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Sintesi: cercasi stella Michelin ai Castelli Romani

di Lorenza Fumelli 23 Giugno 2021 14:00

Siamo tornati a trovare i giovani chef di Sintesi, straordinario ristorante di Ariccia, nel cuore dei Castelli Romani. Ecco com’è andata.

Chi l’avrebbe mai detto. Ariccia, il paese della provincia di Roma più famoso di tutti per la produzione della porchetta, ora vanta un ristorante di qualità altissima, con cuochi di talento, sala organizzata al microscopio, materie prime d’eccellenza. Proprio quella Ariccia, con le sue fraschette e la Romanella imbottigliata senza etichetta: la grande mangiona dei Castelli Romani. Ariccia dei paesotti laziali ricchi ma molto legati alle tradizioni, dove c’è benessere in abbondanza ma carenza di fantasia e che finalmente si fanno teatro di un posto che vale il viaggio. Questo posto si chiama Sintesi (viale dei Castani 17).

Per onore di cronaca, nei Castelli qualche esperimento di alta cucina era già stato fatto senza troppo successo. Per esempio Pipero con Roy Caceres al pass, poi entrambi fuggiti a Roma a rincorrere e acchiappare stelle con una certa facilità.  Da allora sono passati 11 anni, la bolla dell’alta cucina è esplosa fragorosamente e le premesse per il successo adesso ci sono tutte. Visti anche gli attori in campo.

Gli attori in campo, appunto, sono giovanissimi, con esperienze a dir poco clamorose alle spalle. Sara Scarsella, Matteo Compagnucci e Carla Scarsella. Sara e Matteo in cucina, una al pass e l’altro ai fornelli (fanno quasi tutto da soli con un paio di aiuti) e Carla in sala. Le due sorelle sono originarie di Ariccia, Matteo è marchigiano. Prima di arrivare in via dei Castani hanno lavorato da Caino (della straordinaria Valeria Piccini), poi al Noma e al Geranium di Copenaghen, due 3 stelle Michelin la cui fama è nota a ogni gourmet del globo.

E queste esperienze si ritrovano tutte nel loro lavoro. Piatti bellissimi (il Geranium, in particolare, è un tempio di estetica), concetti chiari, puliti, materia prima in evidenza e portata al livello massimo del suo potenziale, con uso sapiente e non sconsiderato della tecnica, presente ma a servizio del gusto. C’è il territorio ma non è un limite, compare sempre come parte di un percorso ben studiato e funzionale, non eccessivo e neanche troppo costoso (per ora?)

Non mi metterò a fare la spunta dei piatti assaggiati, anche perché cambiano spessissimo in base alla possibilità di approvvigionamento degli ingredienti, quindi citerei piatti che con ogni probabilità non trovereste, ma vi garantisco che ho mangiato cose eccellenti e le foto le trovate nell’articolo. La sala è gestita in maniera puntuale da Carla, gentile, preparata. La selezione dei vini è intelligente: anche qui si trova molto della loro storia e dei loro gusti, cosa che sembra caratterizzare tutte le scelte del ristorante.

#30DaysAlocholFree: voto 10

E per chi non beve alcol, Sintesi propone un’esperienza particolare, ripresa dai grandi ristoranti del nord Europa: la degustazione di Kombucha autoprodotti in abbinamento con ogni portata, serviti in calice con la stessa attenzione che si riserva al servizio del vino. Notevole. Nel mezzo della mia challenge del mese senza alcol, mi posso ritenere più che soddisfatta.