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50 Best Restaurants: attesa per la lista Medio Oriente e Nord Africa

di Alessandra Gesuelli 4 Febbraio 2022 14:00

Grandi novità nel panorama dei 50 Best: il 7 febbraio verrà annunciata la prima classifica di Medio Oriente e Nord Africa.

Era ora. Il lancio della prima edizione dei MENA, cioè i Middle East and North Africa’s 50 Best Restaurants, che saranno annunciati il 7 febbraio ad Abu Dhabi, in diretta online e dal vivo sul palco del Conrad Abu Dhabi Etihad Towers, era un evento atteso da tempo nel mondo 50 Best. Se si guarda alla classifica World in effetti, anche quella estesa alle prime 100 posizioni, i ristoranti della grande tradizione mediorientale e del Nord Africa mancano, così come sono ancora limitate le presenze nella lista dal resto del continente africano, se si esclude il Sudafrica con la scena di Capetown e quel posto unico e irripetibile che è il Wolfgat a Paternoster. Questo è, quindi, il segnale di un ampliamento di prospettive sull’alta cucina, in linea con la politica sempre più inclusiva che il brand di proprietà di William Reed sta portando avanti con la pandemia, che nasce anche, però, dalla necessità commerciale di allargare ad altri mercati e sponsor e di sperimentare altre formule di evento, con serate aperte al pubblico e a pagamento. Chissà che questo tipo di coinvolgimento non riguardi anche la prossima edizione dei World’s 50 Best Restaurants, annunciata a Mosca per luglio 2022.

Abu Dhabi protagonista

Siamo entusiasti di celebrare l’eccellenza culinaria in tutta Abu Dhabi, per i residenti, i visitatori e gli amanti del cibo oltre che per gli ospiti occasionali. Offriamo loro un assaggio del nostro variegato cibo e offriamo l’opportunità di sperimentare i grandi piatti di alcuni dei principali chef del mondo che si stanno dirigendo nella nostra capitale multiculturale “, ha detto Fatima Saeed Al Baloushi, direttore ad interim dell’ufficio eventi DCT Abu Dhabi. E la partnership con Abu Dhabi potrebbe essere la prima di una serie. Ad ogni modo, era dal 2013, anno del lancio delle liste regionali in America Latina e Asia, che i 50 Best non annunciavano una novità così importante in termine di classifiche. Come dicevamo, la grande cucina mediorientale e del Nord Africa era ed è assente; un peccato, non certo dovuto al valore in sé di queste importanti scene culinarie ma piuttosto al modo in cui l’evento 50 Best è concepito: serve l’accessibilità ai paesi, alcuni dei quali protagonisti di non pochi cambiamenti geopolitici negli ultimi anni, standard condivisi nel servizio e nella proposta, una community di foodie consolidata sul posto, che possa viaggiare nell’area e votare (che non sia solo composta da expat o chi, originario dell’area, da anni vive all’estero).

Certamente, tra i tanti paesi, gli Emirati sono quelli che negli ultimi 15 anni hanno contribuito a tutti questi aspetti, diventando, soprattutto Abu Dhabi e Dubai, veri hub cosmopoliti: tanti chef locali e internazionali che lavorano qui, numerosi investimenti e una nutrita comunità di locali ed expat che fa del mangiar fuori uno stile di vita. E l’industria ha tenuto, nonostante anche qui non siano mancate negli ultimi due anni le difficoltà e le restrizioni per il Covid. Abu Dhabi poi già dall’Expo di Milano nel 2015 aveva spinto per un posizionamento come destinazione gastronomica, realizzando uno dei primi ricettari di cucina emiratina in inglese e arabo, dal titolo Saarared, Emirati cuisine from the sea to the desert, e avviando programmi di promozione della cucina e dei prodotti emiratini negli hotel della destinazione, oltre ad organizzare food festival ed eventi dedicati. Adesso l’attenzione mediatica è tutta per questa città, che quest’anno, pur non avendo l’Expo come la vicina Dubai (fino al 31 marzo), si sta ricavando con questo evento, e con le sue attrazioni culturali, come lo splendido Louvre Abu Dhabi, un bel posto al sole.

Una settimana di eventi

La premiazione del 7 febbraio, arriva all’interno di una settimana di eventi che riguardano l’Emirato. Fino all’11 infatti ad Abu Dhabi si tiene un vero e proprio festival culinario con cene ed eventi accessibili al pubblico. In molti ristoranti dell’Emirato ci sono dei menu speciali pensati per l’occasione e firmati da importanti chef. Il 4 febbraio si parte con tre Masterclass interattive in cui 3 chef internazionali del circuito 50 Best preparano piatti d’autore di fronte a un pubblico dal vivo. I protagonisti sono Tim Raue del ristorante Tim Raue a Berlino; l’innovativo pasticcere Will Goldfarb (già World’s Pastry Chef 2021), e Pía León di Central e Kjolle, attualmente World’s Best Female Chef.

In programma per tutto il periodo ci sono anche le Collaborative Dining Series, in cui gli chef in visita realizzano cene insieme ai più stimati talenti locali. Raue porterà il suo gusto personale al ristorante cantonese Dai Pai Dong, mentre Natsuko Shoji di Eté a Tokyo, vincitore del titolo di miglior pasticcere d’Asia, presenterà la sua fusione di piatti francesi e giapponesi al ristorante Tori No Su. Presente anche la star di Singapore Julien Royer due volte vincitore del 50 Best Restaurants in Asia, e 3 stelle Michelin con il ristorante Odette, ospite del ristorante francese LPM Abu Dhabi, per una cena esclusiva il 6 febbraio. E ancora Dave Pynt, del Burnt Ends di Singapore, per l’evento culinario Playing with Fire all’Emirates Palace, dedicato alle cotture a fuoco vivo. Il 5 febbraio è la volta del pranzo Peruvian Paradise con Pia Leon a Zaya Nurai Island.

I premi già assegnati

Kamal Mouzawak, Culinary Icon of the Industry

Sempre il 5 febbraio, tornano i #50BestTalks, aperto a tutti i food lovers, con alcuni importanti chef sul palco, tra cui Will Goldfarb e Kamal Mouzawak per trattare argomenti e tendenze attuali, così come storie personali sui loro viaggi culinari. Mouzawak è chef, scrittore e imprenditore. Fondatore del Souk el Tayeb a Beirut, è non solo un importante rappresentante della grande cucina libanese, ma anche tra i promotori dell’agricoltura sostenibile nell’area. Proprio lui è stato premiato come Culinary Icon of the Industry, uno dei riconoscimenti già annunciati che anticipano la serata del 7 febbraio.

Tala Bashmi, Best Female Chef

Gli altri sono quelli alla Best Female Chef, dato a Tala Bashmi, titolare di Fusions by Tala, nel Gulf Hotel in Bahrain. Nata in Bahrain, ha studiato in Svizzera, dove ha sviluppato la sua idea di modernizzare la cucina tradizionale del paese. Dal 2017 guida Fusions dopo una esperienza di successo in tv a Top Chef. Altro premio annunciato è stato il One To Watch, per l’emergente più interessante, andato alla chef Neha Mishra per il suo izakaya giapponese Kinoya, a Dubai.

Uno sguardo alla classifica

Difficile fare previsioni a fronte di una lista tutta nuova. Qualche indicazione però si può pescare qua e là dai 50 Best Discovery, che di solito segnalano ed esplorano tendenze e paesi sotto i riflettori. La parte del leone la faranno certamente città internazionali come Dubai e Abu Dhabi dove non mancano le proposte, gli chef da mezzo mondo e la scena dei ristoranti di alta cucina internazionale è matura. Nonostante le restrizioni per il Covid, in questi ultimi due anni l’industria ha tenuto e le nuove aperture, soprattutto negli hotel, non sono mancate. Certo, è una industria molto competitiva che apre e chiude insegne con facilità ma questo ne dimostra anche il dinamismo. Qui certamente entreranno in lista ristoranti non solo di cucina mediorientale ma anche indiana, giapponese e perché no, anche europea. Persino qualche italiano, se pensiamo per esempio al nostro Il Ristorante di Niko Romito, al Bulgari Resort di Dubai.

Tanti paesi in lista

Interessante guardare l’elenco ufficiale dei paesi che saranno rappresentati nella lista dei MENA. 50 Best riesce a mettere insieme paesi con storie anche difficili, al centro di tensioni internazionali o che, per motivi geopolitici, difficilmente in questo momento sono visitabili, come Yemen, Siria, Iraq e Libia. In lista anche la Palestina, che trova così un bel palco internazionale per la propria ricca tradizione culinaria. Oltre agli Emirati Arabi Uniti sono previsti in classifica, ristoranti da Algeria, Bahrain, Egitto e Israele, Iran, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Oman, Qatar, Arabia Saudita e Tunisia. Il panel di votanti è composto da 250 persone tra chef, ristoratori, giornalisti di settore e foodie da 19 paesi dell’area.

Neha Mishra, Middle East One to Watch

I profili dei Chairman, i responsabili per le diverse aree, sono molto interessanti, si va da scrittori e giornalisti a imprenditori: la blogger saudita Aljohara Almogbel per l’Arabia Saudita; la giornalista Claudia de Brito, capoverdiana di origine, nata a Singapore e cresciuta negli Emirati, responsabile per l’area del Golfo; l’imprenditrice giordana Leen Al Zaben per il Levante; Mohamed El Baroudi, imprenditore marocchino nel settore del tè, per l’area Ovest del Nord Africa; il famoso scrittore di viaggio e ricercatore Roy Yerushalmi da Israele e infine il fotografo e scrittore egiziano Sherif Tamim, per l’area Est del Nord Africa.