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Problemi di memoria? Salvia e rosmarino possono aiutare

di Alessio D'Aguanno 12 Gennaio 2022 09:00

Oltre che sugli arrosti o con i ravioli, salvia e rosmarino possono essere ottimi alleati contro la perdita di memoria. Ecco perché.

Riduzione della pressione arteriosa, contrasto dell’innalzamento glicemico e del rischio coronarico. Le proprietà degli alimenti, anche di tutti i giorni, possono essere numerosissime. Tra le tante, ci sono due erbe aromatiche alle quali viene attribuita la capacità di migliorare la nostra memoria. Le conoscete?

La prima è la salvia, una pianta perenne erbacea della famiglia delle Lamiaceae le cui proprietà terapeutiche erano già state riconosciute dagli antichi Romani, che la raccoglievano in tunica bianca, con i piedi scalzi e ben lavati, senza l’intervento di oggetti di ferro. Il popolo, però, non fu l’unico ad accorgersi dei poteri medicinali dell’erba aromatica. Sia nell’epoca degli antichi Egizi che in quella medievale, l’erba che nella nostra cucina crea un binomio inscindibile con il burro era stata apprezzata in erboristeria. In uno studio dell’università di Newcastle e Northumbria effettuato nel 2003, in Inghilterra, sono stati presi in esame 44 giovani di età variabile tra i 18 e i 37 anni. Ad alcuni sono state somministrate capsule con oli estratti dalla Salvia lavandulaefolia, ad altri – il gruppo placebo – capsule con oli inerti. Ai test di memoria, in cui ai soggetti veniva richiesto di ricordare alcune serie di parole, si è riscontrato che il primo gruppo presentava risultati migliori. L’effetto migliorativo della memoria, secondo i ricercatori, sarebbe dovuto ad alcuni composti contenuti all’interno della pianta in grado di inibire un enzima – la colinesterasi – capace a sua volta di arrestare l’azione dell’acetilcolina, sostanza fondamentale negli scambi degli impulsi nervosi. La stessa molecola risulta diminuita nei pazienti con Alzheimer, motivo per il quale si pensa che i composti presenti nella salvia possano aiutare questi soggetti, ma per affermare questi tesi sono necessari studi in merito.

La seconda erba aromatica in grado di migliorare la nostra memoria sarebbe il rosmarino. Secondo uno studio condotto da due ricercatori della Northumbria University – Mark Moss e Jemma McCready – infatti, l’aroma della pianta comunemente utilizzata nei secondi piatti della cucina italiana, spesso in abbinamento alle carni, è in grado di migliorare le capacità mnemoniche della mente. Anche in questo caso hanno condotto uno studio su un campione di 66 persone, divise in due gruppi uguali, che sono stati sottoposti a test sulla memoria in due stanze diverse, una inodore e l’altra caratterizzata da un profumo di rosmarino. Gli obiettivi dello studio erano quelli di ricordare degli oggetti visti velocemente e di ricercarne degli altri nascosti. Dai risultati è emerso che il gruppo che aveva operato nella stanza con il profumo di rosmarino ha ottenuto risultati migliori rispetto al gruppo di controllo, con un miglioramento della memoria tra il 5 e il 7%. Come agirebbe il rosmarino? Secondo i ricercatori l’azione specifica avviene sulla memoria prospettica, ovvero quel segmento di memoria che ci consente di ricordare intenzioni future programmate in passato. Ovviamente, però, entrambi gli studi sono riportano risultati parziali, quindi consigliamo di non abusare di queste erbe nel caso di problemi di memoria. Certo che prossima volta che cucineremo dei ravioli burro e salvia o un arrosto al rosmarino lo faremo con tutta un’altra consapevolezza, giusto?