L’Espresso Martini è tornato di moda?
Torna l’Espresso Martini, cocktail in voga negli anni ’80 che sta riconquistando la scena della mixology internazionale.
Direttamente dagli anni Ottanta è tornato in scena l’Espresso Martini. S’è piazzato al settimo posto nella classifica annuale Drinks International, relativa ai cocktail più richiesti in tutto il mondo, e ci sono tutti i presupposti che prossimamente giunga sul podio. Da Londra a New York, da Washington a Sydney, sono in molti a non poterne più fare a meno. Più di qualcuno, però, nutre un certo scetticismo. Perché?
Le origini fra storia e leggenda
Ma andiamo con ordine. Circa le origini di questo cocktail, circolano diverse versioni; secondo la più nota e accreditata, sarebbe stato ideato nel 1983 dal barman britannico Dick Bradsell al Fred’s Club di Londra. Si racconta che una celebre modella – la cui identità è sempre rimasta un mistero – gli chiese qualcosa che la svegliasse ma allo stesso tempo la stordisse un po’. Lui ebbe l’idea di utilizzare il caffè espresso e funzionò: basti pensare che il primo nome della sua creatura fu The Stimulant. Poi pensò a qualcosa di più chic, e in effetti Espresso Martini suona molto meglio.
Gli ingredienti
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, il Martini non c’entra nulla. Il cocktail si chiama così semplicemente perché viene servito in una coppa martini ghiacciata. Oltre al caffè espresso (30 ml), gli ingredienti sono invece la vodka (60 ml) e il liquore al caffè (15 ml, preferibilmente Kahlúa). Chi desidera ottenere un risultato più dolce può aggiungere dello sciroppo di zucchero. Si shakera il tutto con ghiaccio – così il caffè diventa perfettamente freddo – ed è pronto. Volendo, si può guarnire con 3 chicchi di caffè.
I motivi del successo
L’Espresso Martini piace perché, appunto, dà energia ma allo stesso tempo rilassa. E riscalda, il che lo rende molto interessante anche in inverno. È dirompente, affidabile. Equilibrato. Ma anche vellutato e cremoso al punto giusto. Sono soprattutto gli over 40 a gradirlo, però c’è da dire che anche i più giovani stanno cominciando ad apprezzarlo. Negli States è nuovamente diventato una mania, proprio come accaduto negli anni Ottanta e poi Novanta.
Chi lo boccia
Torniamo al quesito di prima: perché qualcuno non si lascia convincere dall’Espresso Martini? Innanzi tutto può essere una questione di gusti personali, ovvio. Ma il punto più importante è che il caffè e l’alcol sono bevande disidratanti, il che significa che qualche Espresso Martini di troppo può tradursi in un hangover degno di nota. Per ridurre il rischio è importante non farsi prendere la mano e bere acqua fra un cocktail e l’altro. Aggiungiamo che la caffeina può causare disturbi del sonno; la questione è anche soggettiva, perché sono in tanti a prendere un semplice caffè dopo cena senza la suddetta conseguenza. Ma chi è invece sensibile sotto questo punto di vista, tende a evitarlo. E quindi evitare l’Espresso Martini di sera. Soprattutto, se il giorno dopo si lavora. Infine, alcuni bartender non lo guardano con grande simpatia perché la sua preparazione richiede più tempo rispetto a quella di altri drink: c’è il passaggio dell’espresso, che ruba minuti preziosi.