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Mi’Ndujo, il regno dello street food calabrese a Roma

di Nadine Solano 19 Maggio 2021 14:00

Mi’Ndujo, la catena di streetfood calabrese di alta qualità ha aperto un nuovo punto vendita al Centro Commerciale Euroma2.

Gli specialisti del paninazzo sanizzo, come orgogliosamente si definiscono, hanno colpito ancora: qualche giorno fa è stato inaugurato il nuovo punto vendita di Mi’Ndujo nel centro commerciale Euroma2. Il quinto a Roma, la terza apertura di questo 2021. Nonostante il periodo a dir poco particolare, l’espansione della catena specializzata in street food calabrese non si ferma. E anzi i soci – Marco Zicca, che è il fondatore, Eugenio Romano, Roberto Bonofiglio e Ornela Nokaj – adesso puntano su Milano e addirittura guardano al mercato europeo. Forti di un indice di gradimento innegabilmente elevato.

Com’è nata l’idea

Nel 2007 il cosentino Marco Zicca ha creato il brand Panino genuino, il cui pezzo forte è diventato subito il paninazzo sanizzo. Nel locale di Rende, fin dall’inizio, Marco ha scelto di utilizzare solo ingredienti calabresi e di qualità, mettendo categoricamente al bando i surgelati e gli alimenti trattati e di preparare i panini sul momento, davanti agli occhi dei clienti. Il modus operandi è rimasto sempre lo stesso; nel giro di poco tempo sono arrivati gli altri soci (anche loro calabresi, fatta eccezione per Ornela che viene dall’Albania) ed è nato così il format Mi’Ndujo, il cui nome chiaramente si ispira alla ‘nduja di Spilinga.

Che è fra i prodotti più utilizzati dalla catena insieme alla farina biologica calabrese, all’hamburger e alla salsiccia di carne fresca calabrese, al caciocavallo tutto latte, alla pancetta locale, alla cipolla di Tropea IGP e alle patate silane. Ma anche altre specialità made in Calabria. Nel 2017 è stato aperto il secondo punto vendita nel cuore di Cosenza, nel 2019 ha alzato la saracinesca il terzo a Rende, poi si sono aggiunti gli altri a Roma. E l’intenzione è, appunto, quella di costruire una rete sempre più ampia.

Uno show food per tutti

I ragazzi di Mi’Ndujo preparano personalmente il pane, facendo lievitare l’impasto a una temperatura controllata per almeno 24 ore, riportandolo poi a temperatura ambiente e successivamente infornandolo a 350 gradi. Loro parlano di piccolo show food, perché chiunque può vedere il forno e assistere alla cottura. Anche la farcitura, naturalmente, avviene in tempo reale e nel segno della massima trasparenza. Le precotture non sono nemmeno prese in considerazione: gli hamburger e le salsicce vengono scottati sulla piastra solo dopo un ordine.

I paninazzi sanizzi che cambiano in base alla stagione

Nel menu di Mi’Ndujo figurano oltre dieci panini, alcuni dei quali portano il nome di località calabresi: per esempio Bisignano, Acri, Silano. Bisogna però far presente che, in certi casi, la disponibilità è legata al periodo dell’anno, perché si privilegiano i prodotti di stagione (ciò vale soprattutto per le verdure e gli ortaggi), e che generalmente viene lanciato un nuovo panino al mese. La novità di maggio è Mi’Mpipu, farcito con hamburger di soppressata calabrese da 150 gr, cremina di funghi rositi, porcini e ortaggi, uovo strapazzato, caciocavallo tutto latte e peperoni cruschi. Mi’Ndujo propone anche i servizi di asporto e delivery.

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