti alimentari
In occasione della 51° Giornata della Terra giorno 22 Aprile, un tema molto diffuso è il recupero degli scarti alimentari per aiutare il pianeta.
Oggi è la 51° Giornata della Terra: il 22 aprile del 1970, infatti, l’Onu istituiva questa giornata sulla spinta dei primi movimenti ecologisti, con l’obiettivoL'attenzione ai temi di salvaguardia ambientali va via via crescendo di promuovere la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse del pianeta. Negli anni, l’attenzione dedicata a questa giornata e ai temi che promuove è andata sempre più crescendo grazie a campagne ed eventi di sensibilizzazione. Il risultato è che oggi i temi di sostenibilità sono di grande attenzione non solo in campo economico, ma anche finanziario: sono sempre di più le aziende che presentano i propri risultati in ambito ESG (Environmental, Social, Governance – ovvero attività legate all’investimento responsabile), che includono nella propria mission aziendale obiettivi di sostenibilità integrata e che condividono con i propri consumatori le decisioni con impatti più o meno importanti sugli stakeholder.
Prodotti a partire dagli scarti
In un anno in cui le manifestazioni e gli eventi sono fortemente limitati, un modo di prendere parte alla Giornata della Terra è quello di approcciare diversamente la nostra interazione con i prodotti di tutti i giorni, modificando le nostre scelte di consumatori amanti del food. Distogliendo infatti lo sguardo da quelle operazioni di brand washing, è chiara la tendenza di tutta la filiera alimentare nel valorizzare le proprie scelte, dal prodotto all’incarto, dal trasporto all’involucro.
Partendo dalle materie prime, è recente la notizia di un nuovo prodotto di Eataly a filiera controllata: Patate Croccanti, ovvero patate Agria di Avezzano cotte al vapore con tutta la buccia, stabilizzate e fritte in olio di semi di girasole: zero scarto sul prodotto, zero involucro in servizio, olio di scarto convogliato verso la produzione di biodiesel e lubrificanti.
Con la forte spinta all’asporto e consegna data dalle restrizioni da pandemia Covid, la gestione del packaging ha avuto un ruolo centrale nelle scelte di produzione e consumo. Sempre restando in tema di scarti alimentari, tre designer italiani – Simone Caronni, Pietro Gaeli e Paolo Stefano Gentile – hanno lavorato sulle bucce di patate per ottenere un involucro da asporto per i fritti, patate o crocchette che siano. Dalla buccia essiccata, tritata e compattata hanno ottenuto un classico cuoppo da frittura chiamato Peel Saver, da smaltire con gli scarti alimentari, da usare come cibo per animali o per fertilizzare le piante sul balcone.
Sugli scarti alimentari hanno deciso di lavorare anche le case di cosmesi e farmaceutica, stringendo accordi con protagonisti storici della salvaguardia ambientale ed alimentare. Tra le tante attività, infatti, Slow Food collabora con la Bioclin per la valorizzazione degli scarti provenienti dall’industria alimentare, arrivando alla realizzazione di filiere di prodotti per la detersione dei capelli come Bio-Force, che sfruttano principi attivi estratti dall’acqua di Guaranà senza utilizzare solventi e risultano quasi completamente biodegradabili.
Molti altri esempi sarebbero da elencare, per mostrare come le scelte dei consumatori informati stanno radicalmente modificando il modo in cui la piccola e grande industria svolge il proprio ruolo produttivo all’interno dei nostri sistemi economici. Un’occasione in più, quella della Giornata della Terra, per ricordarsi che tante piccole scelte fanno un grande cambiamento – anche per il Pianeta.
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