Sicilia: i vini da provare nel 2021 (seconda parte)
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La Sicilia è una delle aree vinicole migliori al mondo: abbiamo selezionato 6 etichette di vino siciliano da provare tra luglio e dicembre 2021.
A inizio anno vi avevamo consigliato i vini siciliani da bere nei primi mesi del 2021. Ecco adesso altre 6 etichette, da provare a partire dall’estate e fino a dicembre. Grandi vini da piccole produzioni virtuose, in regime biologico o biodinamico, di vignaioli eroici dislocati nei terroir più vocati della regione (isole minori comprese):
LUGLIO: Catarratto – Azienda Agricola Guccione. Una delle produzioni vinicole più interessanti e premiate della Sicilia. Nel 2012 Francesco Guccione inizia a imbottigliare le prime etichette dalle uve coltivate, seguendo i dettami della biodinamica, nelle terre dell’ex Feudo Cerasa da sempre appartenuto alla sua famiglia. Siamo tra San Cipirello e Piana degli Albanesi, nel comune di Monreale, a 500 metri sul livello del mare. Oggi ad affiancarlo in vigna c’è il trentenne siculo-svedese Oscar Bissinger. L’annata attualmente in commercio di Catarratto varietà Extra Lucido è la 2017: un vino elegante, dal carattere deciso e caratterizzato da una bella delicatezza aromatica, grazie alla vinificazione naturale (solo lieviti indigeni e nessun uso di chimica in cantina) che preserva il corredo di profumi e sapori del vitigno. Prezzo in enoteca: 22 euro.
AGOSTO: Malvasia bianco secco – Caravaglio Vini. Quando si pensa all’estate siciliana viene subito in mente la bellezza struggente delle Eolie. Salina in particolare è l’isola più verde delle sette sorelle, dove è diffusa la coltivazione della Malvasia delle Lipari (insieme al Corinto nero). Per due secoli è stato un vino dolce passito, fino alla svolta operata da Nino Caravaglio, viticoltore eroico che a partire dal 2010 ha iniziato a produrre la versione secca, senza appassimento delle uve. Una scelta vincente, seguita anche dagli altri produttori, che ha rivoluzionato la produzione vinicola del piccolo arcipelago. L’annata 2020 della Malvasia secca di Caravaglio sprigiona al calice i tipici sentori di agrumi, piccoli fiori gialli ed erbe aromatiche. Colpisce subito al palato per la sua fresca salinità. Un vino da degustare direttamente nella cantina dell’azienda agricola biologica a Malfa (in estate si organizzano su prenotazione visite e degustazioni al tramonto in terrazza). Prezzo in enoteca: 10 euro.
SETTEMBRE: Damarete – Cantine Pupillo. Nel 2017 un incendio doloso devastò parte di un terreno limitrofo all’azienda Pupillo. I proprietari – i fratelli Carmela e Sebastiano Pupillo – decisero allora di impiantare alberelli di Moscato bianco – vitigno autoctono della Sicilia sud-orientale, recuperato negli anni ‘80 dal padre Nino – come simbolo di rinascita. Oggi dalle ceneri di quell’agrumeto distrutto è nato Damarete, dal nome dall’antica regina di Siracusa, moglie del tiranno Gelone, passata alla storia per il suo fascino. Un vino macerato, ottenuto dalla fermentazione spontanea del mosto per circa 100 giorni sulle bucce. Nessun processo di stabilizzazione e chiarifica durante la vinificazione, Damarete è mutevole, in continua evoluzione. Il bouquet sprigiona i profumi tipici di questa varietà tanto cara ai Pupillo da averla declinata in cinque diverse versioni, dallo spumante al passito, a testimonianza della grande versatilità del Moscato bianco. Prezzo in enoteca: 24 euro.
OTTOBRE: Nerello Mascalese – Tenuta San Giaime. I vigneti della Tenuta San Giaime sono immersi nel verde del Parco delle Madonie, in prossimità della cittadina di Gangi (eletta Borgo dei Borghi nel 2014), a ben mille metri di altitudine. Un progetto di viticoltura di montagna, insolita e inaspettata in questa parte della Sicilia (siamo nella Sicilia occidentale, versante opposto all’Etna) in cui la famiglia Cicco ha creduto fortemente. Attualmente la produzione – in regime biologico, senza utilizzo di chimica e additivi – prevede quattro etichette (Syrah, Pinot Noir, Syrah Riserva, Grillo) e poi la novità di quest’anno, il Nerello Mascalese: la scelta del vitigno non è casuale, si tratta infatti di una delle varietà storiche dell’Etna, che ben si presta alle latitudini delle Alte Madonie. Appagante la freschezza al palato dell’annata 2019, la prima a essere stata imbottigliata. Vino elegante e generoso con sentori di ribes, gelso nero e melagrana. Prezzo in enoteca: 18/20 euro.
NOVEMBRE: Sole dei Padri – Dei Principi di Spadafora. Il Cru dell’azienda Dei Principi di Spadafora è un elegante vino rosso proveniente da un unico vigneto di Syrah – varietà internazionale che ben si è adattata nel territorio della Doc Monreale – della tenuta di Virzì, a pochi chilometri da Palermo. Francesco Spadafora, oggi affiancato dalla giovane figlia Enrica, è da sempre un sostenitore dell’agricoltura biologica: utilizza esclusivamente prodotti naturali e vinifica senza l’utilizzo di solforosa. Le fermentazioni avvengono in modo spontaneo, in modo che tutti i vini possano esprimere gli aromi tipici dell’uva di riferimento ed essere quindi autentica espressione del territorio di provenienza, mai omologati. Un grande vino rosso del sud, dal gusto ricco e incisivo con tannini ben bilanciati, perfetto per scaldare le fredde serate invernali. Ottimo potenziale di invecchiamento come dimostrano le annate storiche di Sole dei Padri. Prezzo in enoteca: 38 euro.
DICEMBRE: Passofonduto – Giuseppe Cipolla. Chiudiamo l’anno con una delle etichette di Giuseppe Cipolla. I vini di questo giovane vignaiolo siciliano prendono vita in un contesto davvero unico: siamo in contrada Passofonduto, nel cuore del bacino gessoso-solfifero di una collina della Valle del Platani (al confine tra la provincia di Agrigento e Caltanissetta) punteggiata da morbide rocche di gesso destinate a pascolo, circondata da un bosco di pini ed eucalipti. Una viticoltura praticata nel più totale rispetto del paesaggio, con le viti ad alberello che crescono tra erbe aromatiche, piante spontanee, cereali antichi, alberi di ulivo e da frutto. Le varietà sono quelle tipiche della Sicilia meridionale, tutte vinificate in maniera artigianale. Tra i vini da provare c’è Passofonduto, da una selezione di Nero d’Avola, il vitigno principe dell’enologia siciliana. Prezzo in enoteca: 35 euro.